La bella casa.

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Sono ancora nell'universo dei pensieri  per cercare di capire dove possa essersi cacciato il signor Price quando mi accorgo di aver dimenticato che, come ogni essere vivente sulla terra anche il nonno di Alisia ha una casa.
-Sai dove abita il nonno?- le chiedo.
Mi risponde con sicurezza come se avesse impressa in mente una mappa della città: -Il nonno abita a Time Square.-
WOW! Per un nonnino vivere a New York in uno dei più affollati quartieri della città e con un tenore di vita così frenetico é veramente notevole!
-Perfetto, andiamo Alisia.- la incalzo io
Usciamo dalla clinica rivolgendo un "Arrivederci" alla segretaria e ci incamminiamo. Essendo abbastanza lontane dalla nostra meta penso che prenderemo la mia macchina, una modesta Smart regalatami al mio diciottesimo compleanno da mio padre.
-Salta in macchina!- grido mentre Alisia mi rivolge uno sguardo che  penso significhi "Questa è pazza" e, in un certo senso, ha ragione: nessuno é completamente normale.

Siamo arrivate e la faccio scendere dall'auto quando mi propone di mangiare qualcosa. Effettivamente anche io ho un certo languorino e non mi dispiacerebbe mangiare una bel trancio di pizza succosa.
-Andiamo, conosco un posto che fa una pizza divina!-
Mentre cammino per le strade di New York mi sembra di essere rapita dal movimento frenetico delle persone. Mi è sempre piaciuto indovinare il lavoro di una persona, la sua vita... passa una ragazza con un felpa larga di Hollister, dei pantaloni neri, Dottor Martins nere e un cappello anch'esso nero. Ha dei meravigliosi capelli biondi che sembrano già da lontano morbidi e fluidi, occhi grigi ben contornati da una riga di eye liner e delle labbra piene evidenziate da un rossetto bordeaux. É stupenda ma sembra triste. Ha le cuffiette messe come scudo, il mondo esterno le fa paura e... noto che piange...
Non si accorge di meno e mi viene addosso.
-Scusa.- mormora tra un singhiozzo e l'altro.
-Tutto bene? Io mi chiamo Evelin.- le rivolgo un sorriso e tendo la mano.
-Insomma...io sono Lucill.- mi mostra il suo sorriso smagliante, anche se un po' malinconico, e a sua volta mi tende la mano.
Sento qualcuno tossire e una vocina impertinente dire: -Ei scusa, io dovrei mangiare!-
Alisia ha fame e anche io così invito Lucill ad unirsi a noi.

-Mamma mia che buona questa pizza!- esclamo. 
In questo momento sono concentrata, e non per cercare il nonno di Alisia bensì per evitare di sporcarmi.
Sono sempre stata una pasticciona!
-Hai proprio ragione! Mai mangiata una pizza così buona, ci tornerò spesso- dice Lucill
-Ti piace Alisia?- chiedo
Fa un cenno con la testa e continua a mangiare avidamente il suo trancio di pizza. Io ho preso una rossa e patatine e la adoro, Alisia una margherita mentre Lucill una rossa semplice.
Dopo aver finito di mangiare pago, tra una protesta e l'altra di Lucill, e usciamo. Io e la mia nuova amica ci scambiamo i numeri e ci salutiamo poi insieme ad Alisia mi dirigo verso l'automobile.

-Siamo arrivate!- esclama Alisia.
Parcheggio la mia Smart e scendiamo dalla macchina. Entrando nel giardino ci si trova davanti un bel viale con attorno aiuole ben curate, erba di taglio regolare e qua e là qualche nano da giardino. Concluso il vialetto ci si apre davanti un portico ampio e accogliente: un tavolo in mogano con un vaso di camelie posto al di sopra , qualche sedia abbinata al tavolo e una bella cassapanca ornata di merletto. In disparte vi si trova una sedia a dondolo. Dondola ancora ora e con qualche cigolio, sarà il vento. . .
Mi giro e non trovo più Alisia, la chiamo e quando la trovo è stesa sul prato, inerte, le braccia ciondoloni, lo sguardo vitreo, il viso spento. Sono nel panico più totale. Cosa può essere successo? Ora cosa faccio?
Quando rivolgo lo sguardo alla facciata della casa noto una frase, scritta in rosso, con una mano tremolante e dice:
"Volevo tornare ma i suoi occhi me lo hanno impedito".
Cosa vuol dire? Chi l'ha scritta? Non ha senso! Non mi preoccupo della scritta e la attribuisco a un atto di vandalismo compiuto da qualche ragazzino.
Non ho tempo di pensare ad altro, la mia piccola amica sta male così la carico in braccio e la stringo forte. É in preda alle convulsioni e agli spasmi e, non sapendo che fare, la porto in casa per cercare di svegliarla.

*Spazio me*
Ciao a tutti! Eccomi tornata con un nuovo capitolo, molto lungooo (almeno rispetto a quelli che faccio io). Come va? Tutto bene? Io non vedo l'ora che arrivino le vacanze di Natale🎅 per rilassarmi un po'. In questi giorni sarò abbastanza impegnata nelli sport, quindi non uccidetemi se non aggiorno😂. In più volevo proporvi di leggere The Gift, storia di 80glii, pubblicata da una delle mie migliori amiche *bacione immaginario per lei* e... niente, alla prossima.
Bacioni❤ 
                Chiara❤

AZZURRO GHIACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora