Ha proprio un bel fisico. indossa dei pantaloni da calcio neri dove si intravede l'elastico grigio delle mutande e le converse nere. Mentre cerca la maglietta ascolta della musica con delle cuffiette bianche e i muscoli delle braccia si contraggono e si distendono ad ogni movimento.Quando si accorge di me è preoccupato. Adesso mi dirà cosa voglio da lui e di lasciarlo in pace e altre brutte cose che non ci sono nel mio vocabolario.
"Aiutami a cercare la mia maglietta" non suona come domanda anzi, me l'ha ordinato.
"Intanto si dice per piacere!" dico io infastidita come praticamente ogni volta che parliamo insieme.
"Ah, va bene. Per favore, aiuteresti un povero ragazzo in difficoltà a cercare la sua adorata maglietta?" dice avvicinandosi a me e facendo la faccia da cucciolo. Ed è in quel momento che noto per la prima volta i suoi occhi. Sono di un bel verde acceso. Si avvicina sempre di più a me facendo un sorriso diverso dal solito. Mi sta per baciare? Ormai mancano pochissimi centimetri dalla nostre labbra e... poi si ferma dicendomi
"L'ho trovata!". Cosa? Che stupida sono! Davvero ho pensato quella cosa? Ci siamo visti solo due volte! E poi siamo troppo diversi. Siamo talmente su livelli distinti che lui non potrebbe mai vedermi.
"Sali sopra di me!" dice accucciandosi davanti a me in modo che io possa aggrapparmi a lui.
"Ma sei sicuro? Non sono proprio così leggera e poi magari dopo mi fai cadere" dico guardandolo con un espressione del tipo 'Non lo farei se fossi in te'.
"Io sono sempre sicuro. Ora zitta e sali". Metto le mie gambe tra le sue spalle e lui piano si alza.
"Presa! Ora mettimi giù!" dico impaziente di sentire il suolo sotto le mie scarpe. Lui mi rimette giù e se ne va. Ah grazie penso tra me e me ormai sola in spogliatoio.
Raggiunti gli altri in palestra, cominciamo a fare dieci giri di corsa del campo. Ovviamente quando la prof si gira a guardare gli altri cammino, e quando ritorna a guardarmi ricomincio a correre.
Il resto dell'ora passa abbastanza velocemente tra esercizi di riscaldamento e staffette.
Così prima che inizi l'ora successiva decido di andare in bagno a rinfrescarmi.
Mentre sto bevendo sento arrivare due che si stanno baciando e che senza guardare stanno venendo dalla mia parte.
"Stone! Sempre in mezzo!" dice Matteo infastidito mentre la ragazza gli sta appiccicata con tutti i capelli scompigliati. È qui da un giorno e fa già conquiste.
"Eh scusa ma sai il bagno è fatto per altre cose e di certo la tua non fa parte di queste!"
"Pff, queste sono le tipiche frasi delle ragazzine come te. Se io voglio fare qualcosa la faccio. Non è vietato" e ricomincia a baciare la ragazza. Io me ne vado stranamente non sorpresa. Lui è il classico ragazzo che non gliene frega di niente, anzi solo delle ragazze ossigenate che vengono a scuola con magliette troppo corte per questo ambito.
All'ultima ora finiamo di vedere Romeo e Giulietta.
Io mi metto nell'ultima fila vicino a Tara, così in caso ci venisse da piangere nessuno potrebbe vederci. Mentre guardiamo il film mi giro verso Matteo che sta in un angolo a disegnare qualcosa su una specie di quadernino tutto rovinato.
È molto attento in quello che sta facendo, quando si gira verso di me, vede che lo sto fissando con sguardo curioso. Subito chiude il quaderno e mima con la bocca: "Che cazzo guardi".
Io mi rigiro subito dall'altra parte.
Dato che dopo scuola non avevo da studiare ho deciso di andare nel mio posto.
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Il mio migliore momento
RomanceGinevra è una ragazza come tante: timida,sensibile,sognatrice e amante della musica. Tutto sembra andare finalmente nel verso giusto fino a quando non incontra Matteo. Lui è il classico ragazzo menefreghista, non gli importa di niente e di nessuno...