Capitolo 4

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Attraversarono il portale, e in città era l' una circa, i genitori erano a lavoro, perciò le portò a casa sua. Erano tutte e due allibite, facce sconvolte, Itan fece vedere loro anche le cose più comuni, ad esempio dove dormiva, le aveva insegnato anche a giocare ai videogiochi, a scacchi e ad altri giochi... Appena tirò fuori la corda, le ragazze pensarono che le volesse picchiare, com' era già successo in passato con Magghy... Le tranquillizzò e le insegnò a saltare. Quel pomeriggio piacque molto a tutti e tre. Verso le 15 uscirono di casa. Itan abitava a Monzuno, un paesino in provincia di Bologna, si poteva dire un posto in culo al mondo, perchè per andare in centro a Bologna bisognava prendere vari autobus, più un pezzo da fare a piedi. Presero l' autobus, e si recarono in centro a Bologna.
< cosa sono queste cose che si muovono di tutti i colori?> chiese Viola
< intendi le macchine?>
< e quelli?> chiese Viola, stupefatta, indicando i pali della luce
< sono normali pali della luce che alla sera si accendono, appunto per far luce> rispose Itan
Magghy era come impassibile, si vedeva che aveva problemi interiori, ma Itan non sapeva quali...
< perchè ci sono delle case aperte con tanta roba dentro? Cosa se ne fanno di tutta quella roba?> chiese Viola.
Viola, a differenza di Magghy era così innocente, ma coraggiosa, non aveva problemi a chiedere tutto quello che voleva a Itan.
< si chiamano negozi, la gente va a comprare in quei negozi. Entriamo che vi compro qualcosa, ho un po di soldi dietro.> Entrarono in un negozio e si provarono qualche vestito, che successivamente Itan comprò per loro. <grazie> risposero in sintonia Magghy e Viola. Ella lo abbracciò e gli diede pure un bacio sulla guancia.  Itan era quasi commosso da quella scena... Si disse tra se e se: è la prima volta che una ragazza mi da un bacio sulla guancia, wow!
Itan si preoccupò per Magghy, troppo silenziosa, non aveva aperto bocca da quando erano arrivati in centro. Entrarono in un bar e senza troppi complimenti Viola si mise a mangiare, (come se non avesse un fondo in quella pancia...)
< certo che è davvero buono il vostro cibo, non so cosa ci mettano dentro, ma so che se ne avessi cosí tanto anche a casa, avrei già finito tutto.>e mentre Viola parlava, Itan si mise a ridere, ed ella lo imitò. Intanto Viola pensava: caspita quanto è bello Itan, alto, occhi azzurri, un po grassottello, ma stupendo comunque, quanto vorrei che fosse almeno il mio migliore amico...
Il giorno finì presto, tanto che tornarono a casa che erano le 20 di sera, e le due ragazze tornarono a casa loro che erano le due di notte...

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