FORZE OSCURE
[Rayne]
«Dovremmo informare Alexdarta», esclamai sedendomi sul letto del nostro appartamento. Io e Lewort avevamo perlustrato Venezia in lungo e in largo senza trovare niente. Non dubitavo di lui, non l'avevo mai fatto, ma mi era quasi impossibile credere che qualche seguace delle Forze Oscure fosse davvero riuscito ad accedere al Mondo Terrestre. Lewort se ne stava appoggiato ad una parete con lo sguardo fisso fuori dalla finestra. Era imbronciato, infuriato e nervoso. Lui non sopportava perdere, non sopportava non riuscire nei suoi intenti. Era certo di quello che aveva percepito ed il fatto di non poterlo provare lo mandava in bestia. Aggiustai accuratamente il cuscino del letto e mi distesi. Ero stanca e avevo bisogno di riposarmi.
«Leo? Mi hai sentita?» incalzai non udendo alcuna risposta. Lui non si mosse di un millimetro.
«Sì, Rayne. Dovremmo, ma cosa le diciamo? Non abbiamo trovato niente», rispose. C'era una leggera nota di disappunto nella sua voce e di rammarico.
«Questo poco importa per adesso. C'è qualcun altro lì fuori, e non ci è amico, questo è il punto. Alexdarta deve essere messa al corrente, magari ci darà una mano», dissi con fermezza.
Lewort si schiodò dal muro e prese posto accanto a me.
«Questo complica tutto, Rayne. Già sarà dura risvegliare la Sacerdotessa, per di più le Forze Oscure ci hanno già raggiunti e non tarderanno a metterci i bastoni tra le ruote. Non possiamo permettere che arrivino ad Evelyne prima di noi», intercalò con enfasi. Io sospirai. Lewort aveva ragione. Era tutto più complicato. Speravamo di poterci muovere con calma, pensavamo di avere un po' più tempo. Ma con le Forze Oscure sulle nostre tracce e su quelle di Evelyne avremmo dovuto accelerare i tempi.
«Lo so, Leo. Ma era una probabilità che non avevamo escluso dopo tutto. Era inevitabile. Solo mi aspettavo che non arrivassero nel Mondo Terreste così repentini», commentai.
«Già. Forza, informiamo la nostra regina», disse alzandosi in piedi e portandosi davanti al letto. Lo seguii e uno di fronte all'altro facemmo congiungere i palmi delle nostre mani.
«Venerabile Alexdarta, invochiamo te, nostra Regina, per poter essere convocati al tuo cospetto».
Venimmo risucchiati dal solito fascio di luce abbagliante e pochi istanti dopo Alexdarta comparve davanti a noi.
«Miei valorosi guerrieri», disse salutandoci. Ci inchinammo dinnanzi a lei in segno di saluto.
«Ditemi? Qual è il motivo di questa convocazione?», ci domandò. Osservai Lewort, lo vidi esitare. Quella era una situazione che gli stava troppo stretta e avrebbe preferito non parlarne con Alexdarta, era come ammettere una sorta di sconfitta. Ma quello era l'unico modo per scoprire qualcosa. La nostra regina monitorizzava ogni movimento sia nel Mondo Astrale che in quello Terrestre. Controllava le nostre mosse, quelle di Evelyne e anche quelle delle Forze Oscure per quanto potesse. Era l'unica che ci potesse dare qualche risposta.
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La Sacerdotessa Dei Due Mondi
FantasíaL'equilibrio precario tra il Mondo Astrale e il Mondo Terrestre era sospeso sulla lama di un rasoio, sarebbe bastato un niente, una mossa sbagliata, un errore apparentemente irrilevante e quell'equilibrio sarebbe crollato. Le Forze Oscure avevano di...