Appoggiai la valigia di fianco alla porta e mi guardai intorno. La stanza era bellissima. La parete era colorata di un azzurro chiaro, la maggior parte dei mobili erano marroni. Anche questi chiari. La porta era vicino all'angolo a sinistra, molto lontana dai letti. I letti erano uno da un lato e uno dall'altro accompagnati da un mobile. C'erano due finestre e due armadi. Le scrivanie erano abbastanza ampie da poterci mettere un computer portatile, quaderni e libri. C'era anche un'altra porta proprio di fronte a quella d'entrata. La aprì e vidi un bagno, o meglio, due. C'era uno stretto corridoio e due porte. Ne aprì una e anche se era piccolo, era molto confortabile e carino.
'Ma quanto cazzo è grande questa stanza?'
Ritornai in stanza e iniziai a disfare la valigia e mettere le mie cose nel mio lato. Finito di mettere a posto, mi sedetti sul letto. Il materasso era molto morbido e le coperte anche. Profumavano di lavanda ed erano colorate di rosso. Rimasi non so quanti minuti la dentro e quindi decisi di fare un giro per la scuola, tanto di tempo ne avevo. Vidi molta gente che parlava con i propri amici mentre altri camminavano da soli. Ovviamente i dormitori erano divisi tra maschi e femmine. Scesi le scale e decisi di andare in giardino. Mi sedetti su una panchina e mi guardai intorno. Presi le cuffie e decisi di infilarmele nelle orecchie quando delle voci mi fecero fermare. Mi alzai dato che sentivo queste voci sempre più forti ma comunque non capivo molto bene. Guardai a destra e vidi una ragazza e un ragazzo urlare. Evidentemente stavano litigando. Sapevo che non era giusto e che probabilmente era meglio se mi fossi fatta i cazzi miei, ma la mia curiosità mi spinse ad avvicinarmi e così feci. Mi nascosi dietro un albero cercando di vedere il più possibile.
"Mi sono rotta... non voglio più essere... non lo... basta..." queste erano le parole che capii. Guardai meglio la ragazza e solo ora mi accorsi di quanto era bella. I suoi capelli erano neri e le arrivarono quasi ai fianchi. Il colore degli occhi non lo vedevo bene, ma sembravano azzurri. Aveva la pelle diafana, era magra e aveva delle lentiggini sparse dalla parte del naso. Era piccolina ma non troppo, sicuramente arrivava al metro e sessanta. I miei pensieri vennero interrotti quando sentii un rumore secco. Mi misi una mano sulla bocca. Quel ragazzo aveva appena tirato uno schiaffo alla ragazza. La vidi abbassare la testa e massaggiarsi il punto colpito. Rimasi ferma immobile scioccata, continuai a guardarli. Il ragazzo le puntò un dito contro e iniziò ad urlare ancora più forte e questa volta, sentii tutto.
"Ci sei dentro anche tu in questa storia! Se non vuoi passarla male, ti conviene obbedirmi puttana!" Urlò il ragazzo per poi andarsene di fretta. Lo seguii con gli occhi finchè non svoltò l'angolo. Tornai a guardare la ragazza e la vidi seduta per terra mentre guardava il vuoto massaggiandosi ancora la guancia. Il segno era molto evidente, si intravedeva parte della mano tatuata sulla pelle. Decisi di raggiungerla e appena mi vide si asciugò le lacrime e si alzò di scatto.
"Stai bene?" Chiesi avvicinandomi a lei.
"Lasciami in pace." Disse con voce spezzata per poi correre verso l'entrata. Rimasi ferma a guardare la porta di ingresso per non so quanto. Decisi di entrare anche io e vidi un gruppo di ragazzi ridere. Mi girai verso il punto che indicavano e vidi la ragazza di prima a terra mentre raccoglieva le sue cose. Cercai di aiutarla ma appena mi vide prese tutto velocemente e se ne andò ancora a testa bassa. Riguardai i ragazzi ancora intenti a ridere e li fulminai con lo sguardo.
Decisi che era meglio lasciare perdere e andai in camera a prendere lo zaino con dentro pochi fogli e una penna malandata. Andai di nuovo in segreteria e chiesi in che classe ero stata messa."4F cara."
La ringraziai e salii le due rampe di scale per poi arrivare ad un lungo corridoio. I lati erano pieni di armadietti e a volte queste file venivano interrotte da delle finestre. Vidi un cartello vicino a una porta con su scritto "4F", era la mia classe. La campanella suonò e in pochi secondi quel corridoio che avevo appena attraversato si riempì di studenti e di chiacchiere. Vidi un paio di ragazzi entrare nella mia classe e io li seguii. Mi sedetti nella seconda fila davanti alla cattedra, vicino a me c'era una ragazza con gli occhiali e una coda di cavallo ordinata. I capelli biondi come i miei solo che io ce li avevo un pò più lunghi. Suonò la seconda campanella e puntuale entrò un professore vestito elegantemente e abbastanza muscoloso. Mise la sua borsa sopra la cattedra per poi superarla e appoggiarsi con le mani.

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Prendimi Per Mano
Roman d'amourLucy, una ragazza di 17 anni che va in una scuola a Miami per proseguire i suoi studi. Cosa succederà quando incontrerà una ragazza diversa dalle altre? ATTENZIONE: linguaggio e contenuti forti. Se siete omofobi non leggete, grazie. Questa storia pa...