Tornai in stanza incazzata nera e fortunatamente non vidi Isabelle. All'improvviso qualcuno bussò alla porta, aprii sospirando e vidi Ally sorridere.
"Ciao, posso entrare?" Mi chiese timidamente. Le feci segno di entrare e sussurrò un "grazie.". Si sedette sulla sedia della scrivania e mi guardò con uni sguardo confuso.
"Che hai?" Mi chiese mentre si alzò dalla sedia e mi venne incontro.
"Non lo so... la mia compagna di stanza, Isabelle, si comporta in modo strano. Una volta e dolce e l'altra volta è cattiva." Dissi sospirando di nuovo.
"Beh quando tu non c'eri era solamente fredda, anche se agli altri non intimoriva."
"Che intendi dire?"
"Si insomma, anche se lei era fredda e sembrava una dura, c'erano sempre delle persone che la prendevano in giro per i suoi problemi e io sinceramente non so come cazzo fanno a comportarsi così con lei."
"Quali problemi?" Chiesi inarcando le sopracciglia. Possibile che tutti mi dicevano la stessa cosa ma nessuno mi spiegava?
"Non penso sia giusto dirtelo, deve farlo lei. Solo, stalle attenta."
"Va bene..." Dissi dubbiosa sapendo che quando sarebbe arrivata glielo avrei chiesto di persona.
Le ore passarono in fretta e io e Ally avevamo trovato un modo per passare in fretta il tempo, cioè studiando. In realtà le ore sembravano non passare mai ma dovevamo farlo se non volevamo prendere brutti voti. Stavamo finendo di fare degli esercizi di filosofia quando Isabelle entrò sbattendo la porta e buttando a terra lo zaino. Non salutò neanche e andò in bagno. Guardai Ally stupita e lei fece lo stesso. Decisi di non fermarmi troppo sul suo atteggiamento e continuai a fare gli esercizi. Solo dopo 20 minuti Isabelle uscì dal bagno e ci degnò di uno sguardo.
"Ciao." Disse Ally rivolgendosi alla mia compagna di stanza. Lei si limitò a farci un segno con la testa per poi buttarsi a letto sospirando. Chiuse subito gli occhi e sapevo che non gli avrebbe riaperti per un bel pò quindi non ci diedi peso. Finii gli esercizi e aiutai la mia amica dato che faceva più fatica. Finimmo dopo 15 minuti e mi salutò dicendo che doveva vedersi con un suo amico. Quando uscì dalla stanza mi girai verso Isabelle che stava ancora dormendo e in quel momento sembrava veramente indifesa. I suoi vestiti neri le risaltavano il corpo magro e il suo viso troppo pallido era angelico.
Cercai di svegliarla e dopo molti tentativi ci riuscii."Cosa c'è?" Chiese con la sua voce roca impastata ancora dal sonno.
"Voglio spiegazioni."
"Spiegazioni su cosa?"
Non sapevo come chiederglielo e mi trovai in difficoltà. Fin da bambina ero famosa per riuscire sempre a mettere a disagio le persone chiedendo cose con le parole sbagliate e in questo caso non potevo permettermi di sbagliare.
"Su di te." Vidi la sua espressione confusa e la incitai a parlarmi di lei. Non mi disse molto, soltanto che all'età di 7 anni aveva perso la sua intera famiglia in un incidente stradale e che lei era l'unica sopravvisuta procurandosi così una lunga cicatrice sulla schiena. Venne addottata quando aveva 13 anni e che aveva alcuni problemi ma non mi disse quali.
Non era molto ma era qualcosa e giudicando dal suo timbro di voce freddo capii che non mi avrebbe detto altro. Subito ripensai all'opzione di intrufolarmi in segreteria e prendere la sua cartella ma veramente lo avrei fatto? Sapendo che avrei violato la privacy di una persona che conoscevo da pochi giorni di cui non avevo nessun diritto per farlo? Conoscendo il lato curioso che era in me avrebbe risposto subito di si, ma il lato con il buon senso mi avrebbe detto di farmi i cazzi miei e sinceramente non sapevo che fare. Uscii dalla scuola e passeggiai lungo il vasto cortile che aveva cercando di schiarirmi le idee. Volevo assolutamente scoprire di più su quella ragazza e sapevo che mi stava succedendo una cosa che non volevo assolutamente che accadesse: mi stavo innamorando.

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Prendimi Per Mano
RomanceLucy, una ragazza di 17 anni che va in una scuola a Miami per proseguire i suoi studi. Cosa succederà quando incontrerà una ragazza diversa dalle altre? ATTENZIONE: linguaggio e contenuti forti. Se siete omofobi non leggete, grazie. Questa storia pa...