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Buongiorno a tutti! Sono felicissima di annunciarvi la copertina originale del libro appositamente creata da

Vi consiglio vivamente di passare a dare un'occhiata al suo profilo, è uno dei pochi che merita veramente qui su Wattpad. Il genere delle sue storie è principalmente fantasy, una tra queste ha anche un sequel.

PS: tutto questo l'ho scritto volontariamente, tengo a precisare che non sponsorizzo mai, ma mi sentivo in dovere di farlo. Grazie ancora!

PPS: (oggi ho molte notizie, lo so, ma sopportatemi :3) ringrazio cento e più volte tutti i miei followers, tutte le visualizzazioni e le stelline che sono stati rilasciati soprattutto nell'ultimo capitolo. E beh, che dire, 510 visualizzazioni! SIETE LA MIA FELICITA'.

XX

Le sue parole mi aleggiavano ancora in testa. Cosa intendeva dire? Ma soprattutto, perché gli davo così tanta importanza? Dovrei odiarlo, eppure nei suoi confronti non sento altro che amore. Paura. Aspettativa. Rimarrebbe con me se sapesse?

Se solo sapesse.

A riscuotermi dai miei pensieri, le parole dell'infermiera che annuncia che il mio soggiorno forzato in quel letto che pullulava di insetti (ugh!) è finalmente finito. Scatto in piedi come una molla e mi dirigo in segreteria per chiedere l'orario delle lezioni, ma, stranamente, la trovo chiusa. E solo ora mi rendo conto di non sentire alcun brusio provenire dalle classi vicine. Alzo il braccio tremante e guardo l'ora. Impallidisco: l'una. So per certo che saranno tutti al solito tavolo, in mensa. So per certo che metà scuola, se non l'intero istituto si girerà a guardarmi appena aprirò la porta. So per certo che ci sarà lui li, e che l'intera squadra delle cheerleader farà commenti spiacevoli riguardo a quella sera.

Muovi quelle gambe, signorina. Non avrò pietà di te oggi.

Oh no.

Oh sì. Io, egregia signora C, sto letteralmente morendo di fame. Credi che servano le lasagne? Ho bisogno di una lasagna, adesso!

Cielo, se hai ragione.

Io ho sempre ragione, ragazza! Non a caso mi chiamo coscienza.

Sì, ma ora non vantarti troppo e smetti di parlarmi. Qualcuno potrebbe pensare che io mi sia bevuta il cervello, se parlo continuamente da sola.

Cervello hai detto? Mai sentito nominare. Pure il tuo sternocleidomastoideo si chiede se sia mai esistito.

Sternocleidoche?! E comunque, come ti permetti! Diventi sempre più antipatica ogni minuto che passa e...

VAI!

Sorrisi. Poco importa che stessi parlando da sola, non mi sarei mai abbandonata. Arrivai davanti alla porta a doppio battente della mensa e mi pietrificai sul posto.

'Non essere codarda.'

Con tutta la forza che avevo in corpo, varcai quella soglia e alzai il capo, fiera. I capelli biondi lunghi e dorati, il vestito bianco ed etereo. La luce mi colpì, facendo sfavillare i miei occhi verde smeraldo e la mia carnagione adamantina.

Il brusio attorno a me cessò, e molti sguardi mi seguirono nel mio percorso. Arrivai al grande tavolo al centro della mensa e presi posto accanto a Mag, che mi strinse la mano e sorrise incoraggiandomi. Sorrisi di rimando e mi voltai, squadrando i volti di ognuno.

"Chi non muore si rivede" sussurrai ridendo un poco.

I suoi occhi erano solo per me. Li incrociai e arrossii come una scolaretta, abbassandoli subito dopo.

"Come stai?" soffiò Adam, con la sua voce arrochita dalla preoccupazione. Sobbalzai sul posto e lo fissai intensamente. Mi alzai davanti a lui per farmi rimirare e piroettai su me stessa.

"Mai stata meglio", lo provocai.

"Eppure vedo un accenno di ciccia, o sbaglio?" strillò una voce velenosa. Abigail, la capo cheerleader, mi fissava con odio. "Siamo ingrassate, Cheyenne?" rise.

Un odio accecante mi fece tremare il corpo. Come si permetteva? Risposi, una lama affilata, tagliente. Un colpo di frusta.

"Non ti illudere di potermi spaventare con le tue assurde minacce, perdi il tuo tempo. Non sono più la ragazza fragile e buona che si faceva manipolare e trattare male da tutti, prima o poi ve ne accorgerete. Adesso pagherete tutti per quello che mi avete fatto. A proposito, la Milka cerca una nuova vacca, forse ti prendono" aggiunsi adocchiando il suo completino lilla, rigorosamente striminzito. Tornai a sedermi, e uno scroscio di applausi mi accompagnò. Mi voltai, guardando tutte le persone in piedi che mi sorridevano e urlavano. Immediatamente le mie guance si infiammarono e mi lasciai andare in una risata liberatoria.

Quelli del mio tavolo, invece, mi guardavano allibiti. Maggie fu la prima a riprendersi e si accasciò sul tavolo ridendo come mai prima d'ora.

"Aspetto ancora la mia Durendala, traditrice!" le urlai.

A questo punto finì sul pavimento e urlò come una matta, mentre ancora rideva, tenendosi la pancia.

Alzai gli occhi da quella vista pietosa e notai che Abigail se n'era andata. Meglio per me. Gli occhi di Adam, invece, sembravano persi nel vuoto. Aggrottai la fronte, scrutandolo più da vicino. La fronte imperlata di sudore, le mani strette a pugno. Stava... contando. Un brivido mi percorse, mentre lui tornava a guardarmi. Non poteva aver capito. Mi alzai di scatto, pronta a scappare, e i suoi occhi balenarono soffermandosi sulla mia pancia. Istintivamente la coprii con entrambe le mani, il viso sconvolto, mentre le lacrime iniziavano a scendere copiosamente lungo le mie guance arrossate. Mi voltai e partii a razzo. Stavo per uscire, ce l'avevo fatta.

Quasi.

Una mano mi trattenne per il braccio e mi fece voltare.

"Adam?" chiesi flebilmente.

L'altra mano si posò sulla mia pancia e la accarezzò. Posso indovinare il momento esatto in cui lui percepì la piccola sporgenza rotonda, poiché si immobilizzò. Lentamente, tornò a guardarmi, e ancora più lentamente si inginocchiò di fronte a me circondando me e mordicchio in un abbraccio. Respirò a fondo e ci baciò, lì davanti a tutti.

La mia mano poggiata dolcemente sulla sua testa.

Ora sapeva.

Just Pregnant #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora