Niente promesse

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Corsi!

Non avevo mai corso così tanto nemmeno da ragazzino quando giocavo a calcio.

La ferita provocata da Chuck cominciava a farsi sentire ma non potevo fermarmi, non mi sarei fermato mai, come se da quello dipendesse la mia vita.

In fin dei conti si poteva definire che la mia vita dipendesse veramente da quello.

Potevo tranquillamente affermare che la mia vita senza Allison sarebbe stata atroce, priva di significato e fredda.

Per di più tutto era partito da una omissione, la sua, da uno stupido, io e infine da una piccola divergenza tra me e Chuck.

Arrivai in prossimità della casa di Allison e il mio sguardo venne subito richiamato dal cartello "vendesi" sul giardino di casa sua.

Era tutto vero quindi, non che dubitassi ancora di Chuck, ma era talmente brutto che non volevo crederci affatto.

Rimasi qualche minuto davanti la porta di casa sua, volevo pensare bene a cosa dirle.

Non potevo cominciare rimproverandola di non avermi detto nulla ma nemmeno potevo chiederle subito scusa, ero troppo orgoglioso e nulla sarebbe successo se lei mi avesse detto tutto fin dall'inizio.

Suonando il campanello ripensai alla prima volta che lo feci, la prima volta che vidi Allison e a come tutto era cominciato.

<<Ciao Allison>>

<<Noah non serviva che tu venissi, tuo fratello ha già fatto il tuo lavoro sporco tranquillo>>

Occhi rossi, naso arrossato, un fazzoletto nella mano sinistra e manica leggermente bagnata.

Non c'erano dubbi, aveva pianto.

<<Allison aspetta a chiudere la porta, sono qui perché Chuck mi ha detto tutto e il cartello qui fuori mi ha dato la conferma>>

<<Volevo parlartene ma pensavo fosse meglio lasciare le cose come stanno>>

<<Sei una stupida...>>

<<Quindi il tuo intento era quello di venire qui a insultarmi allora. Pensi forse che non abbia pianto abbastanza?>>

<<Dovevi dirmelo, senza pause, senza scorciatoie ma dritta al punto>>

<<Non è facile Noah, non tutti siamo bravi come te a mantenere la calma>>

<<Non essere crudele, per me non è stato facile vedere quella scena>>

<<E per me non è stato facile dirtelo>>

<<Non devi andartene, puoi rimanere lo stesso qui in Oklahoma, non sei costretta a partire>>

<<Noah non posso restare. Sono molto attaccata alla mia famiglia e a Seattle potrei continuare lo stesso i miei studi di medicina>>

<<Medicina?>>

<<Ti eri forse dimenticato cosa studio?>>

<<Cosa vuoi che me ne importi di medicina. Se parti solo per quello allora dimmelo subito che io conto meno di zero>>

<<Come puoi dire una cosa del genere? Come puoi anche solo pensarla?>>

<<Rimani Allison>>

<<Noah...>>

<<Rimani per me, non posso vederti partire. Allison rimani per me, sono qui te lo chiedo con il cuore in mano, nulla sarà lo stesso senza te, senza noi>>

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