TENSIONE [Parte Seconda]
[Rayne]
[...]
Non ci impiegai molto ad intercettare la presenza di Angela. La sua aura era genuina e molto intensa, emanava strane vibrazioni come, in precedenza, aveva constatato anche Lewort. Percorremmo una lunga Fondamenta che terminava direttamente nella Laguna di Venezia. Era una strada a senso unico e mi domandai se non avessimo sbagliato direzione. All'improvviso afferrai Leo per un braccio e lo feci svoltare con me in una stretta Calle che quasi non si notava. Calle Canna recitava l'affresco dipinto sul muro di un palazzo. La percorremmo tutta fino ad arrivare ad uno stabile di mattoni rossi. "Biblioteca Area Economica" riportava scritto un'insegna metallica. Angela stava studiando, quasi mi dispiaceva interrompere i suoi studi, ma noi non avevamo tempo da perdere.
«Secondo te ci faranno entrare?» mi domandò Lewort guardando attraverso la grande porta a vetri. Lo vidi fare un respiro profondo e osservai i suoi occhi illuminarsi di una luce azzurra innaturale. Succedeva ogni volta durante l'utilizzo di alcune nostre abilità. Capitava anche a me.
«Ho individuato Angela attraverso le pareti, per raggiungerla dobbiamo passare per la reception della biblioteca. C'è un uomo da superare, penso sia il guardiano o il responsabile del luogo», mi informò mentre i suoi occhi tornavano lentamente al solito colore. Cominciai a mordermi l'unghia del pollice sinistro cercando di trovare una soluzione. Lewort mi guardò e scoppiò a ridere. Cosa mi ero persa?
«Andiamo, Principessa Darkness. Non dirmi che ti stai talmente abituando alla vita tra gli umani tanto da dimenticarti dei poteri che possiedi», mi canzonò tirandomi una pacca sulla spalla. Misi il broncio allargando le narici con poca eleganza.
«Sei decisamente poco simpatico quando ti comporti in questo modo», gli risposi incrociando le braccia. Lui continuò a ridere senza contegno.
«Sei una donna dal fascino sinistro, Rayne. Avvicinati a lui seducente e sfodera la tua arma persuasiva», mi disse facendomi l'occhiolino. Prima che le parole di Lewort vengano fraintese, la Persuasione, è una delle mie particolari abilità. Non amavo usarla, ma onestamente, a volte tornava molto utile.
«Andiamo», ordinai facendo un cenno col capo verso la porta. Raggiungemmo l'uomo alla reception, doveva avere una cinquantina d'anni, brizzolato, un viso paffuto dove due occhi scuri erano protetti da un paio d'occhiali dalle lenti tonde e spesse.
«Posso aiutarvi?» ci domandò alzando lo sguardo da una rivista che stava sfogliando.
«Vorremmo consultare dei libri di economia», dissi impiantando il mio sguardo in quello dell'uomo. Lui sollevo un sopracciglio e ci guardò sospettoso.
«Non vi ho mai visti, avete la tessera dell'Università?», ci disse sistemandosi gli occhiali. Merda, dovevo aspettarmelo che non facessero entrare chiunque lì dentro. Guardai Lewort con la coda dell'occhio, lui mi sorrise facendomi l'occhiolino. Non avevo altra scelta che sfoderare una delle mie tante armi speciali. Riportai l'attenzione sull'uomo alla reception, abbassai le palpebre qualche istante e presi un respiro profondo. Non appena le riaprii incatenai il brizzolato al mio sguardo. Gli occhi cominciarono a bruciare lievemente mentre osservavo l'uomo completamente rapito dai miei due fanali luminosi che avevano perso ogni caratteristica naturale.
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La Sacerdotessa Dei Due Mondi
FantasiL'equilibrio precario tra il Mondo Astrale e il Mondo Terrestre era sospeso sulla lama di un rasoio, sarebbe bastato un niente, una mossa sbagliata, un errore apparentemente irrilevante e quell'equilibrio sarebbe crollato. Le Forze Oscure avevano di...