CAPITOLO 4

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Lo studio è spazioso, molto tranquillo, con due poltrone dall'aspetto confortevole. Le pareti sono decorate da enormi librerie piene di libri dalla copertina antica e appariscente, probabilmente dei classici. Il dott. Erwin indica una poltrona con lo sguardo.
"Accomodati"
Il suo carattere rilassato unito al morbido pavimento in legno e l'arredamento mi fanno sentire stranamente a mio agio, il chè mi rende riluttante. Lentamente mi siedo sulla poltrona analizzando lo psicologo in piedi davanti a me. Ha una fede al dito ma è sporca, segno che il matrimonio non via a gonfie vele, la camicia è pulita ma l'abbinamento con il maglione lo fa sembrare più vecchio, quindi non esce spesso, però i calzini sono diversi...sua moglie glie lo avrebbe fatto notare quindi probabilmente...deve essere morta. Improvvisamente sono dispiaciuto per il dott. Erwin, deve aver sofferto molto. Comunque non ho notato nulla di strano quindi abbasso un po' la guardia
"Allora iniziamo con la seduta?"
"Oh sì, solo un attimo, sto aspettando una mia aiutante"
Un'aiutante? Nessuno mi aveva accenato una cosa simile. I miei pensieri sono bruscamente interrotti da un leggero bussare.
"Oh dev'essere lei"
Erwin cammina fino al bortone per poi far entrare una piccola figura nera. La ragazza si toglie il parka scuro tranquillamente per poi dirigersi nello studio e fermarsi di fianco alla poltrona vuota. È bassina, circa un metro e mezzo, i capelli biondi le coprono una parte del viso mentre dietro sono raccolti. Gli occhi sono qualcosa di spettacolare, tutte le sfumature del ghiaccio riunite in due cerchietti fissi su di me. È lei a interrompere il silenzio.
"Annie"
"Eren"
In quel momento il dott. Erwin fa il suo ingresso nello studio.
"Eren, lei è Annie Raviel, studia psicologia e scienze umane e lavora come aiutante per imparare il più possibile sul lavoro, quindi starà con noi durante le sedute. Ti va bene?" "Mh"
La seduta trascorre tranquillamente parlando più che altro del perchè può servirmi eccetera, probabilmente non vuole forzarmi, a me sta bene. Ogni tanto non posso fare meno di guardare Annie, non che mi attragga, ma ha un qualcosa che mi incuriosisce, come una schermatura che mi impedisce di leggere informazioni su di lei. Noto che ogni tanto anche lei mi guarda, come incuriosita, sento le sue iridi ghiacciate su di me come a cercare qualcosa, ma probabilmente sono solo un po' paranoico. Alla fine ringrazio il dott. Smith e mi alzo dirigendomi verso le giacche, con la bionda alle mie spalle. Prendiamo le rispettive giacche, salutiamo Erwin e usciamo dalla villetta. Il tempo è volato e oltre al freddo vengo sorpreso dal brillio della luna in mezzo al cielo scuro. "Ciao"
"Ciao"
Salgo sulla bici e torno a casa lasciandomi alle spalle la ragazza. Dopo essermi fatto una doccia opto per fare gli hot dog, poi chiamo la zia e dopo un film vado a letto. La giornata è stata tranquilla ma sono un po stanco, così mentre ripenso alla seduta cado nel mondo dei sogni...già, i sogni, vorrei averne anch'io di belli.

Spazio autore
Buon Natale cari pandacorni (〜^∇^)〜
Questo è in un certo senso il mio regalo per voi. Spero che il capitolo vi piaccia e mi auguro di riuscire ad aggiornare entro la fine delle vacanze. Vi auguro buone feste (ノ^o^)ノ

Like A Winter BreathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora