1 - L'ANNUNCIAZIONE

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L'ANNUNCIAZIONE

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L'ANNUNCIAZIONE

[Rayne]

Il tempo era arrivato ed io non ero sicura di volerlo. Non mi sentivo ancora pronta per l'incarico che mi era stato affidato. Ma non potevo rifiutarmi, ne andava del destino dei mondi. Alexdarta, dall'alto del suo trono, mi scrutava compiaciuta; mi sorrideva. Lei aveva fiducia in me, mi aveva sempre considerata come l'allieva più promettente che avesse mai avuto e mi diceva sempre che il Mondo Astrale aveva bisogno di una combattente del mio calibro per ristabilire l'equilibrio tra i due mondi.

Ero seduta al suo fianco silenziosa ed intimidita, quello era il peggior giorno della mia vita. Una platea composta da centinaia di Entità mi guardava incuriosita. Era il giorno dell'Annunciazione. Ero stata scelta, assieme ad un mio compagno, Lewort, per un compito di vitale importanza e in quel giorno si sarebbe ufficializzata la missione.

Il tempo era arrivato. Il Mondo Astrale aveva bisogno di una salvatrice. Le Forze Oscure avevano già iniziato a giocare la loro partita e la collisione tra il Mondo Terrestre e il Mondo Astrale sarebbe arrivata molto presto. Era giunto il tempo di risvegliare la Sacerdotessa, colei che sola poteva salvare i mondi.

Ero nervosa. Non osavo alzare lo sguardo verso il pubblico davanti a me. Amavo ciò che ero e quello che facevo, avevo un gran carattere ed ero determinata, sicura di me e pronta a tutto pur di potare a termine i miei incarichi, le mie missioni. Non sopportavo, però, essere al centro dell'attenzione, non ci riuscivo. Il mio era un lavoro da dietro le quinte, nessuno sapeva e nessuno se ne accorgeva. Agivo in silenzio senza farmi notare, ma in quel giorno, l'Annunciazione, doveva essere resa nota a tutti.

La piazza centrale, la Piazza Del Sole, pullulava di Entità tutte rivolte verso la grande terrazza del Palazzo di Cristallo, la dimora di Alexdarta, la sovrana del Mondo Astrale. Lei sedeva sul suo trono vitreo composta ed entusiasta. Si osservava in giro con fare autorevole posando i suoi grandi occhi viola su di me, su Lewort e sul nostro pubblico. Era un angelo dai poteri straordinari. I lunghi capelli argentei le cadevano morbidi lungo il suo corpo sinuoso, la corona d'oro che teneva sul capo l'aiutava a tenere in ordine gli unici ciuffi ribelli che solitamente le coprivano gli occhi. Due lunghe orecchie appuntite spuntavano dalla sua chioma ordinata sostenendo il pesante diadema reale. La pelle era marmorea, vellutata. Una candida veste chiara la copriva fino ai piedi ed una cintura dorata le stringeva la vita mettendo in evidenza le curve armoniose del suo corpo. Infine portava un grosso medaglione al collo, era il simbolo del potere del Mondo Astrale, solo i sovrani avevano il diritto di indossarlo. Ma c'era qualcos'altro a rendere la nostra Sovrana maestosa, Alexdarta aveva le ali. Quasi tutti nel Mondo Astrale le avevano, ma quelle della nostra Regina erano le ali degli angeli. Grandi, ampie, ricoperte da soffici piume bianche. Alexdarta era l'unica, dalla nascita del Mondo Astrale, ad essere considerata un vero e proprio Angelo.

Si alzò in piedi fiduciosa e si avvicinò al parapetto della vasta terrazza. Alzò le braccia al cielo spiegando le sue ali incomparabili. La folla si animò in un unico urlo di esaltazione.

La Sacerdotessa Dei Due MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora