Le settimane passano rapidamente e incolori. Non voglio tornare a scuola per rivedere tutte quelle false amicizie e trashate atroci che mi fanno vedere la razza umana come un errore divino, e sinceramente non ho idea di come trascorrere i pomeriggi. L'unica cosa che mi distraeva dalla monotona quotidianità era Soul eater ma l'ho finito ieri, quindi gli spazi vuoti hanno ripreso il sopravvento nella mia routine. Clara mi ha consigliato di farmi degli amici e passare il tempo con loro ma ultimamente mi sembra di odiare un po' tutti, mi sento uno schifo. I miei pensieri vengono interrotti dalla fstidiosissima sveglia del telefono, che mi provoca bellissimi istinti omicidi ogni squisita volta. Afferro quella sottospecie di parallelepipedo che ha schiavizzato la società per leggere sullo schermo "seduta con Erwin alle 16". Quanto meno so cosa fare nel pomeriggio, e poi andare dal dott. Smith ha iniziato a piacermi dopo le prime due sedute, è un uomo brillante oserei dire e conversarci su vari argomenti mi rilassa. Rimetto la chitarra al suo posto spegnendo l'amplificatore e aporofitto dei 40 minuti rimasti per una bella doccia calda. Mi vesto rapidente e prendo la bici per andare verso la villa che mi avrebbe ospitato per qualche ora, nella speranza di una conversazione eccitante che sbricioli questo loop deprimente. Sfortunatamente le mie aspettative non vengono soddisfatte. "Dunque Eren, ormai ci vediamo da qualche settimana e parlando con te ho notato che sei un ragazzo sveglio" "Se lo dice lei"
Erwin riprende a parlare con aria seria
"tuttavia vorrei iniziare la vera terapia se te la senti"
Perchè le poche persone che sembrano dare un tocco di colore al solito grigio devono sempre rovinare tutto? Guardo il dottore con aria accigliata.
"Vorrei parlare della morte dei tuoi genitori".
NO, NO, NO, NO! Non di loro, non voglio, deve restare sepolto, SEPOLTO! Inizio ad innervosirmi, stringo il bracciolo Della comoda poltrona mentre mi guardo freneticamente in torno con aria persa. Sento qualcosa spingere nel profondo, del colore che chiede libertà, mi sento esplodere. In quel momento la porta si apre e fa la sua comparsa Annie. Istintivamente mi volto verso di lei e incrocio il suo sguardo. Quegli occhi così freddi e distaccatti, ma al contempo di una bellezza straordinaria calmano il mio animo. Come può una presenza che non riesco a percepire darmi così tano conforto? È ufficiale, sono pazzo.
"Scusi il ritardo"
"Tranquilla, accomodati pure. Tornando a noi Eren, te la senti?"
Il resto della seduta sembra non finire mai e ad ogni domanda cerco di cavarmela con risposte brevi ed incerte, per lo più monosillabi. Alla fine il dott. Smith lascia perdere e prepare delle tisane, per poi congedarmi insieme alla bionda. Salgo sulla bici e sto per partire quando delle parole attirano la mia attenzione.
"Porco Crono"
"-e Gea mignotta".
La ragazza glaciale accenna un sorriso per poi parlare con una punta di imbarazzo celata dal solito tono distaccato.
"Senti la metro stasera è chiusa per manutenzione...ti dispiacerebbe ospitarmi?"
"Umh ok, seguimi".Zan zan zaaaaan
E niente, buonanotte.
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Like A Winter Breath
FanfictionEren è solo un bimbo di 10 anni quando i suoi genitori vengono uccisi durante una rapina in banca finita male. Questo fatto lo turba, costringendolo a erigere un muro intorno a se stesso per poter sopravvivere che, però, gli impedisce di socializzar...