Murdered

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-Johanna,lascia che ti allacci le scarpe prima- le sorrise il padre che,accovacciandosi davanti alla piccola,prese a far girare le stringhe fra di loro, ruotandole e avvolgendole con gesti rapidi.Lei non ci sarebbe mai riuscita,le sembrava una magia.

Una di quelle che facevano solo gli adulti.

Intanto il vento scuoteva i capelli mossi della piccolina facendoli sembrare una chioma folta.Johanna doveva andare,ma nn avrebbe voluto lasciare suo padre..

-Grazie- rise senza motivo fiondandosi fra le braccia dell'uomo,facendogli quasi perdere l'equilibrio.Lui rise a sua volta lasciandosi schioccare un bacio sulla guancia.

-Aaaaah Jo... Come vorrei che tu rimanessi sempre la mia piccola...- sospirò.

-Ma sempre papà... Sempre- disse lei ridendo ancora.

-Jo...Svegliati Jo..- una voce dolce e silenziosa la sciolse da quel sogno,portandola ad aprire gli occhi.Era una voce maschile..

Ancora confusa la ragazza credeva di essere a casa sua,ma no,sin dall'odore che aleggiava nell'aria,capì di essere in un posto molto più pulito,dove non abitavano alcolisti come lei e il suo vecchio.

Si guardò attorno confusa,non ricordava nulla,in più faceva fatica a ragionare..Le parve che la voce che aveva sentito l'avesse abbandonata.

Tentò di tirarsi sù,ma tutti i muscoli del corpo le dolevano.

-Ah...- gemette,e a quel suono sentì un rumore,qualcuno che le pareva essere accucciato a terra appoggiato al letto,si alzò di colpo.

-Ma buonasera...- fece distendendosi accanto a lei,senza toccarla.

Questa volta la ragazza riconobbe la voce e si voltò verso di lui.Continuando a non capire molto la situazione,sapeva solo di trovarsi a casa di Malik.

-Zayn,mi fanno male i muscoli,e la testa...E non ricordo nulla..- cominciò a lamentarsi come avrebbe fatto con sua madre,se fosse stata viva,quasi farfugliando,era mezza lucida mezza in trance psichica.Intanto lui la guardava,reggendosi il capo con una mano.Stava per parlare,ma lei lo bloccò.

-E ti odio..-

-Ah... allora era rivolto a me?- chiese lui.

-Ma.. Di che parli?- domandò la castana in rimando.

-Non hai fatto che ripeterlo per tutto il tuo riposo..Se così si può chiamare..- spiegò mostrando un'espressione critica sulle ultime parole.

-Ah... - fece lei ricordando il sogno,ma scacciò il pensiero.

-Mi sento....Male...- mugolò,era completamente distrutta infatti.Non si sentiva le gambe né riusciva a muoversi,sentiva tutto come un grande sforzo e la mente annebbiata.

-Calma Jo... Ci sono io,è normale che tu ti senta così,hai 39 di febbre..- constatò.

-Ti ringrazio Malik ma,non chiamarmi "Jo"...- cercò di mantenere il suo caratterino duro finché la febbre glielo avrebbe permesso.

-Perché no?George lo faceva...- sussurrò lui.

-Ma lui... Lui mi conosce da più tempo e...- rispose lei senza finire la frase.

-Mh...- fece poco convinto il moro -ora riposati..-

-Si ma.... Resta qui..- disse lei quasi incredula di sé e delle sue parole.

-Certo..- sorrise il ragazzo,infilandosi subito sotto.

Sembrava strano a Johanna,non era abituata a una cosa simile.

Malik la prese per la vita,stringendosela al petto,e lei si lasciò andare,per una volta.Godendosi quel momento.Fremeva sotto la sua presa e adorava il contatto con lui.In ogni forma di manifestazione.

Mai nessuno dei ragazzi con cui era stata la notte la aveva stretta a sè per riscaldarla,non riceveva un gesto simile da anni,e lui era lì,per starle accanto.

Sentiva che non se ne sarebbe mai voluta andare.E strinse la mano di Zayn. Sentendo un verso alle sue spalle,come un sorriso compiaciuto.

Il suono ripetuto e odioso del suo cellulare fece svegliare nuovamente Johanna,che per recuperarlo mise la mano in tasca,dove lo aveva lasciato.

-Pronto?- rispose con voce assonnata.

-Signorina Halleys,suo padre mi ha detto di chiamarla,non sapendo dove lei fosse- spiegò una voce dall'altro capo del telefono.

-Certo- disse la ragazza piano -con chi parlo?- chiese.

-William Dess,capo della centrale di polizia di Londra,la volevamo avvisare di recenti scoperte fatte circa la morte di sua madre-

-Come prego!?- fece la castana scioccata e confusa.Erano anni che la situazione era ferma e si sentì allo stesso tempo sollevata e intimorita.

-Abbiamo scoperto che sua madre,era morta per via di un veleno molto potente,scambiato con la componente di un farmaco a lei somministrato da un medico...-spiegò l'uomo,mentre Johanna era sempre più stupita e confusa.

-Qua-Quale medico??Ma quindi mia madre è stata assassinata?!- alzò un po' la voce.Ma si morse subito la lingua ricordandosi di Malik,non voleva che lui sapesse..

-Purtroppo non abbiamo il nome dell'uomo ancora... E sì,quella di sua madre non è stata una morte accidentale...- comunicò con tono mortificato.

-Grazie mille signor Dess,per favore,scoprite chi era l'uomo...- attaccò lasciandosi andare.

Sospirò,qualcosa stava andando storto,sentiva una sensazione orribile ma non se la piegava..Da un lato era sollevata,ma la rabbia verso l'uomo che aveva ucciso sua madre stava nascendo in lei anche prima di sapere chi fosse,sentire le spiegazioni o i motivi che aveva da dare,e temeva che la rabbia si potesse manifestare addosso a qualcuno come suo padre faceva con lei...

Delle piccole lacrime iniziarono a solcarle il viso,sentiva di non poter resistere così,ci mancava anche la rabbia verso quell'uomo... Sbuffò,non potendo urlare,si graffiò il braccio più forte che poteva,sentendo di nuovo le voci nella testa sussurrarle cose orribili,ma dannatamente vere.Troppo.Pensava spesso che sarebbe dovuta morire lei,non la madre..

Le unghie le lasciarono solchi lunghi sulla pelle,che presero subito ad arrossarsi e bruciare,meglio dei tagli certo,ma il vero dolore non era quello che si faceva graffiandosi,bensì quello che continuava a fare in silenzio,nella sua mente... Distruggendosi senza arrivare a una fine.

Ansimò esausta ,spezzando il silenzio.

Di colpo,come fulminata,si ricordò della presenza di Zayn,si voltò verso di lui notando che dormiva ancora.

Lo fissò per un po', mentre il suo respiro la cullava e sentendo il suo profumo si concesse di ammettere che era bello essere lì,nel letto con lui,era bello avere qualcuno accanto,qualcuno che ci teneva a lei.

Gli si avvicinò,poggiando il capo sul suo petto.

Dormiva,non sapeva e non avrebbe mai saputo di quel gesto,e se pure fosse stato, la scusa della febbre era sufficiente.

Si strinse a lui,sospirando,impregnandogli la maglia di lacrime amare,sfinita.

#SPAZIO AUTRICE#

Salveee!! Lo so...Non è più lungo degli altri ma... Avevo voglia di metterlo <3

Vabbè fatemi sapere pensieri e critiche ;))

PASSATE DA sarameocci LA SUA STORIA SI CHIAMA "Madness"

She was called &quot;bitch&quot;-One direction fanfic.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora