Capitolo 9

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"Buongiorno ragazze." Disse il professore sorridendo.

"Buongiorno." Dicemmo insieme.

"Volevo dirvi che oggi non ci sarò per colpa di una riunione e dato che abbiamo l'ultime due ore insieme potete tornare nei dormitori e fare quello che volete. Arrivederci."

"Arrivederci."

"Siamo libere ragazze!" Urlò Ally mentre diede il cinque a Isabelle. Finimmo di mangiare e decidemmo di uscire un pò da quella prigione.

"Dove andiamo?" Chiesi mentre misi in moto la macchina.

"Al centro comerciale! Vi prego c'è anche una libreria bellissima!" Urlò euforica Isabelle rompendoci i timpani.

"Che centro comerciale sia." Dissi ridendo. Ally era dalla parte del passeggero mentre Isabelle era nei posti dietro. Quest'ultima si sdraiò occupando tutti e tre i sedili appoggiando la testa sulla portiera.

"Isabelle non è un pò pericoloso?" Chiese Ally guardandola.

"Nah." Rispose semplicemente. Arrivammo al centro comerciale e parcheggiai la macchina vicino all'entrata. Isabelle scese subito e iniziò a saltellare finchè non la raggiungemmo. A volte pensavo che soffrisse di bipolarità a causa dei suoi strani atteggiamenti. Entrammo nel locale e subito vidi una marea di persone. Iniziammo a girare per vari negozi e non trovai nulla che mi piacesse.

"Ehi Lucy, questa maglietta ti starebbe benissimo." Disse Isabelle porgendomi una maglia. Era a maniche lunghe di colore nero con un immagine sfocata. La presi titubante e andai in un camerino per provarla.

"Avevo ragione, ti sta benissimo." Disse guardandomi a bocca aperta. Arrossii per il complemento e mi ricambiai. Andammo alla cassa insieme ad Ally che aveva preso anche lei dei vestiti e andammo finalmente dove Isabelle voleva andare..

"O mio Dio, il paradiso." Disse mentre sfogliò delle pagine di alcuni libri.

"Io non riuscirei neanche a leggere dieci pagine." Disse Ally ridendo seguita da me.

"Non vorrei dire niente ma... abbiamo perso Isabelle." Dissi guardandomi intorno in cerca della nostra amica.

"Vorrà dire che aspetteremo all'uscita."

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"Siamo qua da quaranta minuti, quando cazzo esce?" Chiesi mentre guardai l'orologio. Ally alzò le spalle e tornò a scrivere con il cellulare. Iniziai a guardare un pò la gente che passava e si poteva benissimo capire che tipo di giornata stavano avendo. Cerano dei ragazzi che seguivano le proprie fidanzate sbuffando mentre altri erano con la propria famiglia, alcuni andavano di fretta e altri con calma.

"Ragazze! Sono qua!" Urlò Isabelle mentre uscì dalla libreria.

"Isabelle quanto ci hai messo?" Chiesi sbuffando. Sgranai gli occhi quando vidi quello che aveva in mano. "Scusami ma quanti ne hai presi?"

"Sedici. Ne volevo prendere altri ma non sarei riuscita a portarli." Disse raggiungendoci. Corrugai la fronte e decisi di lasciar perdere. Prima di tornare a scuola andammo in un bar a bere qualcosa. Tutte e tre prendemmo un caffè macchiato e quando finimmo tornammo a scuola.

"Ragazze sono esausta." Disse Ally buttandosi sul mio letto.

"A chi lo dici." Dissi sdraiandomi vicino a lei. Isabelle aveva già iniziato a leggere appena eravamo entrate in stanza e sembrava non volere far nient'altro dato che non ci cagava di striscio.

"Ally tre due settimane è Halloween, tu torni a casa per le feste?"

"Si penso di sì. Tu invece?"

"Anche io." Risposi mentre mi feci una piccola treccina.

"Va bene ragazze, io ho un appuntamento con lo psicologo. Ci vediamo a cena." Disse abbracciandomi e facendo un segno a Isabelle.

"Ma sei sicura che leggi?" Chiesi notando che era già a metà libro.

"Si perchè?" Disse guardandomi negli occhi.

"Mi sembra strano, siamo qui da nemmeno dieci minuti."

"È perchè non mi conosci."

"Perchè allora non parliamo un pò?" Chiesi sedendomi vicino a lei.

"Si può fare." Chiuse il libro e lo posò sul comodino. Si mise comoda di fronte a me e mi guardò le labbra. "Parlami di te." Disse mostrando i denti bianchi. Iniziai a raccontarle di quanto fossi appassionata dal canto e il ballo. A cinque anni avevo iniziato a fare danza classica ma dopo sei anni dovetti mollare per un infortunio. Le raccontai della mia famiglia e della mia casa ad Amsterdam che avevamo comprato per passarci le vacanze.

"Ora tocca a te." Dissi mettendole una mano sulla coscia. La guardò e deglutendo iniziò a parlare.

"Quando mia madre era incinta si me si drogava ed era alcolista, è per questo che ho dei problemi di salute. Nonostante questo però ho un Quoziente Intellettivo di 187, posso leggere 20'000 parole al minuto e ho una memoria eidetica. H-,"

"Cosa?!" Chiesi interrompendola incredula.

"Che ho detto?" Chiese confusa.

"Tu puoi fare tutte quelle cose?" Chiesi ancora con gli occhi sgranati.

"Beh... si."

"O mio Dio, sei un cazzo di genio!"

"Se la vogliamo mettere così allora si, sono un genio." Disse sorridendo. Mi alzai all'improvviso e presi un mio libro che avevo ancora in valigia. Aveva circa 150 pagine ed era vecchio e brutto, sinceramente non sapevo del perchè lo avessi portato con me. Tornai da Isabelle e glielo porsi.

"Leggi." Dissi solamente. Lo prese ridendo e lo aprì. Rimasi stupita quando la vidi sfogliare la pagine così velocemente. Lo finì in meno di dieci minuti e pretesi che mi raccontò un riassunto, me lo fece.

"Questa cosa è fighissima." Dissi ancora incredula.

"Dai ora basta parlare di questo, dobbiamo andare a cena." Disse prendendomi la mano. Scendemmo le scale ma ad un certo punto si bloccò. La guardai confusa e la vidi pallida in volto. Mi avvicinai a lei che nel frattempo si era seduta su uno scalino intralciando il percorso ad alcuni ragazzi ma non ci facemmo caso.

"Isa che hai?" Chiesi preoccupata.

"Scusa... un attimo..." Disse tra un respiro all'altro.

"Devo prenderti l'inalatore?" Chiedi in preda al panico ma negò con la testa. Si rialzò dopo un paio di minuti sorridendomi lievemente e facendomi cenno di seguirla in mensa.

"Scusa mi sono sforzata troppo... non riuscivo a respirare molto bene." Disse mentre raggiungemmo il nostro tavolo con i piatti.

"Tranquilla. Ma stai bene ora?"

"Certo." Disse sorridendomi. Ci raggiunse anche Ally e parlammo di alcuni pettegolezzi. Ad un certo punto il telefono di Isabelle squillò e quando vide il nome della persona che la stava chiamando sbiancò.

"Pronto? Oggi c'è scuola. No non posso saltarla. Va bene, arrivo." Chiuse la chiamata sbuffando. "Ragazze io devo andare, era mio padre. Ci vediamo oggi pomeriggio." Abbracciò Ally e a me diede un bacio all'angolo della bocca. La guardai uscire dalla scuola e i miei occhi si soffermarono sul suo sedere.

"Lucy! Lucy mi stai ascoltando?"

"Cosa?" Chiesi guardando Ally.

"A che pensavi?"

"No a niente di importante... andiamo ora." Dissi alzandomi insieme ad Ally.

Ero sicura, mi ero innamorata della strana ragazza.



Scusate per l'assenza, cercherò di pubblicare più spesso.

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