Capitolo 2

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"Ma sei matto?! Cosa hai nel cervello?"-urlò, uscendo dall'auto la mia partner.

"Volevo testare la velocità della tua macchina"-risposi.

"Non è mica una Ferrari! È un auto della polizia!"

Il Detective sbuffò per l'ennesima volta e si sistemò la coda di cavallo arruffata dal vento e ,con scatto fulmineo, mi trascinò nel luogo del delitto.

Incontrammo il Detective Stronzo fuori dal dormitorio del college di L.A. Iniziò a blaterare delle dinamiche dell'uccisione della povera ragazza e Chloe ascoltava attentamente mentre io mi godevo lo spettacolo di madre natura.

Ero circondato da ragazzine giovani e seducenti che mi adocchiavano ogni momento. Io ricambiavo con il mio sguardo più disarmante.

Chloe mi sorprese mentre facevo il filo ad una giovane biondina e si avvicinò a me dicendo:

"Lucifer...Stai ascoltando?"

"Che cosa, Detective? La tua bocca che blatera?"

"Stiamo parlando della ragazza morta".

"Ah, giusto! Quasi dimenticavo...Ho un caso da risolvere".-diedi un bacio sulla mano della ragazzina e me ne andai.

E un'altra volta Lucifer fa breccia nel cuore di tutte...tranne del Detective. Chissà come mai?!

Attraversammo il cortile dell'enorme college e salimmo al secondo piano dell'edificio.
Notammo ragazzine urlanti in pigiamini rosa (altamente discutibili) che correvano da una parte all'altra con in faccia maschere di bellezza o in mano spazzole, rigorosamente abbinate al pigiama.

"Amy è stata uccisa!"

"Quelle dalla 39B?"

"Si!"

Queste erano le parole che si ripetevano con un ritmo martellante. Stufo di questo scorrevia di confetti rosa, urlai:

"Si, si! Una ragazza è morta, chiaro? Non c'è molto da capire...Dannazione!"

Dan e Chloe mi rimproverano con lo sguardo e continuai:

"Che c'è? Vi pare normale questo casino?"-indicai le ragazze intorno che mi guardavano attonite.

"Sarà normale quando avrai finalmente un figlio".

Scoppiai in una fragorosa risata che si sentì per tutto il dormitorio.

"Impossibile! Il Diavolo non può avere figli!".

"Tu stesso hai detto di aver fatto sesso con metà L.A...Quindi le possibilità che tu abbia fatto un figlio sono molto elevate!"-rispose Daniel.

Rimasi con la bocca asciutta. Per quanto potessi odiare Dan, dovevo ammettere che il suo discorso filava. Mi ammutolì.

"La finite voi due? Cercate di essere professionali per una buona volta!"

Decker entrò nella stanza 39B doveve giaceva a terra, in un lago di sangue, la povera anima di quella giovine. A differenza delle altre ragazze del piano, lei era ancora truccata e vestita con un abitino aderente che lasciava intravedere abbastanza.

Dan e Chloe si avvicinarono al corpo e lo osservarono più da vicino. Mentre i due si scambiavano idee e opinioni, notai che una ragazza di media altezza e con gli occhi chiari mi fissava attentamente. Io distolsi lo sguardo.

"Troverete chi è stato?"

Una ragazzina bassina e tracagnotta fece questa domanda al Detective.

"Certo che troveremo il colpevole! Era una tua amica?"

"La mia migliore amica".

"Sapevi dove andava?"

"Mi aveva detto che andava ad una festa ma sembrava preoccupata quando me lo disse".

"Preoccupata...In che senso?"

"Come se dovesse nascondere qualcosa".

"Aveva a problemi con la droga o non so..."

"No, per carità. Era una studentessa modello. Una delle migliori del campus...Non ha nemmeno mai fumato uno spinello".

"Oh, madre"-affermai.

La Decker continuò non curante della mia opinione.

"Quindi aveva voti alti..."

"E partecipava ad ogni manifestazione organizzate qui al college. Sì".

"Qualche storia con un insegnante?"

"Non che io sappia".

"Va bene..Grazie!"

"A cosa pensi, Detective?". Chloe era dubbiosa e sapevo che in quel momento il suo istinto le stava suggerendo qualcosa.

"È che...Non mi quadra la storia".

"Che cosa esattamente?".

"Una studentessa modello che va ad una festa vestita così...o la sua amica non ci ha detto tutto oppure Amy si era semplicemente stufata di essere 'perfettina'..."

"O?"

"Oppure è stata costretta a fare qualcos'altro".

Io e Chloe ci capimmo al volo e senza indugiare andammo dal preside.

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