Get along with the voices inside my head...

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-Svegliati Johanna,sono le 8!!- la voce rauca e confusa di suo padre la portò ad aprire gli occhi,seppure assonnata.

-Cos'è? Oggi non hai dormito a casa di nessuno?- rise beffardo l'uomo,che già a quell'ora aveva una bottiglia di birra in mano.Sembrava un barbone.

A dir la verità nemmeno lei si aspettava di vederlo di prima mattina,solitamente se ne restava chiuso in camera con qualche troietta...

Una di quelle come lei.

Da subito quella mattina Johanna si era svegliata con un vuoto dentro,nessun

sentimento preciso,nessuna emozione,e questo la lacerava.

Andò in bagno per vestirsi e lavarsi,non aveva per niente voglia di andare a scuola,anzi,non aveva alcuna voglia di nulla. Qualsiasi cosa a cui pensasse le procurava disgusto.

Si sciacquò il viso e come spesso capitava rimase catturata dal suo riflesso allo specchio.Si fissava,lo avrebbe potuto fare per ore.

Quanto...Quanto si odiava,mille voci nella sua testa la spingevano a farlo.

Fuori sembrava avere molta autostima di sè ma dentro non faceva che insultarsi e dirsi che faceva schifo,che era una persona orribile..

E più questi pensieri la rincorrevano,meno lei scappava da essi.

Questo prima o poi,l'avrebbe portata a un punto di non ritorno.

Non poteva convivere con una sè stessa che non sopportava,sapeva che si sarebbe distrutta.

Ora aveva il capo abbassato,lasciava che le lacrime le solcassero il viso,senza risultati.

Uscì dal bagno pronta e si diresse alla porta.

-Ei!Dove vai tu?!?- le urlò però il padre.

-A scuola! Sai i ragazzi continuano ad andarci...- rispose lei irritata,non voleva parlare con lui,la peggiorava.

-Si ma...Non mi hai risposto..- si avvicinò alla ragazza con fare disinvolto,Johanna non si scansò quando il padre le accarezzò il capo.

-Cos...?- non riuscì a chiedere lei confusa.

-Allora?Come mai non eri a casa di qualche ragazzo?- l'uomo fece scorrere la mano fin sotto la nuca,poi strinse la presa e Johanna sbarrò gli occhi.

-Ah!- gemette quando le fitte al ventre presero a farsi troppo forti.Le ginocchiate dell'uomo davanti cessarono solo quando si sentì il telefono squillare dalla cucina.

-Troia...- sputò,e si avviò a rispondere lasciandola cadere a peso morto sul tappeto davanti la porta.Con le lacrime amare che le scendevano fino al petto.

I gemiti della ragazza presero a farsi più intensi,o forse era solo che adesso non c'erano altri rumori,era sola.Completamente,come sempre...

**

-Halleys!- si sentì chiamare la ragazza ma non si voltò,era sommersa dai suoi pensieri.

Era dovuta entrare alla seconda ora e nell'aula,dato che era il cambio,c'era un casino di quelli da circo.

Tutto il trambusto portò Johanna a dimenticare i suoi pensieri per un attimo e lasciò che il suo sguardo vagasse sulla classe per trovare un banco libero.

L'unico,ovviamente,vicino a Zayn,che la chiamava da prima.

Si avvicinò e abbandonò il suo peso sulla sedia in legno e ferro;ma fin troppo violentemente.

-Ah!- fece appena sentì la fitta,portandosi una mano al ventre.

-Ei,tutto okay?- le chiese il moro lì accanto,ma la ragazza non rispose.

She was called "bitch"-One direction fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora