Capitolo 5

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"Bene bene...Guarda chi abbiamo qui"-dissi.

"Ciao! Sei tu che hai scritto questo biglietto?"

La ragazza si girò di scatto e rimasi interdetto. Riconobbi i suoi occhi azzurri.

"Aspetta...Ma tu sei la ragazza che mi fissava sù al secondo piano"

"Vi conoscete?"-aggiunse Chloe.

"Mi hai notata quindi e sì, sono io che ho scritto il biglietto".

"Quindi sai chi è l'assassino?"

"Esatto".

"Perché non dirlo subito? Perché questo incontro segreto?"

"L'ho fatto per tutelarmi...Ho dovuto".

"Di che stai parlando?"

"Il preside Westbrook ha ucciso Amy".

"Ne sei sicura?"

"Eccome...Io ero presente. Stavo andando verso la stanza 39B per andare a salutare una mia amica quando sentì discutere. Mi accostai a una colonna, perché temevo ci fosse un sorvegliante, invece vidi Amy vestita per bene che discuteva con il preside. Ad un certo punto tirò fuori un coltello e la pugnalò più volte...Ho cercato di aiutarla ma lui minacciò di uccidermi e ,avendo una posizione agiata, mi avrebbe cacciata anche dal college se non chiudevo la bocca".

Io e il Detective ci guardammo increduli.

"Mi dovete credere...So anche il perché". 

"E cioè?"

"Il preside l'ha uccisa perché lui si approfittava di lei. Nella loro discussione Amy parlò di abusi e che lei fosse stata costretta a prostituirsi. Voleva raccontare la verità ma lui fu veloce a chiuderle la bocca per sempre".

"Nessuno sentì niente? Nessun altro può confermare quello che ci stai dicendo?"

"Temo di essere l'unica testimone. Era notte inoltrata e tutti dormivano tranne me. In più sapevo di un festa e mezzo campus era presente".

"Scusa un attimo".

Chloe si avvicinò e mi chiese di attivare il mio potere per capire se dicesse la verità.

"Io credo che stia dicendo la verità ma voglio la tua conferma"- sussurrò.

"Okay...-mi girai verso la ragazza- Prima di acciuffare il vero delinquente, mi sapresti dire cosa vuoi veramente?"

La osservai attentamente e cercai di scavare affondo per far affiorare i suoi piccoli e oscuri segreti.

"Io...Voglio giustizia...Voglio giustizia per Amy"-disse lei convinta.

"Oh..Se la metti così. Vogliamo la stessa cosa".

Mi girai verso la mia partner e lei comprese l'onestà della giovane.

"Va bene...Ti crediamo".

"Andiamo a prenderlo!"

Entrammo nel college.  Chole si piazzò davanti la porta del preside e tirò fuori dalla fondina la pistola. Aprì la porta di scatto e urlò a squarciagola di alzare le mani.

Il preside non mosse un dito. Rimase impietrito ma quando vide la ragazza si agitò come un dannato.

"Tu..Come hai osato? Io ti ammazzo, sai?".

Saltò sulla scrivania per avventarsi sulla giovane ma Chloe ,con prontezza di riflessi, l'atterrò e gli piazzò tutto il peso del suo corpo in modo tale da poterlo bloccare. Io,invece, mi misi davanti la giovane facendo da scudo. Fortunatamente il Detective fu abbastanza tempestiva da chiamare i rinforzi e, proprio in quel momento, piombò Dan insieme ad altri poliziotti.

"Io te la faccio pagare...Appena esco di prigione sarà la prima cosa che farò...Lo giuro".

Il preside si dimenò un'altra volta e due agenti lo presero con la forza e lo "accompagnarono delicatamente" fuori dal college.

"Tutto bene? Meno male che ci hai avvertiti"-disse Dan.

"Già...Grazie Dan".

"Per così poco!". La sua conversazione con Chloe venne bruscamente interrotta da una telefonata. "Mi spiace, devo rispondere! Ci vediamo in centrale".

E se ne andò con l'assassino e i suoi tirapiedi. Pardon, poliziotti. 

Dio sia lodato.

"Grazie"-disse la ragazzina.

"Di niente..Questo è il nostro lavoro...Più che altro dobbiamo ringraziare te per averci suggerito il vero assassino".

"Sono felice di aver aiutato. Amy non si meritava questo...Voglio solo che si faccia giustizia".

"Non ti preoccupare la tua amica verrà vendicata buttando questo tizio in galera"-dissi rassicurandola.

"È solo che...Se fossi stata più veloce...Amy sarebbe qui adesso...È tutta colpa mia"- disse piangendo.

"Ehi...Non è colpa tua...Lo hai detto tu stessa che hai cercato di salvarla...Hai fatto la tua parte e ora tocca a noi. Tu torna nel dormitorio e vatti a riposare. Ne hai bisogno". Chloe le mise una mano sulla spalla e la consolò.

"Sei stata di grande aiuto oggi..."-aggiunsi.

La fissai nuovamente. Quegli occhi...Mi ricordavano qualcuno.

"Come ti chiami?"-chiese Chloe.

"Mi chiamo Angel Scott...Ma tutti mi chiamano Angie".

"Bel nome".

"Grazie"

"Sù, asciugati le lacrime e vai a riposare".

"Lo farò"- disse, asciugandosi il viso con la manica della giacca.

"Okay, Angie. Ti faremo sapere cosa accadrà al preside".

"Va bene".

"Verremo qui a dirtelo personalmente...Credo sia importante che tu lo sappia".

"Okay, come vi chiamate?".

"Io sono il Detective Chloe Decker e lui è il mio collega Lucifer Morningstar".

La ragazza ,dopo aver sentito il mio nome, se ne andò con uno sguardo attonito. Io e Chloe ci guardammo stupiti.

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