Capitolo 34

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P.O.V. ZAYN

Sono le 7 e come sempre la sveglia è puntuale, ed io ancora mi devo preparare mentalmente per andare a lavoro, a scuola.
Devo essere lì per le 8 in punto.

Eh si, intanto mi sono laureato e insegno matematica all'università, alla Washington Central University.

Apro lentamente gli occhi stropicciandoli per vederci meglio.
Come tutte le mattine Morena si alza prima di me per andarmi a preparare la colazione in modo tale da farmela trovare pronta appena mi sveglio. Come devo fare con lei?
Mi ha fatto letteralmente perdere la testa, sono davvero innamorato, e durante questo periodo le sono stato molto vicino, sopratutto durante il periodo della scomparsa di suo padre.

Quanto la amo. È perfetta per me.

Mi siedo sul bordo del letto della nostra camera, e mi infilo un paio di boxer neri puliti.
Sento la porta aprirsi e vedo il mio angelo entrare.
-"Amore mio. Buongiorno. Ti sei svegliato finalmente."- com'è bella. È sempre di buon umore, felice e sorridente. Quando sorride Mi sciolgo letteralmente e mi perdo nel marrone chiaro dei suoi occhi grandi, e nelle sue fossette.
Ancora porta la mia maglietta di ieri, un paio di sue mutande, lasciando le cosce scoperte. Porta anche in mano, una tazza e un cornetto incartato, poggiandoli sul comodino.

Le faccio segno di sedersi sulle mie gambe e così fa.
-"Buongiorno piccola. Come sei bella. Adoro quando indossi la mia maglietta, ti sta proprio bene."- arrossisce e mi stringe ancora di più a se, ed io circondo la sua vita con le braccia.

-"Grazie... e comunque tu sei bellissimo, lo sai? Anche con i capelli tutti spettinati, gli occhi pieni di caccole e con questi boxer stretti stretti."- dice toccando la mia erezione da sopra il tessuto.

-"Ei gattina, non di prima mattina. Ho troppa fame e poi, ieri sera non ti è bastato?"-

-"Forse si, forse no... boh "- mi spinge sul letto e si mette a cavalcioni su di me, facendo alzare fino al sedere la sua maglietta. Comincia a mordere qua e la sul collo, lasciandoci piccoli baci. Poi passa alle labbra che stuzzica con i denti perfetti passandoci poi la lingua.
Io la prendo per i fianchi attirandola sul mio sesso, facendolo strusciare sulla sua intimità, per farle sentire quanto già sono eccitato e duro.

Vederla da sotto fa un certo effetto, perché di solito sono io quello che sta sopra e che prende il controllo. Ma farlo fare a lei, sinceramente, non mi dispiace affatto.

Da questa posizione le posto leggermente le mutande di lato infilando prima un dito nel suo centro, poi due e tre, cominciando a muoverle avanti e indietro. Lei poggia la testa nell'incavo del mio collo e sento il suo respiro accelerare insieme ai suoi gemiti.
Faccio uscire le tre dita da lei e le porto verso le mie labbra.
-"Sei così buona, piccola."- mi piace quando arrossisce a differenza delle altre con cui sono stato. Lei è lei, punto e basta.

Guardo l'orologio e vedo che già sono le 7:45.
-"Cazzo già sono le otto meno un quarto, e adesso dovrò andare a scuola con questo 'coso' duro tra le gambe."- dico indicando la mia evidente erezione.
Le scappa una risatina e poi si avvicina di più al mio orecchio e sussurra qualcosa con un tono provocante.

-"Non ti preoccupare stasera ricambierò il favore."- mi fa l'occhiolino e si alza da sopra di me andando al piano di sotto.

Io intanto mi alzo come meglio posso e mi dirigo verso il bagno.

***

Oggi sono dovuto rimanere fino a sera a scuola per i consigli. Che stress...

Entro in casa e chiamo Morena.
-"Amore!?"- non mi risponde.
Controllo in cucina, in bagno e in salotto, ma non la trovo. Così provo in camera e la vedo seduta sul bordo del letto con il viso tra le mani.
-"Ei piccola, che succede?"- mi inginocchio di fronte a lei e le prendo le mani tra mie. E cosa vedo? Lacrime...
Non ha mai pianto davanti a me.

L'AMICO DI MIO FRATELLO// #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora