Capitolo 12

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Me ne ritornai al Lux. Non sapevo se essere felice o meno per ciò che era successo poco prima ma una cosa sapevo: avevo bisogno di un bicchiere.

"Dove cavolo eri finito?"-mi urlò Maze, non appena mi vide.

" Buonasera anche a te"-cercai di ignorare il suo sguardo. 

L'ironia non mi mancava affatto e Maze mi conosceva troppo bene per nasconderle la verità.

"Che hai fatto?"-mi disse seriamente.

"Non ti si può nascondere niente eh...Sono andato a conoscere il padre di Angie".

"E quindi?"-continuava a guardarmi perplessa.

Mi versai un drink. Avevo bisogno di roba forte per poter affrontare quell'argomento.

"E quindi lui la picchiava"-continuai a bere.

Maze ribollì di rabbia ma la fermai prima che potesse tirare fuori uno dei suoi coltelli "celestiali" e affondarli su quello schifo.

"Tranquilla, non ce n'è bisogno! Gli ho dato una lezione io".

"Peccato che non possa patire le pene dell'Inferno". Maze mi guardava abbozzando un sorriso maligno ed ero sicuro di cosa avesse in mente.

"Sai perfettamente che non  possiamo uccidere gli umani".

Era la prima volta che mi trovai d'accordo con una delle tante regole che mio Padre creò.

Maze roteò gli occhi. Avevo ragione.

"L'importante è che Angie stia bene e al sicuro...Questa è la priorità numero uno".

Maze continuò a fissarmi stupita e mi stupii anche io di ciò che stavo dicendo.

" Lo sai -mi disse continuando a versarmi alcol nel bicchiere- io non sono Linda quindi non possi psicanalizzarti ma...credo che tu ti stia troppo affezionando all'umana".

"Tu non sai niente, Maze".

" Probabile. Ma io conosco te e so che c'è qualcosa che ti turba in positivo e questo ti spaventa".

Evitai il suo sguardo. Incredibile, 3 mesi di analisi con Linda non sono serviti a far emergere fino alla superficie il mio stato d'animo ma Maze ci riuscì.

"Qualcuno ti sta cambiando e io l'ho visto".

" Sentiamo ....E chi sarebbe questo 'qualcuno'?"

"La Detective per esempio".

Serrai la mascella. 

"Non venirmi a fare una lezione, Maze".

"Puoi prendertela anche con me ma nel profondo, sai che ho ragione".

Si scolò il suo bicchiere e disse:

"Beh, si è fatto tardi. Ritorno a casa -si mise il giubino nero- Vuoi che ti saluti Chloe?"

"Maze!"- la ripresi.

"Okay, scusa- roteò gli occhi- Ci si vede".

Detto questo scomparì dalla porta principale del Lux.

Sospirai. Finalmente l'interrogatorio era finito e potei tornarmene su in camera mia.

Ero stanco morto. Confrontarmi con Francis mi aveva fatto esaurire tutte le forze che avevo in corpo.

Prima di svestirmi per andare a letto passai vicino la camera di Angie e mi sedetti accanto a lei.

Dormiva beata, non curante di ciò che era successo qualche ora prima. Non curante di ciò che il padre biologico avesse fatto al rifiuto umano.

Forse Angie si sbagliava su di me. 

Sono il diavolo, cazzo. 

Ho fatto molte scelte sbagliate nella mia vita e ho punito un sacco di criminali e assassini e non ci sono andato leggero.Una volta ho persino voluto che due criminali si ammazzassero a vicenda ed io ero lì ad assistire allo spettacolo.

Io non sono migliore di nessuno.

Andai a letto e cercai di eliminare qualsiasi ricordo di quella brutta giornata, iniziando dalla confessione di Angie fino ad arrivare allo scontro con suo padre.Prima di coricarmi del tutto,però,  promisi a me stesso una cosa: non avrei permesso che toccassero Angie un'altra volta. Non finché ci fossi stato io a proteggerla.

Così dicendo, tra me e me, chiusi gli occhi e dormì.

Not An AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora