Third time

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Un fastidioso fascio di luce mi costringe ad aprire gli occhi, ieri sera devo essermi dimenticata di chiudere la serranda.

Controllo l'ora con il cellulare, sono le 09:13, posso tornare a dormire.
Sistemo meglio le coperte e affondo il viso nel mio fidato cuscino Evan.

Le 09:13.

Sbarro di colpo gli occhi sputando l'acqua che non sto bevendo, porca troia, non ho attivato la fottuta sveglia.

Rotolo giù dal letto sempre con molta grazia, fortunatamente mi porto dietro il piumone e i tre plaid che attutiscono la mia caduta trionfale.

Corro verso la cucina con lo stile di una maratoneta professionista, il test di matematica comincia tra quarantadue minuti ed io non arriverò mai in tempo.

Ora che ci penso non so nemmeno se mi farebbero entrare, è tardissimo.

Prima di saltare il gradino un brutto presentimento si fa strada nei miei polmoni, passando per la cassa toracica fino ad arrivare allo stomaco.

Ed eccola lì, la mia prima figura di merda.

Un lembo del plaid finisce sotto al mio piede, io ancora correndo slitto fin troppo velocemente per poi cadere sul fianco destro.
Porca troia.
Porca merda.
Porco mondo.
Porco schifo.
Vaffanculo.

MA COME CAZZO È CHE DEVO SEMPRE CADERE?!?

Cioè aiuto, non si tratta di un fatto che accade una volta ogni tanto, ma continuamente.
Ho una media di tredici fottute cadute in un'ora, non si può.

Mi alzo dolorante da terra, per grazia divina non mi ha vista nessuno.

Mia madre e mio fratello non ci sono, devono essere già andati via.

Strano poi che mia madre non mi abbia svegliata, non è da lei lasciarmi saltare un giorno di scuola così, mah.

Metto a bollire l'acqua per il thè rischiando quasi di bruciarmi, è tardissimo e la fretta che ho è veramente troppa, qualcuno mi aiuti.

Mi volto per prendere il limone nel frigorifero e noto un post-it di un allucinante colore fucsia attaccato ad esso.

Oddio, perché?

Perché è fucsia?

Lo strappo dal frigorifero e inizio a leggere cosa c'è scritto, è un messaggio di mia madre.

"Delilah, io e Neil siamo andati alla mostra di cui parlavamo l'altro giorno, dura molto per cui torneremo questa sera. Tuo padre dovrebbe passare il pomeriggio, buon sabato tesoro"

Poggio il post-it sul vassoio, qualcosa non mi torna.

Mostra, dura molto, sera, mio padre, pomeriggio, buon sabato tesoro.

Buon sabato tesoro

Non è vero.

Un tic nervoso si impadronisce del mio occhio sinistro, mi cade il plaid dalle spalle e una risatina sadica riecheggia nell'aria, non ci voglio credere.

Non può davvero essere sabato, non posso essere sveglia alle nove e mezza di sabato.

Non è possibile che io mi sia fatta di corsa tutto il corridoio per nulla, cadendo poi rovinosamente.

Non di sabato mattina.

Mi sbatto la mano sulla faccia e sbuffo sonoramente, che amarezza.

Non potrei nemmeno rimettermi a dormire, ormai sono sveglia, tanto vale fare colazione.

Bad  | Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora