Who's gonna be the first to set all on fire?

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– C-cosa hai fatto a quel bambino? – domando, sentendo la voce spezzarsi e le lacrime cominciare a velare gli occhi. Il mio corpo è scosso da fremiti, non voglio sentire davvero la sua risposta, o meglio, voglio che mi dica che non è come credo, che sto fraintendendo ogni cosa. Dannazione, doveva essere Daniel, non lui. Non può essere Albus, non può.
– Ho dovuto farlo Rose. Louis aveva un problema al cuore, per questo piangeva la notte, e i suoi genitori erano così impegnati a mostrarlo orgogliosi da non accorgersene. –
– Ma tu eri il suo angelo custode, avresti dovuto proteggerlo. –
– Essere dei guardiani è una schifezza – lascia andare il corpicino del bambino in un attimo, io sento il cibo risalire lungo la mia gola. È una scena a cui non vorrei avere mai assistito. Vi prego, che qualcuno mi salvi. – Noi angeli siamo gli zerbini del mondo magico. Dobbiamo proteggere gli altri, essere sempre perfetti e composti quando, invece, tutti voi potete fare quello che volete. Dovremmo essere uguali alle altre creature magiche –
– Non puoi star realmente dicendo queste cose, non puoi – porto le mani alla testa cominciando a scuoterla violentemente. Voglio cancellare tutto questo dalla mia mente, dov'è Daniel quando serve? Lui si diverte a fare queste cose.
– Rose tu non puoi capire! Quando si accorgeranno che Louis è morto, io avrò la possibilità di liberarmi di questa ombra dell'angelo custode per sempre. –
– Tu non stai bene ed io non voglio essere coinvolta in questa pazzia – scappo via da lì, credo di non aver mai corso così tanto veloce in vita mia. È questo quello che succede ad Halloween? Gli angeli perdono la testa e cominciano ad uccidere i propri protetti? Significa che anche io sono in pericolo?
Arrivo in salone e, per un attimo, tiro un sospiro di sollievo, anche se non riesco ad allontanare il senso di nausea e di disgusto che mi attanaglia lo stomaco. Non può farmi niente in una stanza piena di persone, dovrebbe cancellare la memoria a tutti, e qualcuno potrebbe sempre sfuggirgli. Dovrei essere al sicuro, e poi, in tutta questa marmaglia, dovrebbe esserci il mio angelo custode.
Inizio a guardarmi in giro alla ricerca di Daniel, come se la mia vita dipendesse soltanto da lui e credo che, in parte, sia così.
Faccio per entrare in cucina e, in quel momento, la figura del ragazzo entra nella mia visuale ed io, presa da mille emozioni in una volta, gli getto le braccia al collo, scoppiando a piangere subito dopo
– Rose che succede? Ti stavo cercando, sentivo che avevi paura, e anche tanta, stavi letteralmente tremando – le sue braccia mi stringono fino a togliermi il fiato, come se potessi volare via da un momento all'altro. E, in questo momento, non chiedo altro. Non sono mai stata tanto contenta di averlo accanto da quando lo conosco.
– Albus è impazzito, ha ucciso Louis. –
– Cosa? Okay calmati, respira – prende il mio volto tra le sue mani, le sue iridi sono già viola, un viola parecchio scuro. –Adesso raccontami quel che è successo – le mia labbra si dischiudono leggermente, ma non faccio in tempo a dire niente perché le mie palpebre, all'improvviso, si appesantiscono notevolmente, e in poco tempo il buio mi avvolge.

Daniel
– Rose? Rose che succede? – la ragazza giace senza sensi tra le mie braccia. Quando alzo lo sguardo, trovo Albus davanti a me. Ha le mani insanguinate e sporche di nero, segno distintivo di chi ha appena lanciato un incantesimo durante la giornata del trentuno ottobre. – Cosa cazzo hai fatto? – sibilo a denti stretto, arrabbiato.
– Non dare così tanto nell'occhio, portala in camera tua e ti spiegherò ogni cosa, te lo prometto. –
– Va bene – prendo Rose di peso, facendo in modo che la sua testa aderisca al mio petto. L'ultima cosa che voglio è recarle ulteriore danno.
– Oh mio dio che le hai fatto? – Audrey alza la voce. Schiocco le dita e lei serra le labbra, non potendo più parlare. Le faccio cenno di seguirsi, mentre cerco di chiamare a raccolta anche gli altri. I panni sporchi si lavano in famiglia, giusto?
– Non c'era bisogno di fare la riunione – borbotta Albus, in prima posizione. Sembra una processione di donne che portano un cadavere fino al cimitero, come si usava nell'antica Roma. E dannazione Rose, non dovrei sapere questa cose.
– Albus io non so cosa tu abbia combinato, ma sappi che ti uccido. –
– Tranquilla Daisy, non arriveremo a questo punto – apre la porta di camera facendoci segno di entrare. Lascio andare Rose sul letto, è tutta colpa mia, avrei dovuto difenderla, glielo avevo promesso. Ma mi viene così difficile rimanerle accanto, a volte, e venire soffocato dai suoi sentimenti, dalle sue emozioni.
– Vuoi spiegarmi perché la persona su cui devo vegliare mi è praticamente svenuta tra le braccia? E voglio la versione senza censure, grazie. –
– Perché mi ha visto mentre tenevo il corpo del piccolo Louis. Ho dovuto ucciderlo, non avevo scelta. I suoi genitori erano talmente impegnati con gli affari mondani che non si sono accorti che aveva una brutta malattia al cuore. Non sarebbe vissuto a lungo, io ho solo messo fine alle sue pene. –
– Ma ti è andato di volta il cervello?! – urla Daisy, in preda ad una crisi isterica. I suoi occhi saettano da me a lui velocemente, come se avessi potuto fermarlo, in qualche modo.
– Gli ho fatto un favore, avrebbe avuto una vita piena di dolori...ma Rose...Rose ha incasinato tutto. –
– Rose è un'umana, come credi avrebbe preso la cosa? – gli do un colpo alla spalla, vorrei tanto prenderlo a pugni in questo momento.
– Mi dispiace okay? Ma prova a metterti nei miei panni: tu, più di tutti, dovresti capirmi. –
– Io non ucciderei mai Rose perché ha qualche complicazione medica o cose del genere, non le torcerei nemmeno un capello e fidati, ci sono volte in cui mi fa arrabbiare parecchio, senza contare il fatto che, spesso e volentieri, è davvero petulante, presuntuosa, irascibile e... –
– Adesso basta voi due – Chris interrompe la nostra conversazione. Non ha mai preso posizione in tutti questi anni e decide di farlo proprio ora. Idiota – Risolviamo un problema per volta, va bene? –
– Va bene – diciamo entrambi, incrociando le braccia al petto. Eccoli lì, il ragazzo perfetto, l'angelo più promettente della sua età, il golden boy della situazione.
– Albus che hai intenzioni di fare col Consiglio? Sarai accusato di altro tradimento. –
– La mia visione – mormora Daisy, ha uno sguardo vitreo, vuoto, che mi fa rabbrividire. – Sei tu l'angelo che venderà la sua anima al male –
– Piantala di fare la melodrammatica – Albus getta gli occhi al cielo, prima di riportarli sulla figura distesa nel mio letto. – Il Consiglio non lo saprà mai, se nessuno di voi parlerà. Rimetterò il bambino nella culla e, domani, denuncerò la sua morte. Non sospetterebbero mai di me, ho sempre avuto una condotta esemplare –
– E con Rose? – chiedo, sempre più arrabbiato per questa faccenda. Dannazione, non doveva metterla in mezzo, non mi interessa niente della sua reputazione, o di quel che potrebbe pensare la sua famiglia. Deve prendersi le sue responsabilità, come facciamo tutti.
– Le cancellerò la memoria. –
– No, questo non te lo posso permettere. –
– Vuoi davvero che si ricordi quel che ha visto Daniel? Vuoi davvero che soffra? –
– Tu vuoi soltanto manipolarle il cervello per portartela a letto. –
– Stiamo parlando di me, non di te, mi pare – faccio per scagliarmi contro di lui, sono pronto a spaccargli quel bel faccino che si ritrova, ma le braccia di Rebecca mi bloccano, tirandomi indietro.
– Stai calmo Daniel, tu non sei inattaccabile come lui – mi arrendo alla realtà dei fatti, potrei finire nei casini per qualcosa che non ho nemmeno fatto. Le colpe di quel che è successo potrebbero ricadere su di me, come sempre dopotutto.
– Va bene, ma io non sono comunque d'accordo col cancellarle la memoria. –
– Nemmeno io – Daisy mi fa l'occhiolino, è una fortuna che sia sempre dalla mia parte, è l'unica di cui posso fidarmi ciecamente.
– A me, onestamente, non importa niente e, infatti, tolgo il disturbo, ci vediamo- Diana alza le mani e lascia la stanza, sospiro, quella ragazza è impossibile.
– Io sono d'accordo con Albus, ma non perché approvi quel che ha fatto, semplicemente poiché ritengo che non possiamo sapere come Rose reagirà a questa storia. –
– Ti ringrazio Audrey, finalmente qualcuno che mi capisce – quello che dovrebbe essere il mio migliore amico allarga le braccia puntando lo sguardo verso il cielo. Non posso crederci. Ma che diamine hanno al posto del cervello?!
– Non posso permetterlo, io sono il suo angelo custode e devo proteggerla ad ogni costo. –
– Appunto per questo devi fare in modo che non ricordi niente, avrebbe solo un'influenza negativa sulla sua vita. –
– No, non posso farle una cosa del genere, gliel'ho promesso. –
– Capirai, quante ne hai mantenute fino ad adesso? – e, a quel punto, me ne frego. Mi scaglio sopra di lui, riempendolo di botte. Non è un comportamento molto degno di un angelo, ma è il più efficace. A volta è necessario sporcarsi le mani.
– Basta voi due, non è il momento – Daisy spalanca le braccia e, immediatamente, sia io che Albus veniamo sbalzati sulle pareti opposte. La mia schiena sbatte contro il muro, gemo per il dolore, questi poteri stanno cominciando a stancarmi.
– Posso assaggiarla almeno un pochino? Vi prego, è da giorni che osservo tutte le vene del suo corpo. –
– Rebecca non ti ci mettere pure tu, per favore – urlo esasperato, mentre cerco di rialzarmi. Mi manca il respiro, come se avessi un coltello nel petto, e non mi piace come sensazione.
Non posso fare una cosa del genere a Rose, che razza di persona sarei? Ma, dall'altro lato, non so come reagirebbe al ricordo di ciò che ha appena visto.
– Io penso soltanto che ti sia cacciato un enorme casino, ma può risolvere tutto cancellandole la memoria. Ognuno di noi commette degli errori, e non dovremmo essere vincolati dal fatto che Rose fa la parte del grillo parlante. –
– Sono d'accordo con Chris – Albus e pel di carota si battono il cinque, ma quando sono diventati tanto amici?
– Finitela, sappiamo tutti che è l'unica soluzione. Già rischiamo ogni giorno per colpa tua e per la tua voglia di dirle sempre la verità – Audrey mi apostrofa arrabbiata, lo sapevo che, alla fine, avrebbero finito per dare la colpa a me. Idioti.
– E va bene allora, cancellatele la memoria – sul volto di Albus si dipinge un sorriso soddisfatto, tipico di chi sa di avere appena vinto. – Ma sappi una cosa – gli punto l'indice contro il petto, adesso si gioca secondo le mie regole. – Fa' un altro passo falso, di qualsiasi tipo, o prova anche solo a metterla contro di me o a cacciarla in qualche altro casino, e giuro che spezzo l'incantesimo –
– Va bene – non batte ciglio, è sicuro di essere perfetto e di far sempre la cosa giusta, ma non ha capito che si è appena scavato la fossa da solo. E forse, in quel momento, la nostra amicizia viene scalfita dalla prima crepa.
– Daisy fallo tu, io non voglio macchiarmi le mani. –
– Certo, il lavoro sporco sempre io – la ragazza si avvicina a Rose e tende le sue mani su di lei. Una forte luce azzurra si diparte dai suoi polpastrelli, avvolgendo interamente il corpo della bambolina. Quando finisce, gli occhi di Rose tremano un pochino, prima di aprirsi e di guardarsi in giro curiosi. Forse avremmo dovuto concordare una versione da raccontarle, invece di cancellarle la memoria e di svegliarla di colpo.
– Che è successo? Avete fatto qualche altro incantesimo su di me? – si mette a sedere sul letto prendendosi la testa tra le mani.
– No Rose, ti sei semplicemente spaventata. Rebecca ha perso il controllo e, quando ha tentato di morderti, tu sei svenuta – lo guardo, la rabbia mi monta nelle vene, è la mia ragazza quella che sta mettendo in mezzo. E tutto per coprire le spalle a quel deficiente che non esiterebbe un minuto a lanciarmi in mezzo ai leoni, se fosse necessario.
– Okay adesso uscite tutti di qui, anche tu...riesci a combinare solo casini. –
– Che ho fatto questa volta? – mi domanda, con quei suoi grandi occhi verde-ambrati sgranati. Lei è davvero l'ultima persona con cui vorrei prendermela ma, ora come ora, voglio che mi lascino solo.
– Lascia stare Rose, è meglio andare – Albus l'aiuta ad alzarsi ma lei, cocciuta com'è, non la smette di fissarmi, come se potesse capire quello che è appena successo. Tutto quello che sta ottenendo, però, è far aumentare in me il senso di colpa. La detesto.
– Vuoi che me ne vada anche io? – sussurra Rebecca al mio orecchio, cingendomi i fianchi con le sue braccia esili.
– No – mi volto di scatto e la bacio, senza darle possibilità di respirare. Anche se, tecnicamente, non può farlo, visto che è morta da un po' di tempo.
– Che mi venga un colpo, Daniel Manson per caso ha deciso di diventare un uomo stasera? – mi canzona e, a quel punto, al diavolo tutti, al diavolo Rose e Albus, al diavolo i miei amici. L'unica persona che voglio in questo momento è avvinghiata a me.

Starlight(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora