Sarò sempre il tuo Huckleberry Finn

49 4 0
                                    


Non potevo voltarmi indietro, ormai avevo preso una decisione.

Avevo visto entrambi con i miei occhi e quella era l'ennesima bugia di Allison, subito dopo la sua promessa.

Che stupido sono stato, non accorgermi di nulla fino adesso.

Una delle cose che più fanno male subito dopo una rottura è sicuramente quando devi sbarazzarti degli oggetti che ti fanno ricordare la persona con cui ti sei lasciato.

Io non volevo per niente mettermi a decidere cosa tenere e cosa no, per quel che mi riguardava non mi sarebbe dispiaciuto dar direttamente fuoco a tutta la mia camera.

Rinascere dalle ceneri come le fenici no?

Nonostante tutto però non potevo negare che Allison si prese una parte importante della mia vita e meritava almeno poter riavere alcune delle cose che mi aveva donato, cose costose in certi casi.

Non potevo farlo, non potevo prendere le sue cose e portarle a lei, non ero pronto per vederla.

Ci pensai per tre giorni fino a quando decisi che fosse ora di restituirle le cose.

Avevo trovato il coraggio? Assolutamente no!

Perciò rifilai il compito al mio emotivo ed empatico fratello.

Ero talmente disperato che per convincerlo dovetti promettere che mentre lui andava da Allison io sarei andato a casa di Chuck per cercare di sentire la sua versione.

Un amico che diventa come un fratello merita di avere la possibilità di raccontare la sua versione dei fatti nonostante la mia rabbia forse equiparabile a quella del mio vecchio compagno "Obelix" quando cerchi di rubargli un biscotto dal sacchetto.

<<Chuck mi hai tradito, non mi va di girarci troppo intorno>>

Furono le mie prime parole appena lo incontrai a casa sua.

<<Noah come puoi pensare una cosa del genere?>>

L'occhio era piuttosto gonfio nonostante fossero passati tre giorni, si vede che il pugno colpì piuttosto violentemente.

<<Vi ho visti, non negarlo! Eravate insieme e lei mi aveva mentito dicendomi che sarebbe uscita con una sua amica>>

<<Noah ti ricordi che libro decidemmo di eleggere come "libro simbolo della nostra amicizia"?>>

<<Certo, "Le avventure di Tom Sawyer". Cosa c'entra?>>

<<Se te lo ricordi allora come puoi anche solo immaginare che ti abbia potuto fare un torto simile? Sei solo uno stupido e la verità è che sei cambiato in peggio da quando frequenti quella biondina. Ha solo portato guai>>

<<Chuck fermati, non ti azzardare a parlare di lei in questo modo, merita rispetto tanto quanto te, fermati!>>

Non riuscivo a non stringere il pugno, la voglia di tirargli un altro dritto in faccia era incontenibile dopo quello che stava dicendo.

Allison mi aveva tradito ma meritava rispetto quanto lui.

<<Noah la verità è che starai solo bene senza quella putt..>>

Non lasciai nemmeno che lui finisse la parola, sapevo cosa volesse dire e non potevo permetterlo.

Gli tirai un pugno dritto in faccia, quasi con la stessa potenza di quello di tre giorni fa, questa volta però non andò come il nostro scontro precedente.

Il pugno lo fece indietreggiare un po, però non cadde, questa volta ricambiò con un pugno dritto nel mio stomaco.

Caddi in ginocchio e per un attimo persi il respiro, appena lo recuperai balzai su di lui placcandolo con tutto il corpo e buttandolo contro il comodino del suo letto.

Il colpo fece cadere il vaso sopra il comodino, la sveglia e altri oggetti presenti.

Usò quella sveglia per lanciarmela in faccia poco prima di venirmi addosso facendo cadere me questa volta.

Bloccai le sue braccia che erano pronte a tirarmi due se non tre o quattro pugni, bloccai e diedi una testata sul suo naso.

Era una scena tristissima.

Eravamo amici da diversi anni, eravamo più che fratelli.

Conoscevamo cose dell'altro che solo noi sapevamo perché la fiducia era totale.

Ora invece eravamo distesi sul pavimento della stanza di Chuck, feriti, arrabbiati e tristi.

Stavamo guardando il soffitto, non so se lui si fosse calmato oppure non volesse continuare dopo aver visto il taglio sul mio viso provocato dal lancio della sveglia.

Io personalmente non volevo infierire ne ferirmi ulteriormente.

Lui sanguinava e io pure, non era il caso di continuare, dovevamo calmarci.

<<Sai cosa mi ferisce di più Noah? Non le ferite ma il fatto che tu possa pensare una cosa del genere>>

<<Chuck io...>>

<<Noah io sono sempre stato il tuo "Huckleberry Finn", lo ricordi il libro?>>

<<Si lo ricordo>>

<<Dovevi venire da me prima di saltare a conclusioni affrettate. Ti avrei spiegato le cose come stanno e ci saremmo risparmiati tutto questo>>

<<Hai ragione Chuck, sono uno stupido>>

<<Mi dispiace Noah>>

<<No, sono io quello che è dispiaciuto per tutti i colpi che ti ho dato e per non averti creduto>>

<<I colpi che mi hai dato? Queste sono solo carezze amico mio, la mia cugina di 5 anni picchia più forte>>

Restammo in silenzio dieci secondi e poi scoppiamo a ridere nello stesso istante.

Eravamo doloranti ma stavamo ridendo come prima se non di più.

Perché questa era fratellanza, non amicizia, era il mio Huck e io il suo Tom.

<<Noah ora però seriamente devo dirti che mi dispiace, mi dispiace non averti detto prima il motivo per cui ci siamo visti io e lei quel giorno. Avevo promesso di non dirti nulla ma ormai non posso più aspettare a dirtelo>>

<<Chuck cosa devo sapere?>>

<<Allison tra pochi giorni sta per trasferirsi con la sua famiglia a Seattle per motivi di lavoro della madre. Quella sera mi ha chiesto di vederci perché voleva un consiglio su come dirtelo. Lei ti assomiglia, le cose importanti preferisce dirle a voce e per questo ci siamo visti>>

<<Dici sul serio?>>

<<Credo che parta tra tre giorni e se non ti ha detto nulla dopo la nostra lite è perché forse pensa sia meglio partire con te arrabbiato e cercando di dimenticarla>>

<<Devo andare subito da lei>>

<<Pensa bene alle parole  che userai Noah, non essere impulsivo>>

<<Grazie Chuck, sei sempre mio fratello. Cosa farei senza di te?>>

<<Schifo! Ora corri prima che sia troppo tardi idiota>>


Ti ho mai parlato di Allison?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora