This love is pain well darling, let's hurt tonight

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Daniel

– Io veramente non capisco se tu ragioni o se ti diverti a cercare di farci togliere i poteri dal Consiglio! – Albus sbraita, urla, sembra che non sappia fare altro. È snervante e irritante, neanche mio padre alza così tanto il tono della voce con me, e lui mi rimprovera praticamente ogni giorno.
– Allora la prossima volta evita di lasciarmi con la tua ragazza se questa rischia di stare male. Avevo paura che gli spiriti si prendessero tutta la sua energia vitale. Tu non l'hai visto perché non c'eri, stava per cadermi tra le braccia. E questo non è per niente bello. Prima mi rimproverate perché non mi occupo di lei, poi perché lo faccio, decidetevi, insomma! – sbotto, incrociando le braccia al petto. Finalmente il mio migliore amico smette di camminare avanti e indietro per la stanza e prende una sedia, rivolgendo lo schienale verso di me.
Sentiamo bussare alla porta e tutti e tre ci blocchiamo, guardandoci. Merda, adesso ci scoprono per davvero.
– Vado io – Chris si alza lentamente, soppesando ogni passo, come se fossero gli ultimi che farà per il resto della sua vita. E potrebbe anche essere così, se qualcuno avesse tutta la discussione. O meglio, il monologo di Albus. – Sono le ragazze, pericolo scampato – Daisy ed Audrey fanno il loro ingresso in camera nostra, so già cosa vogliono dirmi e sono davvero tentato di volarmene via dalla finestra. Tanto, per arrivare fino alla Tour Eiffel, ci metto quindici minuti. Ci vorrebbe meno tempo se dispiegassi le ali, ma mi fanno davvero male per ora e questo mi fa paura. Ma non lo ammetterei nemmeno sotto tortura.
– Avete lasciato Rose da sola? Sta ancora male, deve riposare e deve essere tenuta sotto controllo per ora. –
– Già e tutto questo per colpa tua Daniel. Dannazione, ti sei messo a fare gli esperimenti su di lei come faceva Morsein? –
– Non ti permetto Audrey – ringhio, scattando verso di lei. Le nostre fronti si toccano mentre ci lanciamo sguardi di fuoco. –Se ho fatto quel che ho fatto è stato solo per proteggerla e tu lo sai Tutti, e dico tutti, la stanno cercando ed è inutile che vi dica perché Isebelle l'abbia portata via da San Francisco –
– Oh non fingere che di lei ti importi qualcosa – la ragazza sghignazza, spingendomi via malamente. – L'hai detestata dal primo momento in cui ha messo piede a New Orleans. Quello che fai con lei è solo uno stupido giochino senza senso che ti aiuta quando sei annoiato – non sono mai stato un tipo calmo e così, complice anche l'adrenalina che mi scorre nelle vene, tendo un braccio verso di lei. Il suo corpo si solleva in aria e, prima che possa reagire, la faccio volare contro il muro della stanza. – Adesso te le suono – la ragazza si rialza con qualche difficoltà, e digrigna i denti, pronta a scagliarsi contro di me.
– BASTA! – urla Daisy, allargando entrambe le braccia, col risultato che, sia io che Audrey, finiamo dai lati opposti della stanza, stretti da qualche forza invisibile che ha evocato. – Questa storia deve finire. Rose non è la bambolina di nessuno ma noi, negli ultimi cinque mesi, non abbiamo fatto altro che manipolarla a nostro piacimento: le abbiamo cancellato la memoria, le abbiamo mentito, le abbiamo nascosto parti della nostra e della sua vita, e con quale risultato? Che lei, in un modo o in un altro, finisce sempre nei casini. L'abbiamo portata dentro un Animus e che cosa abbiamo ottenuto? Che si lanciasse in una missione suicida per aiutare un fantasma morto il secolo scorso!-
– Non potevamo immaginare che avesse la Vista – borbotto io, cercando di liberarmi da quella presa che non posso vedere. In realtà lo sapevo, o meglio, lo avevo immaginato nel momento in cui aveva detto di sentire delle voci. Ma speravo che, in un modo o nell'altro, non si cacciasse nei guai.
– E non potevi nemmeno immaginare che potesse entrare tanto in contatto con quello spirito, vero? Dannazione Daniel, so che eri preoccupato, ma adesso come pensi che si evolveranno le cose? Noi non sappiamo... –
– È umana Daisy – intervengo, facendo un salto e toccando di nuovo il terreno. – Non ha nessun potere, non ne ha mai manifestati in questi anni. Quindi il problema non si pone minimamente. Suo padre aveva rinunciato a tutto prima che lei nascesse e... –
– Cazzate – Albus scoppia a ridere nervosamente, passandosi una mano tra i capelli scuri. – Non puoi cancellare una parte di te Daniel e, se la genetica vuol dire qualcosa, anche lei in parte potrebbe esserlo –
– Soltanto se è sopravvissuto il gene recessivo, perché quello dominante è di Isebelle – quei quattro si voltano verso di me, fissandomi a bocca aperto. – Studio biologia con Rose, quando non è impegnata a odiarmi, non guardatemi in questo modo, anche a me funziona il cervello –
