Sono un idiota

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Poco tempo dopo arrivò laprima litigata, per colpa mia ovviamente,rovino sempre tutto!

Una sua amica mi scrissedicendomi che sapeva di noi e che voleva sapere se c'eravamobaciati.

La cosa mi diede fastidio,ma non mi diede fastidio che lei lo avesse detto a qualcuno,anzi, midiede fastidio che qualcuno volesse farsi gli affari miei in modocosi' prepotente.

Smisi di risponderle perun po' di tempo e Allison continuava a scrivermi e a chiedermiscusa prendendo una colpa che non aveva,lei non aveva fatto nulla.

Avevo bisogno di parlarnecon qualcuno, non potevo chiudermi in me stesso e non potevo nemmenoparlarne con i miei compagni della confraternita dio cui facevoparte, la KappaTauGamma, perché non sono proprio discorsi che faicon i tuoi confratelli con i quali più che altro condividiesperienze di festa e molte altre cose.

Solo una persona potevaaiutarmi, una persona che alle scuole elementari mi divenne subito lamia migliore amica fin da quando mi insegnò a distinguere la destradalla sinistra.

Non Chuck, lui lo imparòcon me, sto parlando di Jessica Green, la mia migliore amica da piùdi tredici anni.

Presi la macchina e andaida lei, casa sua distava poco più di sette minuti da casa mia ma nonmi andava per niente di prendere la bici.

Jessica da circa un annoabitava da sola e questo per me era molto comodo perché così sapevodove potevo rifugiarmi e passare la notte se ad una festa del collegebevevo molto, anche se io e lei da un po di mesi ci vedevamo menospesso da quando lei aveva lasciato il mio amico Chuck e io nonvolevo fare un torto a nessuno schierandomi da una parte odall'altra.

Appena mi aprì la portanotai delle macchie di inchiostro sulla sua mano sinistra, quella chenon era nascosta dalla porta e le feci subito la domanda più ovviaconoscendola.

<<Per caso stavistudiando come al solito anche se domani non hai esami ne nienteinvece di divertirti come i comuni mortali?>>

<<Ciao Noah, si iosto bene e tu?>>

<<Si scusa Jess, èche avevo visto le macchie sulla tua mano e quindi ti ho fatto ladomanda. Come stai?>>

<<Sto bene grazie,felice di vederti. Comunque si stavo studiando perché a differenzatua la mia confraternita trova molto importante lo studio>>

<<Solo perché noiKappaTauGamma facciamo molte più feste di voi, non significa che nondiamo peso allo studio eh>>

<<Davvero?Raccontamelo la prossima volta che vengo a prenderti in confraternitaperché sei troppo ubriaco persino per toglierti le scarpe>>

<<Dillo che senza dime la tua vita sarebbe noiosa dai>>

Doveva esserle piaciuta labattuta visto che sorrise sistemandosi gli occhiali.

<<Jessica ho bisognodi parlarti>>

<<Noah mi hai appenachiamato con il mio nome per esteso quindi deve essere importante,entra che ho i tuoi biscotti preferiti e ne parliamo>>

<<Riguarda Allison>>

<<La ragazzamisteriosa che ancora non vuoi farmi conoscere>>

<<Non è che nonvoglio fartela conoscere, semplicemente non ho avuto l'occasione losai>>

<<Noah a me bastache tu ti ricordi che io per te ci sono sempre e che non devi perforza schierarti dalla mia parte oppure da quella di Chuck, io per teci sono e basta>>

<<Jess lo so, perquesto sono qui, perché mi conosci benissimo e puoi aiutarmi econsigliarmi come hai sempre fatto. Come hai fatto anche quando c'eraAnna>>

<<Giusto Anna, latua ex ragazza che ti ho sempre detto di odiare per quanto erasuperficiale. Raccontami di Allison>>

Le raccontai tutto, senzadimenticare nemmeno un dettaglio.

Parlai per almeno un'ora,tra un biscotto e l'altro ovviamente, adoravo quei biscotti con goccedi cioccolato.

<<Noah sei uncompleto idiota>>

<<Cavolo Jess tivoglio bene pure io si>>

<<Come fai a nonaccorgerti di quando tu sia stupido in questo momento. Te lo dico ioperché potresti accorgertene troppo tardi quando ormai il tuoorgoglio avrà preso il sopravvento su di te>>

<<Forse hai ragione,non ho motivi per essere arrabbiato e per di più sto facendo crederealla ragazza che mi ama e amo che la colpa sia sua>>

<<Smettila conquesto litigio e scrivile>>

<<Si Jess hairagione, grazie come sempre. Lo sai che ti voglio bene e sei unica>>

<<Noah sei unragazzo speciale, però certe volte mi sembri proprio un bambino. Oravai e risolvi le cose>>

Le diedi un bacio sullaguancia e corsi subito a casa a riflettere sulle parole adatte perchiederle di uscire e chiederle scusa.

Continuava a scrivermi dagiorni anche se non le rispondevo, persino in spagnolo, dicendomi cheaveva bisogno di me.

Ed io di lei!

Ero stato stupido e dovevosistemare le cose , non poteva finire così.

Ci vedemmo al parco,quelparco che era destinato a diventare una parte importantissima dellanostra storia; le spiegai cosa mi aveva dato fastidio e che midispiaceva per non rispondere e che avevo bisogno pure io di lei.

Ci abbracciammo e fudolcissimo, perché non volevo staccarmi da lei,era amore, amorevero, e sapevo che provava la stessa cosa!

Quando ci salutammoall'incrocio lei dolcemente mi chiese di perdonarla ed io in quelmomento mi sciolsi,provavo per lei qualcosa di davvero intenso evero!

Allison non era la miaprima ragazza ma con lei sentivo che tutto era diverso e speciale.

Avete presente quellasensazione di onnipotenza che vi fa sentire come i padroni del mondo?Potete provarla dopo aver vinto in uno sport oppure dopo essereandati bene in un particolare test scolastico.

Io quella sensazione nonla sentivo da molto ma da quando c'era Allison quella sensazione laprovavo sempre, ad ogni secondo passato con lei o pensando a lei.

Quella litigata mi fececapire una cosa, anzi due se contiamo che ho capito di essere piùstupido di quello che credevo di essere.

Mi fece capire chenonostante la colpa fosse mia lei era disposta a chiedere scusa perfar tornare tutto come prima.

In poche parole ero ungrandissimo idiota!

Sono sempre stato bravo arovinare le mie relazioni appena cominciano a rendermi felice, mi erasuccesso spesso, ma mai mi ero reso conto che se tutto finiva lacolpa era mia, mai prima di adesso...Mai prima di Allison.

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