You don't scare me, Mendes

6.2K 225 231
                                    

Io la odio.

La odio per davvero.

Ogni volta che credo che tutto possa andare bene, arriva lei, pronta a prendermi a calci nel culo.

Che cazzo vuole da me?

Giorno dopo giorno tenta di separarmi da Evan, che è sempre stato ciò che di più bello io abbia mai avuto nella vita.

Beh tranquilli, non quell'Evan.

Comunque, lei si comporta sempre come se tempo fa le avessi distrutto i suoi sogni, uno dopo l'altro.

Perché lo dico, eh?

Facile, perché è quello che fa con me ogni giorno.

Anche adesso, con quel suo suono tremendamente fastidioso mi sta uccidendo i timpani, fottutissima sveglia.

Sperando in un miracolo che non accadrà mi alzo dal letto con la mia solita voglia di vivere, facendo cadere le tre coperte aggiutive che metto ogni volta che arriva l'inverno.

Siamo a dicembre, viva i plaid oh.

Lancio un ultimo sguardo ad Evan, il mio cuscino, per poi camminare alla cieca nel tentativo di raggiungere la sedia accanto alla scrivania.

Beh, vedete, ogni sera preparo i vestiti per il giorno dopo e li poggio sulla sedia.

Perché, dite?

Okay va bene, provate solo ad immaginare un procione selvatico mezzo addormentato che cerca di trovare vestiti decenti nel suo armadio, alle sette di mattina.

Cosa succede?

Il procione selvatico sclera come un'armadillo inferocito e arriva tardi a scuola.

Dunque, ehm, preferisco evitare.

Prendo i vestiti e tento di raggiungere il bagno, acquistando un po' di fiducia non appena vedo il mio amato scaldino.

Collego la presa e subito un'ondata di aria calda mi investe, convincedomi del fatto che il mondo non faccia proprio schifo.

Mi sciacquo il viso e mi vesto, rabbrividendo un poco non appena tolgo il pigiama.

Che poi, ragazzi, "pigiama".

Si tratta più che altro di leggins e felpe prese completamente a caso.

Raggiungo la cucina e inizio a preparare il thè, ovviamente mia madre e mio fratello ancora dormono.

Ah, mi fa schifo il latte.

Cioè, soltanto l'odore mi fa proprio vomitare.

Per guadagnare tempo vado a mettere le lenti mentre la bustina rilascia l'infuso, perché si, io porto gli occhiali.

Non sono proprio ciecata, solo leggermente miope, ma comunque sia non mi va a genio farmi vedere in giro con gli occhiali.

Mentre cerco di ficcarmi quelle cose negli occhi sento un rumore di passi e capisco che mia madre si è svegliata, per cui esco dal bagno e la trovo intenta a preparare il caffè.

"Giorno mamma" dico svogliatamente.
"Buongiorno mammina" risponde lei con una voce talmente tanto acuta da farmi sclerare interiormente.

Non fraintendetemi, non è che non voglia bene a mia madre, ma la sua voce e certi suoi comportamenti a volte mi irritano proprio.

Bevo il thè in fretta e mi ingozzo di biscotti, per poi andare al bagno a lavarmi i denti.

Quando ho finito mi guardo allo specchio: è ora di sistemare questo disastro comunemente chiamato viso.

Bad  | Shawn Mendes Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora