5 - SENTIMENTI

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SENTIMENTI

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SENTIMENTI

[Rayne]

Fissavo Lewort, lo osservavo durante la sua meditazione, mentre concentrato raccoglieva tutte le sue energie fluttuando, sospeso nel nulla, sopra al letto del nostro nuovo rifugio. Alexdarta aveva pensato davvero a tutto. Rimanevo sempre più sbalordita nello scoprire il grande potere delle nostra Regina. La sua grande capacità di manipolare il Mondo Terrestre era qualcosa di inaudito. Io e Lewort eravamo piombati in questo mondo un po' preoccupati del doverci integrare al meglio, ma Alexdarta ci stava rendendo la cosa molto più facile del previsto. Non so in che modo l'avesse fatto, ma quell'appartamento, piccolo, accogliente e ben arredato era tutto nostro, e per di più, non si trovava nemmeno a grande distanza dalla casa della Predestinata, di Evelyne.

Continuavo a guardare il mio compagno, forse con un pizzico di invidia. Lui era sempre stato il primo della classe, lui amava ciò che era e ciò che veniva chiamato a fare. Si impegnava con tutto sé stesso in qualsiasi missione che gli venisse affidata. Era alla continua ricerca di qualcosa di nuovo, notizie, tecniche, incantesimi di qualsiasi tipo. Lewort amava primeggiare sugli altri, per questo si allenava costantemente ogni santo giorno, meditava per rilassarsi e studiava in continuazione. Avrei dovuto farlo anche io, in quanto Risvegliatrice, ero praticamente tenuta a farlo, ma io ero un'anticonformista. Affidavo tutto al mio potenziale consapevole di averlo al di sopra della media. Qualche volta mi sedevo sugli allori proprio per questo motivo, potevo fare molto meglio, lo sapevo, potevo dare molto di più. Non avevo mai deluso nessuno, sia chiaro, Alexdarta era più che soddisfatta del mio operato. Diceva sempre che avevo fatto passi da gigante, che le mie capacità avevano subito un'evoluzione senza eguali, che ero l'orgoglio dell'Ordine dei Guerrieri della Luce, che ero il suo di orgoglio. Ma allora perché mi sentivo così, vuota. Esatto, vuota era la parola giusta. Ero felice dell'onore che mi era stato concesso, di quel compito di vitale importanza che mi era stato affidato. Il destino dei due Mondi si trovava nelle mie mani, mie e di Lewort, e questo sarebbe dovuto bastarmi per riempire quel vuoto incolmabile. Eppure avevo la costante sensazione che mi mancasse qualcosa, un qualcosa di importante che mi impediva di dare il meglio di me. Ma era sempre stato così, la missione non c'entrava niente. Era dalla nascita che mi portavo appresso questo vuoto fastidioso.

«Ehi! Principessa Darkness, ci sei?» mi domandò Lewort. Persa nei miei pensieri non mi ero nemmeno accorta che avesse finito di meditare.

«Sì, ero in un momento di riflessione», risposi.

«Me ne sono accorto, sicura di star bene?»

«Certo, mai stata meglio». Cercai di essere convincente ma l'espressione che Lewort mi rivolse mi fece capire che non aveva creduto ad una sola parola di quello che gli avevo detto.

«Andiamo? Dobbiamo guadagnarci la fiducia della Sacerdotessa, quindi meglio farci vedere ogni tanto», mi disse. Aveva perfettamente ragione, Evelyne aveva la priorità assoluta su qualsiasi cosa. I miei problemi non erano così importanti.

La Sacerdotessa Dei Due MondiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora