Capitolo 8 - Parte 1

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6.00 a.m. Bariloche, Argentina. Lunedì

Oggi è il giorno in cui può mettere quasi in acconto di prendere Arroyo. Si alza dal letto quasi come ieri non ci fossero stati problemi per la sua vita. Va in bagno si sciacqua e prende un paio di pastiglie. Si fa un breve check-up, torna in camera si veste e dopo va a preparasi una colazione abbondante.

Si siede alla scrivania è prepara tutta la strumentazione necessaria. Si collega al computer, accede al controllo missione del drone, seleziona il drone assegnatogli e subito partono il video in diretta del drone in volo.

Decide di usare il sistema multi schermo cosi può lavorare al meglio. Cosi mette le immagini della telecamera del drone sul monitor esterno, mentre nel monitor del computer lascia i dati della missione ed eventuali comunicazioni. Per una maggiore completezza utilizza il tablet per visionare la cartina e la rotta del drone. Poi usa lo stesso metodo di lavoro con le telecamere del traffico, utilizzando il portatile. Posiziona tutto davanti a se in modo da essere quasi circondato dai monitor.

Appena finisce di sistemarsi la postazione di lavoro, dal computer del controllo missione, appare un messaggio con i dati delle frequenze radio per la comunicazione con i piloti.

Accende la radio, Si mette le cuffie con microfono, seleziona la frequenza, il canale, la codifica e dopo qualche rumore elettronico inizia a parlare: «Charlie-India 03 qui controllo missione, mi ricevete?»

Dopo un paio di secondi arriva la risposta. «Qui charlie-india, si la riceviamo signore.»

«Tempo stimato all'arrivo?»

«Cinque minuti all'area designata.»

«Ottimo. Una volta arrivati raggiungete il waypoint alfa e posizionate le camera sul punto alfa1.»

«Ricevuto.»

Intanto il navigatore del drone ha posizionato la telecamera già sul punto alfa1, che corrisponde al magazzino alimentare. Per ora l'immagine è in lontananza ma man mano che si avvicina migliorerà. Dalle telecamere del magazzino verifica lo stato del furgone che sta ancora caricando la merce. È tutto pronto è l'adrenalina inizia ad aumentare.

In pochi minuti il drone è in posizione. «Siamo in attesa su alfa».

Thomas guarda le immagini molto nitide del magazzino. «Inquadrate il furgone con la targa: DXJ 357. È il nostro obbiettivo».

«Ricevuto.» L'operatore sposta la telecamera sul furgone.

«Tenetevi pronti il furgone sta per muoversi.»

«Ricevuto.»

Il furgone esce dal magazzino. Come programmato da Thomas, percorre una strada, la migliore, che per fortuna è quasi interamente coperta da telecamere della strada. Cosi può seguirlo sia dal drone che dalle telecamere. Solo un paio di punti cechi. «Per i waypoint echo e mike arrivate da nord, cosi potete seguire meglio l'obbiettivo.»

«Ricevuto». Non sono di molte parole questi operatori dei droni. Ma d'altronde devono seguire gli ordini di Thomas.

Il percorso del furgone scorre senza intoppi. È uscito dalla città, ha superato l'aeroporto e si sta dirigendo a Dina Huapi, una cittadina subito dopo Bariloche.

Esce dalla strada principale ed entra nella strada "del Perù", la percorre tutta fino alla fine. All'incrocio gira a sinistra e dopo un centinaio di metri entra dentro una strada che lo porta ad un magazzino. Come il furgone arriva davanti al cancello, un paio di uomini si avvicinano, scambiano un paio di parole con l'autista e subito dopo fanno entrare il furgone. Ma purtroppo non c'è nessun modo per vedere all'interno del magazzino.

«Passare alle immagini infrarossi». Cercando in tutti i modi di poter vedere dentro.

«Ricevuto». Ma le immagini non sono d'aiuto.

«Immagini termiche.»

«Ricevuto». Ora ha una immagine, se pur non nitida, di cosa succede all'interno.

Ci son circa sei uomini, compreso l'autista, che sono vicini al furgone. Non si capisce bene cosa fanno, ma sembra che lo scaricano e che mettano la merce in un posto chiuso. Le immagini non aiutano ha capire.

Passa mezz'ora è il furgone sembra che sia vuoto, i sei uomini sono dentro una stanza che stanno parlando. A un certo punto si muovo e uno sale sul furgone. «Posizionate il drone davanti all'ingresso del magazzino, in modo che posso vedere dentro».

Come esce il furgone, riesce a vedere i cinque uomini è un altro furgone, parcheggiato vicino a dov'era il primo furgone. «Forse hanno caricato li la merce» penso Thomas.

«Dobbiamo seguire il furgone obbiettivo?» gli domanda l'operatore del drone mentre il furgone si allontana.

Bella domanda. Non sa se ha scaricato tutto il materiale oppure no. E neanche sa se il posto dov'è stato sia quello giusto. «Segnate questa posizione come FZ è seguite il furgone obbiettivo. Ma pronti a ritornare in questo posto».

«Ricevuto signore.»

Deve escogitare un modo per controllare il furgone. Non può uscire da casa e non c'è una squadra che lo appoggi. Deve trovare un modo. Decide di utilizzare lo stesso trucco che ha utilizzato per distrarre gli uomini dell'impresa edile. Entra nel sistema della polizia è inserisce la targa del veicolo come utilizzato per rapine e si assicura che vi sia un posto di blocco all'inizio della città. Proprio sulla strada che percorrerà.

Appena il furgone si immette nella strada principale ritorna verso Bariloche. Superato l'aeroporto c'è un posto di blocco dove il furgone viene fermato. Si accosta sulla strada, due poliziotti si avvicinano, uno dal lato del conducente l'altro dal lato passeggero. Parlano, l'autista mostra alcuni fogli, poi scende e apre il furgone. «Inquadrate dentro, voglio vedere se è vuoto». L'operatore inquadra subito il furgone, è vuoto. «Tornate immediatamente al punto FZ». Quasi urla il comando temendo di perdere una buona pista.

In pochi secondi la telecamera già punta il nuovo obbiettivo e dopo un paio di minuti anche il drone sorvola la zona. Per fortuna i cinque uomini sono ancora li e anche il secondo furgone. Non si sono mossi. Sembra che la situazione sia stabile.

Aspettando che loro faccino una mossa, ha inquadrato i loro volti e sta passando le immagini al riconoscimento facciale. Ma ci metterà un po' a cercare, non ha dati limiti ne di nazione ne di crimine. L'unica cosa che sa fin'ora è che sono cinque uomini, sulla trentina, corporatura robusta come dei agricoltori e sembrano essere sudamericani.

Dopo circa trenta minuti la situazione cambia. Caricano altre merci sul furgone, poi i cinque uomini si separano, due salgono sul furgone, due prendono un auto e uno resta al magazzino.

«Signore, Quale mezzo seguiamo?»

«Seguite il furgone.»

Ma per fortuna, entrambi i mezzi stanno prendendo la stessa strada. Stanno prendendo la strada provinciale 40 in direzione sud. Questa strada porta a El Ricon, a Epuyen e a Cholilla. È la pista giusta. Fortunatamente il furgone delle consegne non c'è più e nemmeno il blocco della polizia, cosi non so spetteranno nulla.

Mentre segue il percorso del convoglio dal drone, una notifica sul computer gli ricorda che può già scaricare alcune delle foto satellitari richieste. Con il portatile si connette al pannello di controllo del satellite, accede con i suoi dati e gli appare un link dove visionare le foto fatte. Il caricamento è un po' lento, del resto sono immagini satellitari ad alta definizione di un'area vastissima. Una volta scaricate inizia a controllarle in cerca di qualche indizio.

Le foto per ora sono troppo generiche e in notturna, bisogna aspettare che il furgone si ferma in uno dei posti, o magari in tutti e tre per poter fare una ipotesi. Ma la strada è ancora lunga da percorrere, circa cento chilometri, quindi tra circa un ora saranno alla prima città, a El Ricon.

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