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[-1 al finale uhuh]

-"quindi sono stati assunti definitivamente"- dissi titubante, il ragazzo davanti a me annuì sorridendo felice per la ragazza.

-"loro però prepareranno il cibo di Starbucks, non le bevande"- disse Luke cercando di consolarmi, tentativo inutile.

-"sarà comunque qui"- dissi sbuffando.
Lui incrociò le braccia un po' arreso.

-"secondo me Dylan è il tuo karma"- alzai lo sguardo fulminandolo, ma mi scappò un ghigno.

-"ti odio Luke"- gli dissi ridendo.

-"magari è un agente dell'FBI che ti tiene sottocontrollo, non si sa mai"-

-"magari ti guardi troppi film gialli, Pasqualino"- sospirai sistemando i vari macchinari.

-"ehy, scopri un sacco di cose grazie a quei film e non chiamarmi per cognome"- disse quasi disperato.

-"e poi si sa, dall'odio nasce l'amore"- aggiunse con fare filosofico.

-"e sai cosa nasce da qui?"- alzai il braccio facendogli vedere la mia mano impugnata su se stessa.

-"un bel bernocolo per Luke?"- rispose smettendo di ridere.
Gli feci l'occhiolino per fargli capire che lui avesse appena risposto correttamente.

-"buongiorno"- disse qualcuno entrando dalla porta d'ingresso e vedo Becky molto emozionata e imbarazzata.

-"oh Becky, non pensavo venissi così presto, lei è Alyssa"- disse ancora più emozionato Lucas.
Porsi la mano dicendo un semplice piacere Ally che lei ricambiò cambiando solo il suo nome.

Luke portò quest'ultima nel retro ed entrò Dylan, aspirando l'aria con un sorriso.

-"ah, lavoro dolce lavoro"- disse.

-"oh ciao Ally"- aggiunse aprendo gli occhi e venendo verso di me.

-"per cortesia, non farmi troppi saluti"- disse sarcasticamente mettendo la divisa.

Non risposi ignorandolo completamente e iniziai a rispondere a qualche messaggio dall'imbarazzo.

-"non pensi sia una giornata stupenda oggi?"- alzai lo sguardo titubante e alzai le spalle sempre senza dire una parola.

-"apri il negozio"- dissi mettendo via il telefono e attendendo i futuri clienti, Dylan, dopo aver aperto la porta e acceso le luci se ne va dietro nella cucina e finalmente ero sola.

-"Ally"- sospirai.

-"Come mai Dylan sorrideva? Mi nascondete qualcosa?"- mi chiese.

Prima mi dice che sono stressante se gli chiedo di Becky quando lui non fa altro che domandarmi di un ragazzo che odio, presuntuoso, antipatico e senza un filo di intelligenza.

Vedendo la mia non risposta iniziò a servire un cliente che era appena arrivato.

Sbuffai, non sopportavo più questa routine.

***

-"vorrei un Caramel Brulée"- annuii e iniziai a preparare il frappè che mi aveva appena chiesto la signora davanti a me.
Quella giornata stava andando bene stranamente, Dylan non uscì più dalla cucina, tutto il contrario di Becky che me la ritrovavo in mezzo ogni minuto.
Il capo, era arrivato ormai da alcuni minuti per osservare se il lavoro e dipendenti fossero giusti ed adatti.

Ad un certo punto mi accordo che Dylan, stranamente mi stava fissando; fissava ogni singola che facessi senza alcun problema.
Mancava la panna e cercai il grande contenitore negli scaffali sotto il bancone.

-"questa la prendo io"- disse Dylan tutto ad un tratto.
Sorrisi nervosamente alla signora davanti a me cercando di rassicurarla.

-"Dylan ma che diavolo stai facendo?"- dissi a denti stretti cercando sempre di guardare la signora nel modo più rassicurante.

-"quello che attendo da settimane"- disse strattonando la panna.
Non capii niente e cercai di strattonargliela anch'io, siamo andati avanti così per un bel po' di tempo facendo girare tutto il locale.

-"lascialo Dylan"- urlai imprecandolo.
Lui per sbaglio schiacciò il tasto e tutta la panna finì addosso alla signora davanti a noi.
Spalancai la bocca incredula vedendo la signora pulirsi molto nervosamente il viso.

-"guarda che hai fatto"- gli urlai.
Riniziammo a strattonare la bottiglia di panna facendola schizzare ovunque, perfino a Luke è arrivata in faccia.

-"voi due"- sussurrò il capo prendendoci per le maglie.

-"guardate che avete fatto"- ci girammo verso tutto il locale e solo allora capii di aver finito di lavorare.

-"Fuori!"- urlò pesantemente; restammo immobili increduli.

-"sparite"- urlò di nuovo, tolsimo il grembiule e uscimmo sotto lo sguardo di tutti, non ho mai provato così tanto imbarazzo in vita mia.

eheheh, chissà adesso con i lassativi come se la sbrigheranno, mhmhmh.
vivibi

LassaBucks - Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora