Ero in camera con Obi-Wan ed erano circa le cinque e mezza. Erano passati, boh, diversi giorni. Ma io ancora ero a pezzi

Ero sul letto della mia campagna di stanza, non più lì, che abbracciavo il suo cuscino tra le lacrime. Il maestro Kenobi mi guardava cercando anche lui nel pianto di consolarmi.

C'era un silenzio sovraumano, interrotto dai nostri singhiozzi, senza Ayla quella camera non era la stessa, e non la sarebbe mai stata. L'altra sera, con l'arrivo dell'astronave con il consiglio Jedi, avevano portato il suo corpo via e avevano cercato di calmarci, me, Roan , Anakin...Obi-Wan.

-Martha senti devi stare tranquilla...ti voleva bene, voleva bene a tutti noi, non è colpa tua, non potevi fermarla...io...vado a vedere come stanno i ragazzi..-

Mi accarezzò la spalla per poi andare via.

Obi-Wan era a pezzi, cercava di calmarci ma era quello che soffriva di più. Prima la moglie e ora la figlia, diceva sempre che Ayla le ricordava la madre dei gemelli e ora senza di lei era vuoto. Così come tutti noi.

Io ero lì, che mi dondolavo sul letto con il cuscino della mia migliore amica abbracciato, pieno di lacrime, nel silenzio della camera a me ormai sconosciuta, buia, con la sua spada laser buttata lì a terra senza un padrone.

-perché...perché...è colpa mia...dovevo fare...qualcosa...- dissi tra i singhiozzi.

Non volevo essere viva in questo momento, non sarebbe dovuta morire, avrei dovuto sacrificarmi o salvarla; avrei dovuto fermarla, ma no...ero rimasta lì a guardare. La stanza da buia cominciò ad illuminarsi con l'alba di quel giorno.

Mi alzai, e barcollando raggiunsi la scrivania sotto la finestra, posando il cuscino sulla scrivania pensai all'unica cosa che poteva farmi felice, Han, dovevo dirglielo. Attesi la risposta dell'ologrammatore e finalmente apparì, felice e figo come sempre, solo un po' dormiente.

-perché mi chiami a quest'ora?-

Disse sbadigliando, ma, vedendo la mia espressione distrutta e solcata dalle lacrime, mi guardò più intensamente quasi svegliandosi, pur sapendo di essere un'ologramma lo accarezzai attraversando la sua faccia di pixel azzurri.

-Han... Qualche giorno fa siamo stati...il tempio Jedi è stato attaccato da dei Sith..-

Continuavo a guardarlo quasi sorridendo, lui fece un'espressione preoccupata mentre si sistemava i capelli con le mani, stavo per rovinagli la giornata.

-tutto bene? Oi? Gli altri?-

-io bene...anche i ragazzi...-

Lui guardò prima me e poi verso il basso della scrivania dove era seduto. La mia stanza ora era quasi completamente illuminata dal sole e i miei occhi scintillavano per le poche lacrime rimaste.

-Ayla...non ce l'ha fatta...-

E chiusi la chiamata, per evitare di piangere di fronte a mio fratello che per una volta era finalmente felice.

Improvvisamente qualcuno entrò in camera producendo un forte rumore metallico della porta che scorreva, erano Roan e Obi-Wan, che rimase sulla porta mentre il ragazzo di cui ero innamorata mi venne vicino, in ginocchio alla mia altezza sulla sedia.

-ehi...-

Disse accarezzandomi il viso asciugandomi una lacrima e portandomi un ciuffo di capelli scomposti dietro l'orecchio, il mio umore si alzò un pochino, vederlo mi faceva stare meglio...chissà Anakin...dovevo andare a...vedere come stava.

-senti stiamo passando la stessa situazione ma io...devo andare...sai-

-si si capisco...-

Dissi guardando da un'altra parte, mi stava abbandonando, come tutti ormai, il sole oramai era alto e lo illuminava perfettamente; Naboo non era certo vicino a qui e non gli avrebbero dato molto tempo per chiamare la sua ragazza tramite l'ologrammatore, possibile che fossi effettivamente la sua ragazza?

Tu non sei cattivo ||Anakin SkywalkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora