Ophelia

60 13 3
                                    

Sono in preda al panico totale. E ora cosa faccio? Cerco disperatamente un telefono ma non lo trovo. La casa è vecchia, non solo per lo stile d'arredamento ma anche perché  sembra disabitata da tempo. I mobili sono ricoperti da una leggera coltre di polvere, l'atmosfera é desolata, sul soffitto si scorge qualche ragnatela che risplende tra i raggi del sole  provenienti dalle finestre, merletti poggiati sui ripiani polverosi dei mobili incorniciano il loro legno vissuto e nodoso e il corridoio é completamente animato da una profonda desolazione. É tutto così normale e... piatto. Una casa anonima, senza vita, spenta e...
"Evelin, non è il momento di bramare fogli e matite per disegnare" penso.
Sono ancora nell'ingresso di casa con Alisia abbandonata tra le mie braccia: non dà segni di vita. Il suo corpo è raggomitolato su se stesso. É così indifesa...
Percorro il corridoio e scruto lo spazio intorno a me in cerca di una camera da letto; finalmente la trovo. Entro e appoggio delicatamente  la bambina che ho tra le mie braccia, come se fosse una bambola di porcellana fina pronta a rompersi da un momento all'altro, nel sontuoso letto a baldacchino. Resto vicino a lei sulla sedia per un tempo che mi sembra infinito, mi guardo intorno e noto molti quadri. La stanza ne è piena... mi colpisce particolarmente una copia di un quadro di Millais: "Ophelia". Il mio quadro preferito.

Pennellate accurate, semplici e moderate, colori tenui contornati da sfumature altrettanto dolci

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Pennellate accurate, semplici e moderate, colori tenui contornati da sfumature altrettanto dolci. E quei fiori, tra i quali vi è il papavero rosso segno di dolore e sofferenza. É così strano che la morte risulti dolce ma allo stesso tempo spietata. Ophelia, innamorata di Amleto, e non ricambiata decide di gettarsi nel fiume dove annega tra l'acqua gelida e il dolce dondolio del fiume. Letteratura pura in arte pura.
Shakespeare e Millais. Nati e vissuti in tempi diversi, lavori diversi ma così complementari in un solo quadro. É meraviglioso come l'arte e la letteratura si completino come se fossero sorelle di un destino raffinatamente tragico.
Mi desto dall'incanto del quadro è torno ad osservare Alisia. Ancora non si sveglia...

Circa 10 minuti dopo noto che Alisia si sta debolmente muovendo.
-Come stai?- le domando
-Io... soo-no... stordiii-ta...- balbetta. 
Noto che i suoi occhi sono strani... cambiano colore in un modo incomprensibile. Mi sto preoccupando...
Poi vedo i suoi occhi rovesciarsi,  il suo corpo fremere scosso da uno spasmo e infine torna ad afflosciarsi nuovamente.

*Spazio me*
Salve a tutti!  Nuovo capitolo e... scusate il ritardo. Vi voglio bene❤
Chiara❤

AZZURRO GHIACCIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora