Hanna rimase nel letto per quasi tutta la giornata e quando si svegliò era sola a casa.
Scese per le scale e andò in cucina dove lesse un biglietto con un avviso in cui la informavano che si erano diretti verso il centro.
Sbuffó e si sedette sul divano passandosi una mano fra i capelli.
Le arrivó un messaggio sul telefono era Kelly.12:32
Kelly passò davanti all'Empire State Building così per caso.
Era nel traffico ascoltando una canzone dei Morron 5 gruppo preferito suo e di Hanna quando canticchiando,notó una sagoma di un uomo a lei familiare sul suo lato sinistro.
Patrick.
Era solo, senza sua moglie pensó poiché non vide alcuna traccia di lei per il momento.
Voleva tanto scendere per dirgliene ancora quattro ma pensò bene di rimanere al suo posto,quando proprio mentre continuava proseguendo davanti in macchina,proprio in quel momento Patrick le passò davanti per attaversare.
Era il turno dei pedoni poiché il semaforo subito divenne rosso,abbassó il volume della radio seguendo poi il finestrino.
"Brutto bast...,dovrei calpestarti per intero ed ammazzarti." Disse sottovoce mentre lui la salutó e le andò incontro."Hei Kelly ciao.Come stai??"
"Sto alla grande e tu invece ? Come te la passi con la mogliettina Patrick?!" E fece una risata sarcastica con tanto di ironia.
"Auguri comunque,buon Natale.
Bhe Diciamo bene.Non le ho detto niente di me ed Hanna,volevo tanto dirglielo ma proprio mentre ormai mi ero deciso ho messo da parte tutto.
Aspettiamo un bambino.Non posso farla stare male ed abbandonarla.Non ho avuto il coraggio.
Hanna?come sta? Volevo tanto stare con lei in quel momento in ospedale ma dopo l'incontro tuo con mia moglie seguente col nostro,ho fatto come tu mi hai chiesto.Non mi sono fatto né sentire e nè vedere,anche se la voglia era tanta e lo è ancora tutt'ora..ma forse è meglio così!
Non posso mandare in fiamme un matrimonio sopratutto ora che Jalinda aspetta un bambino, e non voglio neanche far soffrire Hanna."
"Patrick penso tu già sappia ciò che pensò e comunque Hanna sta benone,è con Cori e ....." Mentre stavano parlando,le macchine da dietro iniziarono a suonare senza sosta,il semaforo finalmente era verde.Iniziò ad accelerare e l'unica cosa che gli riuscì a dire fu quella di continuare per la sua strada insieme alla sua famiglia con tanto di auguri di Natale.
"Cori?? E chi è Cori ?" Si domandava Patrick mentre saliva le scale per andare a casa sua .
Jalinda era partita ormai dinuovo per l'Italia lasciando Patrick solo.
In quei giorni passati insieme gli fece capire che nessuno li poteva dividere ormai e che forse stavano per diventare genitori; ormai i tempi dei segreti e delle fughe con donne di due ore dovevano svanire.
Con un bambino in arrivo dovevano essere solo sereni e tranquilli da soli nella loro casa.
Gli accennó anche l'idea di dimettersi dal suo incarico per tornare a vivere per sempre da lui,finalmente insieme come una vera famiglia.
Patrick in quel momento non riflettè più di tanto e tralasció i suoi discorsi.
L'unica cosa a cui si dedicava la maggior parte del tempo in quel momento,era rivolto verso la notizia che gli diede Jalinda mentre festeggiavano la vigilia.
Finalmente sarebbe diventato un genitore,un padre e forse pensó che era ciò che ci voleva in quel momento.
Pensó che forse tutto quello stare sempre solo,lo stare lontano da sua moglie e il vivere come fosse un single quando in realtà era un uomo sposato lo portava nella distruzione totale del suo matrimonio,il quale volle a tutti costi organizzare.
Andava pazzo per Jalinda anche se a volte era insopportabile,presuntuosa ed arrogante.
Lui l'amava e nell'ultimo periodo erano con la monotonia era diventato tutto così noioso ed insensato tra di loro,quindi questa stupenda notizia poteva cambiare per sempre la loro vita unendoli ancora di più.
Era così emozionato all'idea di avere un bambino tutto suo,magari un maschietto.
Già immaginava a quando lo avrebbe accompagnato alle partite di calcio o a quando lo avrebbe aspettato fuori scuola e gli sarebbe andato incontro chiedendogli di come fosse andata la sua giornata.
Si buttò sul letto fissando il soffitto.
Pensó a vari nomi per la creatura,creando ha lista immaginaria nella sua mente:da una parte vi erano dei nomi maschili e dall'altra tutti femminili,tra cui anche quelli dei suoi genitori.
Pensava sempre che alla fine pur sapendo dell'idea che avevano i suoi ovvero quella della discendenza del nome,per lui doveva spettare sempre ai genitori della creatura a dare l'ultima parola.
Però alla gioia di diventare padre, lo accompagnava sempre quel pensiero fisso:Hanna.
Gli mancavano così tanto il suo odore,il suo sapore..i suoi occhi.
Prese il telefono ed aprì la cartella messaggi.
Pensó di scriverle un messaggio con la scusa degli auguri natalizi ma lo salvó in bozza.
Non aveva il coraggio di premere sul pulsante invia.
--Che avrebbe pensato Hanna quando lo avrebbe letto? E se stesse con quel Cori?? Ma chi era poi Cori? E se fossero solo amici e Kelly intendeva lo stare con Cori solo in quel momento..mentre li raggiungeva?--Perché farsi tanti film in testa di sicuro me ne avrebbe parlato,Hanna.
Eppure ricordo bene,quell'incontro fuori allo Starbucks..lei stessa mi disse di non essere fidanzata.
Uff,su Patrick quante paranoie --13:48
"Hanna,dove sei?Ma ieri almeno potevi avvisarmi che te ne saresti andata.Mi sono dovuta far accompagnare da Ronny ed immaginati me con lui in macchina!! Ho dovuto sopportarmi quel suo alito nauseabondo..Bleah!Mi viene il voltastomaco solo a ripensarci.."
"Sono a casa e sono sola!Scusami ma il telefono non prendeva campo..Puoi passare?gli altri sono al centro."
"Arrivo.Baci"Dopo mezz'ora era lì.
"Oi posso?"
"Si entra,sono in bagno.
Finisco di prepararmi ed andiamo in centro."
"Prima però sai che devi dare tante spiegazioni alla tua a michetta,no?
come per esempio di Cori.Come mai è qui?e perché non mi hai detto niente??"
Disse mentre beveva una schweppers...
"Bhe veramente in primis non sapevo neanche io del suo arrivo,seconda cosa abbiamo diciamo chiarito ciò che è successo ma sinceramente non so neanche io cosa fare o meglio come comportarmi.
L'ho perdonato e gli voglio un gran bene ma vedi Kelly ,niente è come prima.
Non dico di provare indifferenza ma una parte dentro di me vuole che io resti sola.
Sono felice nella mia solitudine,sto bene con me stessa finalmente ed il pensiero di stare dinuovo con un uomo,chiunque esso sia mi fa salire il nervoso.
Dopo il suo tradimento e la scomparsa di Patrick nel nulla,bhe tutto ciò mi ha fatto riflettere tanto.
Ciò che voglio adesso è godermi un po del tempo mio,solo per me stessa.
E come dici tu amica mia,al diavolo gli uomini."
E iniziò a ridere,finendo di calcare con un pennellino per le labbra ,il suo rossetto color prugna.
Spruzzó un po del suo profumo Chanel n5,prese il cappotto e si diresse verso l'uscita prendendo le chiavi di riserva e mettendole nella borsa Prada che le regaló suo padre per il suo compleanno.Hanna era molto vanitosa,amava le borse costose e il buon trucco.
Era amante dei profumi sensuali e dolci,quelli afrodisiaci e quelli fruttati ma con tutti i suoi vizi non si sentiva affatto superiore a nessuno.
Anzi,molte volte si sottovalutava così tanto!
Non le piaceva affatto il suo fisico eppure gli uomini erano attratti da lei.Andarono in centro e si sedettero al solito bar.
Voleva così tanto rivedere Patrick anche solo incrociare il suo sguardo.
"Kelly posso farti una domanda ?" Disse mentre aspettava il barista con i drink.
"Certo.Di cosa si tratta??"
"Hai visto per caso Patrick anche solo di sfuggita?"
"No!non l'ho visto..perché questa domanda??"
"No niente .
Eppure sai non capisco il perché della sua assenza.Vorrei così tanto parlargli.."
"Dai Hanna smettila.
Non farmi dire sempre le stesse cose.
Forse avrà da fare,non avrà tempo per chiederti come stai o semplicemente ha trovato un'altra da portare nel suo letto.
Gli sono tutti..."
Hanna la guardò con sguardo fulminante come se l'idea non le piacesse affatto anche se in realtà era ciò che pensava e finì la frase dell'amica "uguali..si lo so me lo hai detto dal primo giorno che ci siamo conosciute.
Mai fidarsi degli uomini.
Una domanda mi sorge spontanea porterla.
Ma come mai tutto questo odio nei confronti degli uomini?" E mentre vedeva la faccia schifata di Kelly nel sentire questa domanda,sorseggió le ultime gocce del drink,prese il telefono dalla borsa e chiamó la madre per sapere tra quanto tempo arrivassero a casa.Appena staccó il telefono squillò.
Lesse il nome -Cori-
Non voleva rispondere ma con un dito,strusció sul display dell'iPhone e rispose.
"Ehi ciao finalmente sei sveglia dormigliona..dove sei?io sono al centro da solo.Ero in compagnia degli altri ma ho preferito fare quattro passi da solo.
Ti va di farmi compagnia?devo parlarti ma preferisco farlo stando da solo,io e te."
"Ciao Cori sono con Kelly al bar.Se vuoi passa,sono qui ti aspetto.Il bar si trova vicino pizza Klibs,proprio all'angolo e noi siamo fuori."
"No,raggiungimi tu.
Ho davvero bisogno di stare solo con te.
Sono vicino alla gelateria"Cosa voleva Hanna??
Devi ancora spiegarmi le tue intenzioni.
"Kelly te l'ho già detto! Tra noi due non potrà esserci più niente.
La mia fiducia nei suoi confronti è svanita del tutto ormai.
Conosco me stessa,l'ho perdonato ma provo solo un gran bene e ora che lo vedrò e avremo l'opportunità di stare soli ne parleremo.
Per ora mi comporto come se non fosse successo proprio un bel niente.
Perché dovrei rovinare il Natale a tutti??
Mi ha chiesto di vederci adesso e già che ci siamo,potresti darmi uno strappo ??"
"Andiamo." E si avviarono mentre continuarono a parlare.
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The Revenge
Lãng mạn"Sono io,possiamo parlare?come stai??" Queste furono le uniche parole che disse non appena rispose al telefono. "Telefonami tra vent'anni ,io adesso non so cosa dirti,non so risponderti,e non ho voglia di capirti"