Decimo capitolo

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Arrivammo, i ragazzi presero le borse della spesa

Nicco: e questi scatoloni?
S: sono le mie cose
Nicco: le porto su io
S: no lasciali giù
Nicco: perché?
S: la clavicola
Nicco: ma è a posto da mesi
S: shh non devi sforzarla

Entrammo, tutti dissero che era bella. Poi ci sedemmo sul divano a guardare la tv. Misero su un canale di motori.

Verso l'ora di cena io iniziai a cucinare, avrei fatto la pasta al tonno, nicco si offrì di darmi una mano. Pecco decise di apparecchiare la tavola, mentre migno e nico se ne stavano comodi sul divano.

S: mh buono- dissi assaggiando il sugo
N: fammi assaggiare
Presi un po di sugo con il cucchiaio
S: soffia che scotta
Non mi ascoltò e mandò giù
N: ahia brucia brucia
S: te l'avevo detto- dissi passandogli velocemente un bicchiere con dell'acqua
N: buono però
S: avevi dubbi?!

Misi la pasta ormai cotta nel sugo, mischiai tutto e la misi sui piatti.

S: ragazzi è pronto

Sì fiondarono al tavolo.
M: mama che buona! Mi ospiti anche domani a pranzo vero?
S: va bene
M: davvero?
S: certo così mi fai compagnia
M: ci sto
P: povera Sofi
S: ma va son contenta

Finimmo la cena, sistemai tutto, poi i ragazzi decisero di andare perché erano stanchi, li salutai.
Tutti tranne nicco, lui rimase.

N: che vuoi fare?
S: dovrei sistemare le mie cose, ma non sei stanco tu?
N: tranquilla, ti do una mano

Trascinammo gli scatoloni nella mia camera. Nicco mi passava le cose e io le mettevo a posto.

Vidi che si era seduto sul letto con in mano qualcosa. Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lui. Aveva in mano un quadro con una foto. Quel piccolo quadretto bianco a cui tenevo come nessun'altra cosa al mondo.

N: è tuo fratello?
S: s-si
N: è bellissima questa foto
S: io l'adoro- dissi per poi girarmi dall'altra parte

Sentivo gli occhi lucidi, le lacrime minacciavano di scendere. Sentii una goccia scivolare sulla guancia e l'asciugai via subito. Non volevo farmi vedere così.

N: ehi piccola- disse sfiorandomi il braccio

Sentii una scossa percorrermi dalla testa ai piedi.

Piccola, ti ha chiamato piccola.
Stanno partendo gli scleri.

Feci un respiro profondo e mi rigirai verso di lui. Mi stava osservando

S: scusami
N: ehi non devi scusarti tranquilla

Mi fece appoggiare sulla sua spalla e mi accarezzò la nuca.

S: mi manca così tanto, sai a volte vorrei esistesse un bonus che ci permette di riabbracciare le persone che abbiamo perso anche solo per cinque minuti
N: sarebbe stupendo
S: già

Ma aspetta aspetta! Non ti sei mai aperta con nessuno. Non hai mai parlato di tuo fratello con altri. Ti sei sempre tenuta tutto dentro o al massimo ne parlavi con il tuo diario segreto per non farlo sapere a nessuno. Cosa ti sta succedendo? Perché gli mostri il tuo lato fragile?

Senza accorgermene mentre la mia testa si parlava da sola erano ripartite le lacrime. Stavolta non le asciugai, le lasciai scorrere lungo il mio viso.

Sentii il suo pollice e indice sotto il mio mento, mi alzò il viso finché i miei occhi non raggiunsero lo sguardo dei suoi.

N: non piangere ti prego- disse asciugandomi le lacrime delicatamente con il pollice

Eravamo vicini, non gli risposi nulla, rimasi a guardare i suoi occhi color nocciola. Li vidi sempre più vicini, la distanza fra i nostri visi si stava pericolosamente azzerando. Sentii le sue labbra morbide sulle mie. Mi stava baciando.

Una sensazione di felicità mi invase. Le farfalle allo stomaco. Quelle labbra così morbide sembravano avermi fatto passare quella nostalgia.

Ma ti sta dando di volta il cervello?! Ripigliati!

Mi staccai, aveva ragione la mia testa.

S: non posso scusa- dissi alzandomi
N: perché? - disse avvicinandosi
S: voglio stare un po da sola adesso N: va be ho capito perdonami

Andammo verso la porta
N: ciao- disse dandomi un bacio sulla guancia
S: ciao

Chiusi la porta e mi ci appoggiai contro.

[Immaginate una conversazione interiore tra il suo "angioletto" (A) e "diavoletto" (D)]

D: Cosa ti sei staccata a fare?
A: Ha fatto bene!
D: Dovevi baciarlo
A: Non ascoltarlo
D: Oh ascolta lui allora poi ti ritrovi a piangere, mentre ti baciava però eri felice
A: Se ascolterà te sbaglierà
D: Ascolta il cuore
A: Ascolta il cervello

Andai in camera mia, mi sdraiai e crollai dal sonno.

La mattina dopo mi alzai con un mal di testa fortissimo. Presi un'aspirina e mi feci una doccia. Mi vestii lasciando i capelli ancora umidi avvolti nell'asciugamano e andai a finire di sistemare le mie cose.

Finalmente finì, i capelli si erano asciugati, mi sedetti sul letto e presi il cellulare. Non l'avevo ancora guardato, vidi dei messaggi: la buonanotte di nico, migno che mi ricordava del pranzo e uno di vale che mi ricordava che oggi pomeriggio avrei iniziato a lavorare all'accademy. Risposi a tutti.

Già, da oggi s'inizia! Ero contenta e emozionata. Ma anche un po preoccupata, l'avrei rivisto e dopo ieri sera è scattato qualcosa che non saprei descrivere a parole.

Per pranzo decisi di preparare del petto di pollo con l'insalata e delle patate al forno.

Sentì suonare il citofono, andai ad aprire

M: eccola la mia cuoca preferita
S: non esageriamo- dissi ridendo
M: ho portato i pasticcini per il dolce
S: non ci facciamo mancare nulla

Aspettamo che la carne cuocesse, intanto preparammo la tavola

M: ieri sera com'è andata?
S: bene
M: anche dopo che siamo andati noi?
S: sai già tutto?
M: diciamo di si

Dai, diglielo anche tu che è una scema. Magari se glielo dici tu ti ascolta. Ma lei guai appena vede un po di felicità si tira indietro perché poi soffrirà. Dille di fregarsene e di pensare alla sua felicità!

M: sei una bellissima ragazza e meriti di sorridere, sei solare, simpatica, ti sai far voler bene da tutti, non aver paura di starci male

Non molto convinta gli risposi che l'avrei ascoltato. Mangiammo disse che era tutto buono, vorrei proprio sapere cosa non piace a questo ragazzo.

Sentimmo suonare, andò lui ad aprire dato che io stavo sistemando i piatti. Chi sarà? Se ha detto a lui sa chi di venire qui lo strozzo.

Vidi entrare il mio stangone, menomale pensai.
S: ehi giusto in tempo per il caffè
N: woo che tempismo- disse salutandomi con un bacio sulla guancia
S: come stai?
N: si va avanti
S: mangia qualche pasticcino che ti tira su
N: da quando ci sei te non fa più nessuno la dieta
S: stavolta è colpa di migno
M: eh oh il dolce non può mancare

Ci preparammo, entrambi avevano già i loro borsoni pronti. Dato che dovevo andare anche io al ranch gli avrei dato un passaggio.

Presi la borsa, chiusi la porta di casa, salimmo in macchina e partimmo.

Eccomi qui! Spero vi stia piacendo, fatemelo sapere 💬 & ⭐.
Ne approfitto per augurarvi buon anno!🎉
A presto,
M.

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