– Sta di fatto che, comunque, continuano a cercarla. –
– Lo so Albus, ma solo per chi era suo padre prima di sposarsi. Andiamo, è stato praticamente lui che ha fatto il culo a Lucius Morsein prima di ritirarsi e di scomparire per sempre. –
– Certo, la sua famiglia è una delle più potenti del nostro mondo e lei dovrebbe essere... –
– No – interrompo Chris, sedendomi sul letto e passandomi una mano tra i capelli. – Lei è fuori da tutto questo. L'avrei percepito. L'unico problema, adesso, è che potrebbe essere un po' più legata a me, ma cercherò di risolverlo –
– Già perché, ultimamente, ti è andata davvero bene – ignoro Albus ed apro la porta della camera, mi sta scoppiando la testa qui dentro. Ha ragione Rose, a volte sembra di stare in una gabbia di matti. – Dove stai andando? –
– Dalla tua ragazza, almeno ad uno dei due importa di lei –gli sorrido sarcasticamente ed esco. Li odio. Mi avvicino all'altra camera, avvolgo le dita intorno al pomello e, in quattro e quattr'otto, la serratura scatta ed io riesco ad entrare.
Rose dorme beatamente nel letto, a pancia in giù, con il lenzuolo che le copre la testa.
Sorrido, qualche volta la osservo quando è nel mondo dei sogni, e trovo assurdo il modo in cui riesca a respirare, avvolta nelle coperte e in tutto questo. Da lì sotto posso scorgere le guance rosse e le labbra leggermente dischiuse.
Sospiro, è assurdo che mi trovi qui, ma non so, è come se lei riuscisse a calmarmi, forse perché è l'unica che non mi critica costantemente, ma che cerca sempre di farmi capire le cose, di mettermi davanti ai miei errori, per far sì che non ne commetta più. Rose cerca semplicemente di salvarmi, perché nessuno sta facendo lo stesso con lei.
– Tu non hai idea di quanti casini stai scatenando da quando sei arrivata a New Orleans Rosebelle – mi sdraio accanto a lei, avvolgendo il suo corpo con un braccio. – Dico sul serio. Albus, non appena ti ha visto, è uscito fuori di testa, non lo riconosco più. A volte mi chiedo anche se la nostra amicizia sia vera oppure no, visto che non facciamo altro che litigare e litigare. Okay, io non ho un bel carattere, lo ammetto, ma lui cerca sempre di mettere in evidenza i miei difetti. È bello avere almeno Rebecca, lei sì che mi capisce e che mi ama per quel che sono – mi ritrovo a sorridere al suo pensiero, mi manca davvero tantissimo. – Mi sono innamorato sai Rose? Proprio come un imbecille. E mi odio per questo, perché l'amore rende deboli, ti fa fare cose stupide e senza senso, non ti fa ragionare e non ti fa vedere le cose come stanno. E ferisce le persone – la guardo un attimo, sta ancora dormendo profondamente e non dà segno di sofferenza. Meglio così, mi sentirei uno schifo se sapessi che, per colpa della mia bravata di poco fa, sta male. – Credi che io non lo sappia Rose? Credi che io non lo avessi capito che ti eri presa una bella cotta sia per me che per Albus? Non potrò leggere i tuoi pensieri, questo è sicuro, ma riesco a sentire le tue emozioni. E sento a che velocità batte il tuo cuore quando stai con me, vedo anche di che colore diventano le tue guance. E sei l'ultima persona a cui vorrei fare del male, dico sul serio, ma noi due non potremmo mai stare insieme, ed io non potrei mai considerarti in altro modo se non come un'amica, e una rompiscatole, a volte – mi sento uno schifo in questo momento, perché non ho mai trovato il coraggio di dirle queste cose in faccia, senza urlare o insultarla. È così facile farsi odiare, ma è tremendamente difficile farsi volere bene, farsi accettare per come si è. – E mi secca davvero tanto ammetterlo, ma Albus è giusto per te. A dispetto di ciò che ho detto prima, non fa mai errori, è perfetto, il Consiglio lo ama. Anche se non capisco perché ti stia evitando ultimamente, non riesco a spiegarmelo. Spero solo che non ti ferisca mai, non te lo meriti – sono consapevole di averle appena raccontato una serie di bugie gigantesche, ma lui può tenerla al sicuro, e credo che sia davvero innamorato di lei. O almeno è quello che spero. Perché non saprei davvero cosa fare o cosa dire. Un cuore spezzato è arduo da curare, soprattutto se siete stati tu e il tuo migliore amico a causarlo.
Con la testa piena e dolorante per questi e altri pensieri, mi abbasso su di lei e le schiocco un bacio sulla fronte, fortuna che ha il sonno profondo, non la sveglierebbero nemmeno le cannonate. – Ti voglio bene piccola Rosebelle, ma non lo dire a nessuno, non mi va che si sappia che anche io ho un cuore –

Starlight(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora