una semplice storia.

39 2 0
                                        

sai, conoscevo una ragazza.

il suo nome non è importante.

non più, perlomeno.

ora lei non c'è più.

è morta l'altro ieri, si è buttata giù da un ponte.

ha fatto bene.

era solo grassa e brutta.

non meritava nulla.

non meritava di stare qui.

ci sono altri 7 milioni di persone al mondo, non poteva essere così importante.

potevo capirlo.

potevo sentirlo, che c'era qualcosa che non andava in lei. o proprio tutto.

io e lei siamo amiche da sempre.

ogni giorno passavamo su quel ponte per andare a scuola, quel ponte ci ha visto crescere, con tutti i tubi, i fermi, quel metallo racconta ancora la nostra storia.

ma poi, un giorno, lei non si è fatta trovare sotto casa mia per andare insieme verso scuola.

quel giorno dovetti attraversare il ponte da sola.

ma prima di poter arrivare dall'altra parte, prima di poter veramente sentirmi sicura sulla terraferma, vidi qualcosa su quel ponte.

una busta.

avevo paura.

tanta paura.

guardai sotto.

c'erano degli uomini vestiti di nero, con delle mute.

e c'era qualcosa coperto da un telo bianco.

la paura mi paralizzò.

un uomo vestito di nero pronunciò il suo nome.

il nome di quella persona che mi aveva accompagnato da sempre.

seguito da altre due parole, che non voglio pronunciare di nuovo.

quell'uomo mi porse la lettera.

diceva che forse era meglio che la leggessi prima io.

la sai una cosa?

non la lessi subito.

solo quella sera.

seguita da una lettera scritta da me.

e da un colpo secco.

pum.
il giorno dopo, sul corriere, si lesse di un doppio suicidio.

di una ragazza che si era buttata giù da un ponte, per il troppo peso.

e di un'altra, che era volata in cielo per la troppa leggerezza.

Thoughts.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora