2.Uneasiness

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"Porca Merda."
Alec non diceva mai parolacce, neanche quando Jace lo faceva esasperare; ma ora non poteva farne a meno dato il suo immenso ritardo;
O meglio:
Dopo la visita a casa dello stregone, egli gli aveva dato un appuntamento a casa sua per il giorno dopo alle 8.
Erano ancora le 6 e Alec girovagava per la stanza come una ragazzina schizofrenica in preda ad attacchi isterici.
La causa? Semplice: non sapeva cosa indossare.
Dopo aver messo a soqquadro, non solo l'armadio, ma anche la camera da letto e il bagno adiacente, decise che doveva darsi una calmata e si lasciò cadere sul letto.

In fondo era solo un appuntamento con uno stregone. Uno stregone sexy. Uno stregone molto sexy. Ma proprio tanto.

Dei rumori di scarpe col tacco lo risvegliarono dai suoi pensieri e una voce femminile lo fece sussultare:"Alec, mi dici dov'é la farina? Volevo cucinare un..." La voce si fermò e Isabelle, i capelli legati in una coda bassa, la guancia arrossata sporca di cioccolato in polvere e un grembiule bianco da cuoca stretto alla vita, con su scritto "Best Chef Ever", fece capolino dalla porta rimanendo senza parole allo scenario che le si presentava davanti:

I vestiti di suo fratello erano sparsi sul pavimento e sul letto, stropicciati e rovesciati, la classica tenuta da caccia che solitamente giaceva ripiegata su una sedia o nell'armadio ora era appiccicata al muro, tenuta sospesa da un pugnale in adamas; il bagno era tutto sottosopra, i libri erano ammucchiati tutti sulla scrivania con noncuranza, dei poster strappati dal muro e gettati sul letto sormontati da un Alexander disteso a torso nudo con i capelli bagnati e un asciugamano in vita.

La sorella non aveva mai visto il cacciatore in quello stato e capì subito che qualcosa non andava.

Si sedette sul letto al fianco di Alec e gli chiese con gentilezza: "ma ti sei bevuto il cervello?"
Beh forse di gentilezza non ce n'era affatto.

Alec scoppiò:"non so cosa diavolo indossare..."

"Se posso... Qual è l'occasione? "
Il cacciatore si agitò, poi riacquistando la calma disse:"ho un appuntamento, non posso dirti altro."

Isabelle sorrise:"alla buon'ora. Finalmente ti sei deciso a chiedere a Magnus di uscire?"

A quelle parole il ragazzo avvampò:"cosa? Io... Veramente... Ehm...no..."

"Uff poche chiacchiere Lightwood. Ti conosco bene. Gli sbavi dietro dal giorno della festa, ovvero due settimane fa. Neanche Jace é così stupido da non notarlo."

A quel punto il cacciatore si irrigidì. "Cosa? Jace lo sa? Oh mio dio."
"No, sta' tranquillo, é troppo depresso per la storia di Clary, per notarlo."
"Ma quindi a te non dà fastidio che io sia... Insomma...che a me piacciono, i maschi"
"Alec. Ho capito che sei poco sveglio, ma insomma, vorrei farti notare che lo so da una vita. A me stai bene così come sei, indipendentemente da chi ti piace. Non dubitare del mio sostegno in tutto fratellone."
"Grazie mille Izzy." Così dicendo abbracciò la sorella per qualche minuto.

"Allora. Se ho capito bene non sai cosa mettere? Sono la persona che fa al caso tuo." si alzò dal letto trascinando suo fratello con se, poi infilò letteralmente la testa nell'armadio e ne uscì solo venti minuti dopo con dei pantaloni e una camicia scuri.

"Qualche giorno dobbiamo andare a fare shopping." Disse, lanciando i vestiti al cacciatore che li afferrò al volo. Li guardò: un jeans e una camicia nera che utilizzava solo nelle feste del Conclave. Si immaginava a casa di Magnus vestito in quel modo.

Isabelle sorrise e fece per andarsene per lasciare il fratello a vagare da solo nei propri pesieri, quando si fermò sull'uscio della porta e, con un sorriso malizioso che Alec conosceva bene, gli disse:"mi raccomando, divertiti".
Il Nephilim la guardò torva e le lanciò un libro contro, malgrado sapesse già che non l'avrebbe colpita, non per la scarsa mira ma perché la ragazza, avendo previsto la sua reazione, si era premunita e aveva chiuso rapidamente la porta della camera. Alec sospirò con fare tragico, ma dentro di sé stava sorridendo.

L'ansia si impossessò del corpo di Alec non appena varcò la soglia dell'appartamento, accolto da un Magnus entusiasta della presenza del Nephilim, il quale con stupore suo e dello stregone lo salutò con un veloce bacio sulla guancia, entrando a contatto con la pelle liscia e calda.

Magnus lasciò entrare il ragazzo nella sua dimora e pregandolo di accomodarsi disse "dove ti andrebbe di andare?" Il Nephilim, conoscendo i gusti dello stregone, ma ignorando un luogo dove si potesse andare ad un primo appuntamento, un po' titubante disse "per me é indifferente"
"Bene, ho già in mente il posto"sorridendo maliziosamente il più grande guidò il suo ospite fuori di casa.

Alec non rispose, anche se avrebbe voluto ribadire:"L'importante è che ci sia tu"





Ecco il capitolo come promesso, prima di Natale. Solo vi prego di perdonarmi per la brevità. buonanotte!

Stupid Nephilim ~Malec~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora