Capitolo 4

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Piú sfogliavo le pagine, piú tutto quello che pensavo di quel ragazzo sembrava scomparire nella mia mente, fino a lasciarmi vuota.
In quel quadernetto dalla copertina nera vi erano miriadi di disegni dai colori prima sgargianti poi,man mano che scorrevo le pagine, sempre piú tetri e tristi.
Erano davvero belli.
Sotto ogni disegno vi era una firma. "Nate",diceva.
Spalancai gli occhi.
-Sei contenta ora?-
mi disse con un espressione che ancora oggi non saprei descrivere. Era deluso ,sorpreso e allo stesso tempo sollevato.
-Li hai fatti tu?-
dissi con voce tremante mentre si avvicinava a me per riprendersi il quaderno.
-Cosa pensavi?Che ci fossero formule algebriche oppure qualche tema sulla politica odierna?...Siete tutti uguali. -
Disse infilando il quaderno nello zaino per poi porgermi il mio.
-Tieni,non so che farmene.-
Fissai prima il mio quadernetto,poi lui.
I suoi occhi dietro la montatura degli occhiali brillavano di mille emozioni.
In quel momento mi sentii un mostro. Giudicare un libro dalla copertina é sempre stato uno dei miei piú grandi difetti. E quel ragazzo era un libro che non avevo mai aperto. Forse,nessuno aveva mai letto quello che era scritto al suo interno. Tutti occupati a giudicare le apparenze....
Avrei voluto scusarmi ma ero troppo desolata.
-Io,credevo che tu...-
bisbigliai.
-Si,lo so.-
rispose.
-Tutti mi credono diverso.-
Mi mise il mio quadernetto fra le mani,poi andò via.
La sua figura si allontanava sempre di più. Man mano che la sua figura si faceva più piccola qualcosa dentro di me iniziava a muoversi. Qualcosa che non avevo mai provato prima. Il senso di colpa?No...quello lo provavo spesso,non era neanche la stanchezza.
L'amore?
Non poteva trattarsi di amore. Io non avevo mai provato nulla del genere se non per i cantanti che mi piacevano.
Eppure il mio cuore batteva sempre più forte. Non riuscivo a respirare.
Tremavo e miei occhi non riuscivano a distogliere lo sguardo da quel ragazzo misterioso.
Quel ragazzo che credevo di conoscere.
E mentre il mio cuore continuava a battere e le farfalle nel mio stomaco danzavano riempiendo quel vuoto che avevo cercato di colmare per molto tempo, le mie gambe si mossero. Incominciai a camminare,passo dopo passo,sempre più veloce. Stavo correndo. Il mio corpo non mi ascoltava,non riuscivo a controllare le mie emozioni.
-Aspetta!- gridai.
Si voltò verso di me.
La testa mi girava. Le mie guance erano incandescenti.
Si avvicinò a me.
-Aspetta che?-
Mi domandò.
Socchiusi le labbra per dire qualcosa ma le parole nun uscivano dalla mia bocca.
Poi,con un soffio di voce un "mi dispiace"uscí dalle mie labbra come un soffio di vento.
Mi sorrise.
-Sono stato troppo impulsivo eh?-
disse mentre le sue labbra si inarcavano a formare un sorriso.
Non riuscivo a parlare.
-Dai,torniamo a casa. Se vuoi ti accompagno.-
Annuii lentamente.
Durante il tragitto per casa mia mille domande sorgevano nella mia testa.
Perché non va a casa sua?
Perché vuole accompagnare ME?
Perché il mio cuore batte?
Perché non riesco a guardarlo!?
-Siamo arrivati...-
sussurrai.
In quel momento mi odiavo. Il mio lato fragile con lui riemergeva così facilmente che tutti i miei sforzi fino a quel momento per sembrare forte risultavano inutili.
-Senti...non voglio entrare.-
-Non dirglielo-
Lo guardai dritto negli occhi,cercando di non distogliere lo sguardo.
-Ti aiuto io-
Disse,sempre con quel sorriso che suscitava in me emozioni sconosciute.
Sorrisi e poi bussai alla porta.
Mia mamma aprì.
-Tesoro!-
Mi abbracciò forte. Molto forte.
Ma non faceva male.
Gli abbracci di mia mamma erano dolci,come lei.
-Mamma...-sussurrai imbarazzata.
Alzó lo sguardo.
-Oh...Scusami tesoro!Non avevo notato il tuo amico!-
Adesso era lui a sembrare  imbarazzato.
-Io non...-
non finì la frase che gli prese le mani fra le sue e gli sorrise.
-Trattamela bene! Ha bisogno di amici!-
disse sorridendo.
-No,non ne ho bisogno!-
ribbattei posando lo zaino a terra.
Lei sembrò non farci caso.
-Che ne dici di restare per una tazza di cioccolata calda?-
domandò ragiante.
Alle sue spalle io facevo cenno di "no" a quel ragazzo.
Mi guardò con aria di sfida,poi con un sorriso beffardo accettò l'invito.
In quel momento,con il cuore che batteva a mille,non sapevo se essere felice o no della sua risposta.
Ma una cosa la sapevo per certo.
Avrebbe detto tutto a mia mamma dalla fuga dalla scuola. Dovevo rimediare. E alla svelta.

Ed eccomi qui. Un altro capitolo giunto al termine.
Spero che la storia piaccia anche ad un minimo di 10 persone😂Mi accontento.
Grazie di aver letto fino a questo punto owo. Ciaaaaaaaao ewe

Dalla vostra Lost di fiducia u.u

Beyond Apparences:ciò che è Invisibile agli OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora