iv

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l u k e

Il mio sguardo balzò sul chicken burger che avevo davanti, poi sul ragazzo del bus.
Mi aveva seriamente portato da Burger King?
Sarebbe stato, certo, un pensiero carino, se non fosse che non potessi mangiare. Non in pubblico almeno.
Non senza le mie pillole prima.
"Non mi hai detto il tuo nome" chiesi torturandomi nervosamente le mani.
"già"
Sorrisi. Quel ragazzo era come una poesia che nessuno ha capito, un quadro che ti segue misteriosamente con lo sguardo. Mi incuriosiva da morire.
"Come dovrei chiamarti, allora?" ridacchiai.
"non mangi?"
"no"
"allora non te lo dirò"
misi il broncio, ma tirai un morso ad una patatina e alzai un sopracciglio con aria di sfida.
"sei così noioso" sbuffò "finisci il tuo panino almeno"
Lo fissai per il tempo sufficiente da fargli capire la mia disapprovazione e alla fine morsi il dannato panino sotto lo sguardo del fottuto ragazzo senza nome.
La sua espressione sembrava di uno di quei personaggi dei cartoni animati che fanno vedere ai bambini ritardati quanto lui.
Ma, esattamente come un fottuto programma per bambini, ti teneva incollato allo schermo, desideroso di rincoglionire con lui.
E quel canale iniziava a piacermi.
"Michael, chiamami Michael"
Michael, chiamami stasera.

n/a questo capitolo idk mi ricorda troppo gli Evak, brxkenmind apprezza stronzetta.
ENIUEI
NON AGGIORNO DA SECOLI TIPO LO SO MA IO VI AMO NON UKKIDETEMI TESUXXI
I APPRECIATE CHE CONTINUIATE A LEGGERE QUESTA ROBA E BUH, GRZ GRZ GRZ

bad poetry―mukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora