2 - E ricordiamoglielo al mondo chi eravamo e che potremmo ritornare

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Passarono le ore e i due continuarono ad evitarsi, stando in stanze separate per tutto il tempo. Solo quando venne l'ora di pranzo, Andreas ebbe la decenza di avvisare Michael.

"Tu vai a prendere Bryan, io cucino"

Non era una richiesta e fu felice di non sentire il riccio ribattere. Ci mancava solo che avesse qualcosa da dire.
Tornò in cucina, ma prima che potesse raggiungere i fornelli, una mano si posò sul suo braccio e strinse abbastanza forte da farlo girare.

"Michael sei impaz-"

Il riccio non gli diede il tempo di finire la frase, cominciò a baciarlo con foga da subito, facendolo indietreggiare fino alla parete di fianco.

Nonostante Andreas fosse pienamente cosciente di ciò che stava accadendo, non riusciva a non pensare che aveva aspettato quel momento per troppo tempo, per poterlo interrompere così in fretta.

Sentì la sua mano destra intrappolarsi nella presa decisa di Mika e appoggiò la sinistra sulla parete.
Provava a trattenere i sospiri di piacere, ma la tentazione di continuare non gli permetteva di opporre troppa resistenza.

"Che cosa..." provò a dire, senza riuscire, ancora una volta, a completare la frase.

Michael sembrava inarrestabile e sopratutto non aveva intenzione di permettere a Andy di far finire quel momento.
Era stata una decisione irrazionale, avventata e molto poco ponderata. Ma era l'unica che avrebbe mai voluto prendere.

Strinse le dita tra quelle di Andy e portò la sua mano destra sul fianco del biondo, facendo uscire lentamente la camicia dai pantaloni.

Le sue labbra non ne volevano sapere di staccarsi da quelle del biondo, non scese neanche per concentrarsi sul suo collo: non avrebbe permesso a Andy di parlare e bloccarlo.

Ma dopo pochi altri minuti in quella posizione, in cui Mika era riuscito a far passare la sua mano sul fianco ormai scoperto del biondo, fu Andy a riuscire a interrompere quel contatto.

"Michael che cosa stai facendo?" Chiese, quasi arrabbiandosi e spingendolo di poco per farlo allontanare.

"Non lo so, ma non voglio smettere"

Mika si allungò di nuovo spingendo con tutte le sue forze contro le mani che Andy teneva sul suo petto, riuscì a incontrare le labbra del ragazzo quasi subito e non si fermò neanche per i primi secondi in cui il biondo provò a reagire.

Mika riprese la sua risalita con la mano sul petto di Andy e riuscì a completare il movimento, scendendo poi di nuovo per slacciare qualche bottone partendo dal basso.
Arrivò a slacciarla tutta e a quel punto spostò la sua bocca dalle labbra del ragazzo, per concentrare la sua attenzione sul petto di Andy.
Piegò leggermente le ginocchia e baciò ogni lembo di quella pelle che molti anni prima aveva imparato ad amare.
Poggiò la mano sul suo ventre scoperto, che si alzava e abbassava a causa della respirazione irregolare, provando a placarlo in qualche modo, ma Andreas non riusciva neanche a tenere gli occhi aperti, figurarsi se fosse riuscito a respirare normalmente.

Improvvisamente il timer del forno suonò e interruppe quel surreale momento di condivisione.
Michael si girò per un secondo, quasi spaventato, per poi provare a tornare a fare quello che stava facendo, ma Andy ne aveva approfittato, sfuggendo alla presa del riccio.

"Vado io a prendere Bryan" disse, quasi in un sussurro, prima di recuperare le chiavi ed uscire di casa, ancora finendo di allacciare gli ultimi bottoni della camicia.

Avrebbe voluto usare quei minuti di viaggio per pensare razionalmente a quanto accaduto, ma la sua mente non smetteva di concentrarsi su quelle labbra sottili, a stretto contatto con ogni parte del suo petto.

When I find love againDove le storie prendono vita. Scoprilo ora