Capitolo 10 - Cosa ti sei perso di me

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Presente

Liam si chinò leggermente in avanti, protendendo il corpo verso Trevor per poterlo osservare meglio nella penombra dell'ufficio scurito dal calar del sole.

«E quindi sei venuto da me,» chiarì il biondo, congiungendo le mani e posandole in grembo. L'altro annuì.

«Appena ho riordinato le idee, ho capito che non mi potevo fidare di nessuno là dentro. Né di James, né di Rachel, né di Matt.» Liam annuì e sorrise debolmente.

«Sai, anche a me sono successe delle cose in questo periodo,» dichiarò il biondo. Il moro corrugò la fronte.

«Tipo?» domandò poi, seriamente incuriosito. Liam scrollò le spalle.

«Io ed Erik siamo arrivati al capolinea. Lui è cambiato e probabilmente, anzi, sicuramente, lo sono anche io. Non è più il ragazzo che ho sposato.» Trevor spalancò occhi e bocca, prima di scuotere violentemente la testa.

«Cazzate. Voi siete Erik e Liam, la coppia perfetta. Siete fatti l'uno per l'altro,» rispose il moro. Liam sorrise ironico.

«Cosa ne vuoi sapere tu di come siamo? Forse una volta sì, eravamo così, ma ora... ora tutto è cambiato. Abbiamo due figli, adottivi ovviamente, Alexander ha quindici anni ed è il fratello di Josh. Ricordi Josh? Poco tempo fa ha avuto un incidente e non ce l'ha fatta. Era il tutore di suo fratello. Così l'abbiamo adottato noi. Poi c'è Jasmine, una bellissima bambina di tre anni. E i figli... non hanno fatto che peggiorare le cose. Ormai io ed Erik ci vediamo solo la notte.» Trevor scosse la testa nuovamente, per poi alzarsi in piedi e tirare uno schiaffo sulla guancia all'amico.

«Sono cazzate Liam. È la scusa con cui giustifichi il fatto che non vuoi provarci. No, anzi, che non hai le palle di rimetterti in gioco. Ti sei rammollito, stai qui, dietro una scrivania a fare soldi a palate scrivendo cose su una tastiera. Ti ricordi com'è il mondo? Ti ricordi della fatica che hai fatto per ammettere la tua sessualità? Ricordi come Erik ti ha sostenuto, come ti ha amato. Ricordi questo? Evidentemente no,» asserì Trev, prima di girarsi e passeggiare in tondo all'interno del grande ufficio. Liam teneva la testa bassa e fissava il pavimento.

«Certo che lo ricordo. Certe cose non si dimenticano con il passare del tempo. Mi sarò anche rammollito, ma almeno io ho sempre avuto le palle di ammettere ciò che sono,» rispose poi il biondo, alzando la testa e fissando l'amico di una vita negli occhi. Questi assottigliò le palpebre e schioccò la lingua.

«Cosa staresti insinuando?» chiese il moro, conoscendo benissimo la risposta.

«Andiamo Trev, non fingere di non sapere cosa sei. Ti sei sposato. Cazzo hai costruito una vita su una menzogna, la balla più grande che un uomo potrebbe mai dire a sua moglie. E tutto per la paura del giudizio degli altri? O forse per la consapevolezza che non avresti potuto avere quel tipo di carriera? Questo non cambia come sei. Vuoi fingere per tutta la vita? Vuoi dover mentire ai tuoi figli, ai tuoi nipoti? Cristo, vuoi dover mentire a te stesso fino alla tomba?» Trevor si passò le mani sul volto, prima di chiudere gli occhi e pensare.

«Non c'è nulla da ammettere,» decise il moro. Liam scoppiò a ridere.

«Un frocio che non sa di essere frocio dopo aver passato i trent'anni non è altro che il peggiore degli omofobi, il represso che condanna il diverso perché sa lui stesso di esserlo.» Trevor colpì l'amico al volto con un pugno ben assestato. Liam sobbalzò e cominciò a sanguinare dal naso.

«Sei un bastardo Liam,» disse il senatore. L'altro si tastò il naso, imprecando.

«Vaffanculo Trevor,» sancì il biondo, uscendo di corsa dal proprio ufficio. Trev rimase lì, seduto sulle poltroncine di fronte alla scrivania. Le parole di entrambi erano state taglienti. Avrebbero dovuto entrambi riflettere a fondo, ma erano troppo impegnati a provare rancore l'uno verso l'altro. Quindi non c'era nessuna possibilità di ricucire il loro legame? L'amicizia più bella era veramente diventata il peggiore dei rapporti esistente? No, Trevor non ci voleva credere. Lì si rese conto di aver perso tutto. Dopo Leo, anche Liam era definitivamente perduto. Era solo, senza amici né alleati. Ma il senatore Trevor Mulgrew avrebbe dato battaglia fino all'ultimo secondo. Non si sarebbe arreso. Mai.

Liam si chiuse in bagno e tirò un pugno al muro.

«Fanculo Trev,» disse poi, maledicendo l'amico. La porta del cubicolo si aprì e un uomo dagli occhi azzurri entrò nei bagni.

«Tutto bene Liam?» il biondo scosse la testa e si voltò a guardarlo. In quegli anni, Claude era stato più di un socio per lui. Era suo amico, confidente, fratello. Così quando lo vide, gli sorrise debolmente.

«È tornato dopo anni e mi fa la paternale sulla mia vita, sulla mia famiglia. Cazzo, si è cacciato nei guai, guai seri, e quello che sbaglia sono sempre e comunque io?» Claude sorrise e allargò le braccia.

«Cazzo amico, hai descritto mia moglie alla perfezione!» Liam scoppiò a ridere e si rilassò un momento. Claude lo metteva a proprio agio con la sua spontaneità.

«La cosa peggiore è che ha ragione su tutto. Ogni cosa che ha detto, io già la sapevo. Ogni cosa è vera, perché mi conosce troppo bene per sbagliare a leggermi. Sono senza palle, ho gettato la spugna con Erik senza nemmeno provarci, mi sono rassegnato a vivere da reietto facendo soldi che non mi servono a nulla. i miei figli non mi danno soddisfazioni ma solo preoccupazioni e ansie, di amici non ne ho e sono in competizione con tutti,» si sfogò il biondo, mentre l'altro annuiva mestamente.

«Non è mai troppo tardi per cambiare. Non dargliela vinta. Fagli vedere come combatti per Erik, come vivi al di fuori di questo posto e come ti metti in gioco ogni giorno. Sei una persona speciale, intelligente e bella. Se tu ti candidassi in politica, lui ti dovrebbe solamente baciare il culo, perché lo stracceresti ad ogni dibattito.» Liam scosse la testa, ma Claude aveva ragione. Forse poteva provarci con Erik, forse poteva mettersi in gioco, poteva rischiare tutto e vivere alla giornata come aveva sempre fatto quando era giovane. Sarebbe tornato da Trev e gli avrebbe lanciato la sfida. Fu in quel momento che la bomba esplose.

The Senator (Trilogy of Secrets, 3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora