Capitolo 13

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Cerco il corpo di Axl ma il posto accanto a me è vuoto.
Mi alzo spaventata, inizio a cercarlo ma non lo trovo, apro il suo armadio ed è vuoto.
È successo di nuovo, mi ha lasciata sola senza neanche un biglietto.

Vado in bagno e prendo i miei vestiti.
Abbasso la cerniera del vestito e lo infilo, rialzo la cerniera e infilo i tacchi, prendo il capo ed esco da casa correndo.

Controllo se nel cappotto ho dei soldi, fortunatamente ho venti dollari, mi bastano per andare a casa.
Vorrei piangere, è colpa mia sono stata una cogliona.
Cerco di trattenere le lacrime il più possibile.

L'auto si ferma davanti casa mia, dò i soldi a l'autista e scendo.
Rimango fuori al freddo a fissare quelle quattro mura squallide.
Il portone ha i vetri rotti, qualcuno ieri notte si sarà divertito a vandalizzare questo posto.

Entro, sto attenta a non calpestare il vetro, prima di iniziare a salire le scale mi tolgo le scarpe.
Arrivo al mio appartamento e apro la porta con cautela, spero le ragazze stiano dormendo.

Vado verso il bagno i punta di piedi, chiudo la stanza a chiave e mi spoglio, entro nella doccia, l'acqua calda fa rilassare i miei muscoli.
Mi siedo sul piatto doccia e inizio a piangere come una bambina.

Esco dalla doccia e mi guardo allo specchio, ho gli occhi gonfi e le guance eccessivamente rosse.
Tutto ciò è colpa mia e di uno stronzo arrogante.

Ho preso la mia decisione, giusta o sbagliata che sia.
Non lavorerò più per loro, da oggi inizia la vera vita on the road, la vita che ho sognato, una vita piena di rischi e di divertimento.

Si va verso Detroit a modo mio.

Vado nelle camere delle ragazze e le sveglio, si incazzano però si alzano comunque.
Ci riuniamo tutte nel salone e ci sediamo a terra in cerchio.

-Che ne dite di lasciare questa casa?- chiedo all'improvviso.

-Si, sarebbe fantastico- afferma entusiasta Blondie.

-Non mi sembra saggio- Darcey non è convinta, posso capirla ma sono stanca di vivere una vita normale.

-Non siete stanche di questa vita monotona? Non vi sto dicendo che sarà sempre bello viaggiare e dormire fuori casa, ma proviamo- provo a convincerle.

-Al diavolo! Proviamo!- esclama Abby.

-Sono stanca di vedere le stesse persone!- afferma decisa Mandy.

-Si parte ragazze, andiamo a trovare i nostri amici lungo il tragitto verso Detroit- urlo, mi alzo e corro in camera.

Prendo la vecchia valigia, la riempio con tutto ciò che è mio, prendo il mio skate e lo preparo davanti la porta.
Prendo lo zaino e lo riempio con il cibo in scatola che abbiamo nella dispensa.

-Ma il lavoro con quella band?- chiede Darcey appena entra in cucina.

-Non ci penso a lavorare con loro- mi scappa una risata amara e piena di dolore.

Sono stanca di essere trattata così dai ragazzi, di fare la modella sottopagata, di guardarmi le spalle quando cammino.
Voglio la libertà, voglio vivere.

-Siamo tutte pronte- afferma Blondie.

Controllo il mio portafoglio, ho solo duecento dollari.

-Ragazze io ho solo duecento dollari, e voi?-  chiedo.

-Noi quattro abbiamo trenta dollari l'uno- mi informa Darcey.

-Dobbiamo farceli bastare, prima tappa Rosemead- rifletto su dal fare.

-Dove dormiremo?- chiede Mandy, credo sia un po' agitata.

-Da Emily, lei dovrebbe vivere lì- dico incerta.
Apro la porta, do uno sguardo intorno, faccio uscire le mie amiche e poi chiudo la porta a chiave.

Prendo la valigia e lo zaino e inizio a scendere le scale.
Usciamo dal palazzo e percorriamo due chilometri a piedi, questa zona dove siamo ora è più tranquilla ed è più facile fare l'autostop.

Le ragazze fanno come me, sporgono il braccio con il pollice in su, nessuno osa fermarsi.
Poi però quando tutte noi iniziamo a perdere le speranze qualcuno si ferma.

Un camion accosta davanti a noi, un uomo di circa cinquanta anni scende dal mezzo.
Ci fissa in modo strano, è raccapricciante ma mantengo la calma.

-Dove dovete andare?- chiede questo tizio, la sua voce è roca, ha la barba lunga e unta, peserà più di cento chili.

-Detroit- affermo seria.
Questo qui mi fa paura e non poco.

-Io a El Monte, vi dovrò lasciare lì- afferma serio.

-Va bene- la mia voce inizia a sparire, sono troppo spaventata.

-Tranquilla bambinetta non mordo, sono, Mike- mi porge la sua mano piena di grasso e nera come il carbone.

-Sono Claire e loro le mie amiche: Mandy, Abby, Darcey e Blondie- gli stringo la mano ma poi la strofino su i miei jeans.

-Andiamo o ritarderò- prende i miei bagagli e li butta nei sedili posteriori, ci aiuta a salire e poi sale anche lui sul camion...

Spazio autrice:
Novità 😊💪
Cosa ne pensate di questo viaggio che vuole intraprendere Claire?
Cosa ne sarà dei ragazzi?
A voi i commenti.
Kiss, Serena
🤘❤

On the road ~ Dark trip [ #wattys2017 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora