Capitolo 7

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"Maze, devo chiederti un favore"- dissi non appena la vidi al piano bar.

"Un altro? Già ti sto facendo da schiavetta pulendo queste cose"-indicò i bicchieri di cristallo.

"Lo so, lo so. Ho invitato il Detective qui e voglio farle una sorpresa".

Maze, improvvisamente, smise di lavorare e mi guardò con aria interrogativa e sorpresa. Scoppiò successivamente in una fragorosa risata.

"Oh cavolo no...Tu e la Detective...Ma non farmi ridere".

"Si...Molto divertente...Comunque...Puoi badare al mostriciattolo?"

"A Trixie?"

"Esatto".

"Ovvio...Ti ricordo che abito là e poi mi diverto con quella piccola umana".

"Ma non mi dire. Il grande demone cattivo tiene a una insulsa bambina"- la presi in giro.

Poco ci mancava che mi tirasse uno schiaffo. Maze prese il suo giacchetto di pelle nero, rigorosamente abbinato al resto, e se ne andò passandomi davanti con aria altezzosa.

"Spiritoso! E' inutile che fai tanto il gradasso perché anche tu tieni a una insulsa umana- disse facendo l'occhiolino- Spero che tra voi funzioni".

Rimasi stupito. Lo so che Maze può essere scontrosa ma in fondo(moooolto in fondo) ha un cuore tenero. Sorrisi.

Lo spero anche io, Maze.

Dopo un quarto d'ora abbondanti, sentì l'ascensore emettere un rumore. Era Chloe.
Mi guardai allo specchio della mia camera, prima di venirle incontro, e mi sistemai la cravatta.

Lucifer tranquillo! È solo un umana...Perché avere così paura? Cavolo! Sei il diavolo in persona...Sei il Signore degli Inferi e hai paura di un appuntamento? Vuoi scherzare?

"Lucifer?- la voce di Chloe mi riporta alla normalità- Ci sei?"

"Eccomi! Arrivo!"-urlai di rimando. Mi fissai un'altra volta e sospirai.

Non mandare tutto a puttane.

"Eccomi qui Detective. Sai, ci tenevo a fare bella figura!"

Chloe alzò gli occhi al cielo. Ovviamente prese la mia affermazione come una battuta sarcastica ma aveva un fondo di verità.

"Detective...Sei...Bellissima stasera"-balbettai.

Lucifer piantala.

"Oh -si girò in torno- questo? Beh, ce l'ho da un sacco di tempo in realtà...".

"Ma io non parlavo del vestito".

Chloe sorrirse. Il suo sorriso era talmente abbagliante che, per un attimo, ero convinto che fosse stata lei a illuminare la stanza.

"Prego!-dissi-Da questa parte". La presi per mano e la feci accomodare di fronte a me.

Avevo apparecchiato il tavolino di vetro del salotto con dei piatti in porcellana, due calici per il vino e una candela rossa al centro. Volevo che fosse tutto perfetto.

"Lucifer...Ma questo è...Un appuntamento?"

"Appuntamento...Cena tra amici che differenza fa?"-mi sedetti.

Congratulazioni Lucifer! You played yourself.

"Beh, non me lo aspettavo".

"Lo sai che sono pieno di sorprese,no?"

"Lo so".

"Vino rosso o vino bianco?"-chiesi, mostrando entrambe le bottiglie.

"Uhm...Rosso".

"Detective...Non ti facevo da rosso"- dissi, versando il liquido vermiglio nel bicchiere.

"Qualche volta mi piace cambiare e divertirmi di più". Iniziò a provocarmi e con aria seducente giocherellò con il bicchiere del vino. Chloe era l'esempio che gli angeli con le corna esistevano davvero.

Iniziai a sudare freddo e mi aggiustai il colletto della camicia.

"Lucifer, tutto okay?". Chloe ritornò seria e mi fissò preoccupata.

"Si, sto bene! Ho solo caldo".

"Aspetta -Chloe si alzò e mi prese un bicchiere d'acqua- Tieni".

"Grazie -appoggiai il bicchiere sul tavolo- Chloe Decker, sempre pronta ad aiutare il prossimo".

"Credo sia nella mia natura"-si sedette.

"E quand'è che qualcun altro si prenderà cura di Chloe?"-chiesi.

Mi fissò attentamente e rimase in silenzio per un attimo. Poi riprese.

"Forse sto aspettando che la persona giusta si occupi di me senza farmi soffrire".

I nostri sguardi si incrociarono. La tensione tra me e la Detective era alle stelle. Ci avvicinammo entrambi e senza accorgercene eravamo a un centimetro di distanza. Chloe spostava il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e feci lo stesso. Mancava poco...Potevo già assaporare il suo bacio sulle mia labbra ma...

"Te l'ho detto che eri mio padre". Una voce proveniente dall'ascensore rovinò il momento romantico tra me e Chloe.

"Ops...Ho interrotto qualcosa?"

"Che diavolo ci fai tu qui?"-chiesi, sorpreso di vedere Angel.

"Volevo vederti".

"Come cavolo mi hai trovato?"

"E' incredibile cosa si possa fare con Google"-disse mostrando il cellulare.

"Cosa vuoi?"- mi alzai di scatto dalla sedia.

"Uh...Ma c'è anche il Detective...Salve".

"Buonasera". Chloe mi implorò con gli occhi di mandarla via.

"Su forza andiamo"- l'accompagnai di nuovo verso l'ascensore.

"No...Io devo parlare con te".

"Certo certo".

"Sono sicura che tu sei mio padre".

"Ovvio"- alzai gli occhi al cielo. La ragazzina era completamente delirante.

"Posso provartelo".

"Come?"

"Con questo".

Mi fermai. Anche il mio cuore si fermò.

"Che cos'è?"

"Hai mai sentito parlare di test del DNA?"

"Ma come...?"

"Come ho fatto ad avere il tuo sangue? Beh, in realtà serviva solo un tuo capello. I grandi progressi della scienza".

"Ragazzina sfacciata...hai preso un mio capello senza il mio consenso?"- mi sfregai la testa.

Mi agitai. Adesso non capivo più chi fosse quello delirante. Lei oppure io.

"Dammi qua...È chiaramente falso -iniziai a leggere- "...Dichiara ufficialmente che la Signorina Angel Collins è figlia del Signor Lucifer Morningstar". Rimasi impietrito. In quel momento arrivò Chloe.

Prese il foglio tra le mie mani e anche lei lesse ad alta voce il pezzo di frase incriminato. Dopo una accurata lettura confermò quello che speravo fosse uno scherzo. Uno scherzo di cattivo gusto.

"Mi spiace dirti che è tutto vero. So riconoscere dei documenti quando sono falsi".

"Papà? Tutto bene?"

Papà? Papà?

"Lucifer?"- disse con aria preoccupata Chloe.

L'aria si faceva opprimente. Poco prima ero a corto di fiato perché la Detective giocava a fare la calamita con me e adesso questo. Era troppo da sopportare.

"Questo non me lo aspettavo".

Caddi a terra svenuto ,credo, e fu l'ultima cosa che mi ricordai.













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