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Enola

Mi svegliai la mattina successiva tastando il letto alla ricerca di Diego.

«Diego...» biascicai.

Mi spostai cercando il calore del suo corpo, solo quando caddi a terra con tutto il piumone ricordai di averlo cacciato via la sera prima in malo modo.

Ero avvolta nelle coperte ed ebbi qualche difficoltà a liberarmene, sembravo un bruco nel proprio bozzolo.

Quando riuscii nell'impresa mi preparai indossando la tuta da sci nera che avevo in valigia e raccolsi i capelli in una treccia così che non potessero darmi fastidio mentre sciavo.

Mi recai nel salotto dove ero certa che avrei trovato sul tavolo la colazione a buffet e dove soprattutto avrei trovato i cornetti al pistacchio. Mio zio sapeva come li amassi e ogni anno non dimenticava mai di portare la crema al pistacchio dalla lontana Sicilia per garantirmi un risveglio indimenticabile.

Nel salotto trovai Diego e Carolina seduti al tavolo. Non si accorsero della mia presenza, lui era troppo preoccupato a sorriderle, lei era troppo impegnata ad imboccarlo con pezzi di torta sacher. Avvicinava il cucchiaino alla sua bocca e Diego l'assecondava masticando lentamente e non perdendo il contatto visivo.

«Hai dimenticato come si mangia?» chiesi indignata.

«E tu hai dimenticato la solita zolletta di zucchero mattutina.» intervenne mia cugina che afferrò una zolletta di zucchero dal tavolo e me la lanciò contro.

Mi arrivò dritta in fronte. Quel rettangolo di zucchero era cemento, mi massaggiai il punto in cui ero stata colpita.

«Sei una str...»

Mi lanciò un'altra zolletta e mi centrò un occhio.

Barcollai all'indietro e urtai il divano facendomi male al piede.

Diego scoppiò a ridere e tentò di nascondersi dietro la tazza del cappuccio fumante che stava bevendo.

«Carolina io ti ammaz...»

Me ne tirò un'altra che finì nello stesso occhio di prima.

«Che mira!» esordì Diego.

Con una palpebra abbassata, zoppicando leggermente e arrabbiata andai verso di loro con intenzioni poco pacifiche.

Quando fui abbastanza vicina me ne tirò un'altra ancora che centrò l'occhio sano.

Ero cieca.

Sbattei contro una sedia del tavolo e qualcosa cadde a terra, forse un piatto, forse un bicchiere.

Diego e Carolina si stavano scompisciando dalle risate, sia alzarono e se ne andarono passandomi accanto. Non riuscivo ad aprire gli occhi, così iniziai a sbracciarmi per cercare di colpirli in qualche modo. Non doveva essere un bello spettacolo. Gridavo e mi muovevo in modo scoordinato urtando quello che c'era nella stanza, il tutto zoppicando e lacrimando.

«Enola, cosa stai facendo?»

Era la voce di mio zio.

«Sembri posseduta.» commentò così i miei movimenti scoordinati e le mie urla di furore.

«Zio! Non riesco a vedere bene!» piagnucolai.

Cercai di andare nella sua direzione, ma presi in pieno il tavolo e mi accasciai su di esso piazzando la mano in qualche poltiglia.

Mio zio mi aiutò a ritrovare un po' di dignità e dopo avermi fatto sciacquare gli occhi con abbondante acqua fresca mi applicò un collirio che subito mi diede sollievo.

«È stata Carolina.» dissi.

«Da quando ti fai mettere i piedi in testa da quella bionda tinta?» chiese accarezzandosi la barba scura.

«Da quando ha trovato un nuovo alleato.»

Ero avvilita. Mio zio mi prese il volto tra le sue grandi mani.

«Tu non hai bisogno di alleati per fargliela pagare.» disse serio.

Puntò i suoi occhi neri come la pece nei miei. Aveva ragione, io non avevo bisogno di alcun aiuto per mettere fuori gioco una persona. Carolina l'avrebbe pagata cara e Diego ancora di più.

Con una nuova forza e una nuova determinazione andai a recuperare dal magazzino dell'albergo i miei sci, ero pronta a dare il meglio di me sulla pista e ad escogitare una vendetta nel frattempo.

Con passo deciso e a testa alta uscii dall'albergo per unirmi al gruppo di parenti, ci saremmo incamminati tutti insieme in direzione della pista come un'allegra combriccola.

Carolina non aveva scampo. Diego neanche.

«Eccomi!» annunciai a tutti e a nessuno.

Una palla di neve mi centrò in pieno volto.

Io odiavo il Natale.

ANCHE ORA - Speciale NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora