But baby running after you is like chasing the clouds

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Rose
– Non sapevo che ti piacesse ballare, questa è una piacevole scoperta – Daisy mi fa fare un giro su me stessa, prima di prendermi di nuovo entrambe le mani.
­– Mi piace la musica – rido, gettando la testa indietro. L'adrenalina scorre nelle mie vene, non mi sentivo così da tanto tempo. Diciamo da quando ho lasciato San Francisco, più o meno. – Senza contare che ho fatto danza per anni, anzi, sto proprio cercando una scuola di ballo qui, per poter continuare –
Improvvisamente, però, il ritmo cambia, lasciando spazio ad una musica lenta che fa sbuffare metà dei ragazzi dentro la palestra.
– Ed ecco che sono finite le danze – la bionda sbuffa, ritornando a sedersi al nostro tavolo. – Jack questo è il momento in cui dovresti invitarmi a ballare –
– Cosa? – il ragazzo alza lo sguardo, completamente sporco della maionese del suo panino.
– Oh lascia stare – Daisy poggia una mano sulla guancia, rassegnata; io, invece, mi guardo intorno alla ricerca del mio cavaliere, che sembra essersi volatilizzato. E, conoscendolo, credo che sia abbastanza plausibile come situazione.
– Dov'è Albus? – domando a Chris, ma lui si limita ad alzare le mani e a scuotere la testa. Fantastico, questa serata sta prendendo davvero una bella piega.
– Cosa sono quelle facce lunghe? – Daniel spunta alle nostre spalle, io mi volto un attimo verso di lui, è da lunedì che non ci parliamo, e per me possiamo anche continuare così fino quando non si deciderà a chiedermi scusa per quel che ha fatto. – Bambolina dov'è il cavaliere dalla lucente armatura? –
– Non lo so va bene? Se l'è svignata, dovresti esserne contento, scommetto che avevi previsto ogni cosa – poggio le mani sulla sedia e mi do una spinta, riuscendo a mettermi in piedi nonostante i tacchi. Passo le mani sul vestito e mi incammino verso il tavolo col punch, sperando che non lo abbiano già corretto.
– Ehi – Daniel mi afferra per un polso e cerca di farmi voltare, ma ottiene soltanto una mia caduta tra le sue braccia, visto il mio equilibrio precario. Dannati tacchi. Dovevo mettermi le Converse. – Va tutto bene Rose? – cerco di rimettermi in piedi, guardandomi intorno. Che situazione schifosa.
– No! Albus mi ha portato qui ed è sparito non appena abbiamo messo piede in palestra. Se non voleva invitarmi, perché me lo ha chiesto? Solo perché gli facevo pena? – il suo sguardo si addolcisce, i suoi grandi occhi azzurri risplendono sotto le luci da discoteca. – Visto? Anche tu in questo momento mi guardi come se fossi Bambi ­–
– Balla con me. –
– Cosa? –
– Balla con me, dai – mi porge la mano ed io mi ritrovo a mordermi in labbro, indecisa se accettare oppure no. – Puoi fidarti, non ho secondo fini in questo momento – sospiro, e lascio che le nostre dita si intreccino. Prendiamo la scossa non appena le nostre pelli si tocchino, ma mi sembra quasi normale, visto che non facciamo altro che litigare.
Daniel mi trascina sulla pista, sotto le luci argentee, e cinge i miei fianchi con una delicatezza inusuale. Io avvolgo le braccia intorno al suo collo, non doveva andare così.
– Aspetta un attimo – sciolgo un attimo la presa e, incurante di quello che tutti gli altri possano pensare, mi tolgo i tacchi, ritrovandomi, come al solito, molto più bassa di lui.
– Metti i piedi sulle mie scarpe tappetta – gli faccio la linguaccia ma ascolto, comunque, le sue parole. Alzo lo sguardo, i nostri nasi si sfiorano e le nostre bocche sono troppo poco distanti l'una dall'altra e l'ultima volta che è successo non è andata a finire molto bene.
Daniel si muove lentamente, cercando di non farmi scivolare, e mi stringe forte al suo petto, come se avessi paura che possa volare via dalle sue braccia. – Questa è la cosa più imbarazzante che abbia mai fatto –
– Infatti mi hai lasciato senza parole, non credevo che fossi capace di un gesto del genere. –
– Già sentivo i tuoi sentimenti soffocarmi, stavi cominciando a sentirti inadeguata, a farti troppe domande, non potevo sopportarlo. –
– Quindi quello che hai detto lunedì... –
– Ho un pessimo carattere Rose, non posso farci niente, e non posso prometterti che non ti ferirò più in futuro, perché so già che non è così. Spero, però, che tutto ciò ti possa rafforzare perché, bambolina, sei troppo debole, non devi permettere a questo mondo di mangiarti. –
– Ero preoccupata per te – mormoro, la voce fatica a lasciare le mie labbra, e la temperatura del mio corpo è davvero molto alta.
Tasto un punto del suo collo, lui sussulta. Allora non mi sbaglio, non mi sbaglio per niente.
– So cosa pensi, ma sto bene, dico davvero, non ti devi preoccupare...anche se Rebecca non è molto contenta del nostro ballo, e nemmeno Diana – giro leggermente il capo e butto un'occhiata alle due ragazze in questione. Mi guardano come se potessimo darmi fuoco da un momento all'altro. E non mi stupirei se accadesse per davvero. Non saprei dire chi, delle due, mi stia odiando di più ora come ora. – Ehi, finché sei con me non devi preoccuparti di niente, lo sai –
– Stai percependo di nuovo il mio umore è vero? –
– Già, ma non pensare che sia meglio che leggerti nella mente, ci sono momenti, in cui sei normale, in cui nessun sentimento in particolare prende il sopravvento su di te, ed io non sento niente, il vuoto, il nulla, ed è davvero stressante, perché sono abituato ad avere il controllo su tutto e su tutti, ma non su di te. –
– Mi farai vedere le tue ali, un giorno? –
– Non so quanto mi faresti rischiare Rosebelle, tu non dovresti sapere niente- sospiro e, a quel punto, lui si piega, avvicinandosi al mio orecchio. – Ma possiamo sempre fare in modo che non se ne accorga nessuno, sai, sono bravo a mantenere i segreti –
– Davvero? Ed io che credevo che, la tua specialità, fosse rendere tutto palese e poi cercare di cancellare la memoria alla gente. –
– Okay, okay, me lo merito, su questo hai ragione – sorride, non pensavo che una persona potesse essere così bella. E Daniel lo è. Potrebbe illuminare una stanza buia soltanto con la sua presenza. E i suoi occhi sono la cosa più azzurra che abbia mai visto. Indescrivibili. Limpidi. Brillanti. – Comunque hai vinto tu, sono riuscito a superare tutti i test della settimana, sono a tua disposizione per l'intero weekend –
– Ti potrei far passare le pene dell'inferno, lo sai questo? –
– Ma non lo farai, tu mi vuoi bene – mi ritrovo a pensare che sia davvero una fortuna che la stanza sia illuminata solo da quelle freddi luci azzurre perché, a quest'ora, le mie guance rosse e calde spiccherebbero in mezzo a tutta quella gente. E Rebecca mi ucciderebbe seduta stante.
– Lo so, è una gran fregatura affezionarsi subito alle persone. –
– No Rose, è avere un cuore grande, ma hai ragione, devi fare attenzione, spesso la gente se ne approfitta. –
– Tipo per copiare i compiti o roba del genere? –
– Sì esattamente, ma io non sono tra questi, puoi fidarti di me. –

Starlight(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora