Lavoro, lavoro, lavoro e ancora lavoro. Sto lavorando davvero troppo, non dormo mai la notte per lavorare al copione per poi arrivare con il lavoro già fatto la mattina seguente, risparmiando del tempo con i miei colleghi.
Oramai il caffè scorre nelle mie vene, la mia unica energia.
Un incubo, un vero e proprio incubo.
Il problema sapete qual è? Io. Io, che con la mia mania di fare tutto perfetto altrimenti non sono felice mi sto distruggendo sia fisicamente che mentalmente. Io, che con la mia voglia e volontà di fare tutto bello e pronto per gli altri che devono solo discutere con me e aggiustare qualche scena che non va bene.
La mia forza si è dimostrata anche la mia autodistruzione.
Mary, la più saggia del gruppo, ha cercato di farmi capire che non devo per forza ridurre le mie ore di sonno solo per fare tutto perfetto. Sembrerà egoista da parte mia scrivere il copione da sola, ma tanto non appena iniziamo a discutere del mio lavoro alla fine ognuno aggiunge una sua personale modifica che va bene con tutti gli altri.
Richard e Simon ogni santa volta che mi vedono barricata nel mio ufficio a guardare tre schermi in una volta sola mi consigliano di darci un serio taglio, ne va della mia salute.
A proposito, i tre giorni sono passati e i Mates sono già in Italia.
Oltre allo stress lavorativo si aggiunge il sentirsi soli.
Certo, il mio team fa invidia a chiunque e noi quattro siamo un po' i Mates versione americana, ma i miei migliori amici adesso sono dall'altra parte del mondo e io posso solo sentire la loro voce tramite il cellulare.
L'unico favore che ho chiesto ai miei colleghi di lavoro è quello di non dire niente a Robert, altrimenti sono sicura che mi darebbe una settimana di pausa.
Non voglio fermarmi proprio adesso che il copione sta prendendo forma, non posso mollare solo perché sono stanca o mi addormento sulla mia scrivania.
Indovinate dove sono ora? Nel mio bellissimo ufficio pieno di peluche e di acari a guardare i miei tre preziosissimi computer della Apple.
Il MacBook è dove scrivo il testo, il computer di destra mi mostra il copione su schermo più grande per vedere meglio gli errori e quello di sinistra mi mostra i possibili luoghi dove potremmo girare le scene, i set che sceglierò assieme allo scenografo.
Dopotutto lo sceneggiatore deve vedere se la scena è stata allestita come se la immaginava nella mente, e devo dire che io e la mia squadra di professionisti abbiamo un'unica città in mente: Londra.
Nei rari dieci minuti che mi concedo per un caffè oppure per rotolarmi tra i miei peluche arriva sempre una notifica dal mio telefono.
Fatto sta che i miei occhi bruciano come il fuoco e la mia testa gira leggera, sembro drogata.
Ogni gesto smuove una sensazione di vomito dentro lo stomaco.
Mai arrendersi, mai.
Vomiterò dopo ma non adesso.
Rischio anche di andare all'ospedale? Benissimo, ci andrò quando avrò finito qua.
Con un colpo secco della sedia mi alzo per andare a prendere l'ennesimo caffè della giornata ed ecco che la stanchezza mi fa cadere a terra, un dolore lancinante ad ogni osso del corpo.*sappiamo che troppo lavoro danneggia il fisico e la mente, ma provate a dirlo voi a Serena! Adesso io vado a dormire che ciò un sonno assurdo. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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Game Of Hearts
RomanceUna star di Hollywood vuole creare una squadra di sceneggiatori per il suo prossimo film. L'invito arriva a Serena Cigno, una donna che vuole raggiungere il suo obbiettivo di diventare una grande sceneggiatrice. Serena salpa a bordo di un aereo con...