23.

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Mi svegliai ancora tra quelle braccia. Nonostante i mille pensieri ero riuscita a dormire abbastanza bene. Tra quelle braccia mi sentivo a casa.

Mi alzai andandomi a fare una doccia. Mi misi dei jeans con una felpa dell'adidas e ai piedi le mie solite adidas.

Quando uscì dal bagno vidi che vale era già con la tuta termica.

S: giorno
V: buongiorno
S: carico?
V: yess, caffè?
S: si grazie

Dopo aver bevuto il caffè andò a mettere la tuta, mentre io presi il cellulare. Mandai il buongiorno al mio stangone anche se con il fuso orario l'avrebbe letto più tardi.

Salii su instagram, vidi che alcune fanpage di nicco avevano condiviso una foto di lui e migno ad un tavolino. Nicco aveva il viso stanco, triste e teneva la testa tra le mani.

Chissà come sta.
Davvero non lo capisci dalla foto?!
Scrivigli, segui il consiglio di mig.

I miei pensieri vennero interrotti da vale. Presi cellulare, pass, chiavi del motorhome e il casco di vale. Salii in moto e ci dirigemmo verso i box.

Diedi il casco a vale, salutai tutti i meccanici e mi andai a sedere vicino ai tecnici. Lasciando concentrare il dottore in quel momento d'intimità con la sua moto che si ritagliava sempre prima di salire in sella.

Guardai incuriosita tutto quello che facevano. Avevo la pelle d'oca e il cuore che batteva a mille. I meccanici avvisarono vale di prepararsi.

Si girò verso di me, mi avvicinai e lo abbracciai.

S: dai di gas

Mi diede un bacio sulla fronte poi si mise il casco e salì in moto.

Partì. Mi andai a sedere davanti al monitor vicino a Uccio. Ci stringevamo la mano a vicenda. Avevo ansia, pelle d'oca, tachicardia, di tutto..

Vale stava andando bene, il feeling con la moto sembrava buono. Guardai i tempi, davanti a lui c'era Marc che stava andando davvero forte.

Anche Iannone spingeva, ma qualche errore qua e la lo faceva restare dietro al dottore. Tra i primi cinque non c'era l'altro spagnolo: Lorenzo.

Con lo sguardo scorsi la lista dei tempi e lo vidi undicesimo. Mi sentii un po sollevata, quel ragazzo non mi andava molto a genio.

Rientrarono ai box. Tutti si complimentarono con vale, che nonostante i suoi 38 anni correva ancora con la stessa voglia e grinta di quando ne aveva 18.

Tornammo al motorhome, vale andò a farsi la doccia, io mi buttai sul divano e accesi la tv.

Presi il cellulare e guardai le varie notifiche. Nico mi aveva risposto "buongiorno manchi nana😙💕".

Decisi di chiamarlo.

N: nanetta del mio cuor
S: a cosa devo tutta questa tenerezza?
N: perché mi manchi
S: che tenero
N: io non ti manco?
S: si e anche tanto

Parlammo di tutto, vale uscì dal bagno con solo l'asciugamano avvolto alla vita. Restai a bocca aperta.

Non male il ragazzo.
Avrà anche 20 anni in più di te ma non scherza eh.

Nico mi fece tornare alla realtà.
N: ehi Sofi? ci sei?
S: ehm si si ci sono

Vale mimò "chi è" indicando il telefono.

S: è bulega vatti a vestire che poi ti ammali
V: si mamma salutamelo
S: ti saluta vale
N: eh eh perché vatti a vestire?
S: quanto sei scemo- dissi ridendo

Ci avrei scommesso che aveva una faccia da perverso e che stava pensando a chissà cosa.

Finita la chiamata andammo a mangiare con Uccio in un piccolo ristorante vicino al circuito. Girammo un po per la città cercando di non farci riconoscere.

Tornati al motorhome mi sdraiai sul divano, presi il cellulare, aprii la galleria e mi misi a guardare le nostre foto.

Io e lui così felici, così sorridenti. Perché ha dovuto rovinare tutto?

Mi feci un selfie con la mano sopra il viso per coprire un po gli occhi e la bocca. Postai la foto su instagram story aggiungendo: "Pensandoti".

Mi mancava non abbracciarlo, non sentire la sua voce, non poter guardare quegli occhi color nocciola.

Avrebbe visto la foto lo so, e forse è proprio quello che volevo. Io conoscendomi non l'avrei cercato, o almeno non in questi giorni. Avrei pensato a me, a sorridere e a volermi un po più bene. Continuando ad amarlo e pensarlo nonostante tutto.

V: partita a play?
S: va bene
V: io prendo Marquez
S: allora io un certo valentino
V: mi sembra di conoscerlo
S: io non so chi sia
V: ah si?- disse minaccioso

Iniziò a farmi il sollettico e io iniziai a ridere e rigirarmi su me stessa.

S: ok ok basta lo conosco ha degli occhi azzurri da paura ed è proprio qui davanti a me- dissi tutto d'un fiato
V: così va meglio- disse sorridendo

Giocammo e vinse lui che arrivò primo mentre io quarta.

Sentimmo il cellulare di vale suonare. Era una videochiamata di Camilla dal ranch con i ragazzi.

Ero tutta contenta, vederli mi faceva stare bene, sentii formarsi un sorriso sulle mie labbra. Poi spostai lo sguardo per vedere chi c'era e vidi che c'erano proprio tutti, anche lui.

Quel sorriso che pochi secondi fa si era formato, scomparve immediatamente. Era come se ci stessimo guardando dritti negli occhi anche se attraverso uno schermo.

Sentii un senso di rabbia e tristezza dentro di me. Mi alzai di scatto dal divano e andai a buttarmi sul letto. Mi misi le cuffie e feci partire la musica.

Non m'importava delle canzoni volevo solo sentire il loro suono per distogliermi da questo mondo.

Rivedevo quello sguardo fissarmi dritta negli occhi. Quell'attimo in cui tutto sembrava svanito lasciando solo noi due come se fossimo a pochi centimetri di distanza.

Mi alzai e andai in bagno a rinfrescarmi il viso con dell'acqua fredda. Vale era ancora in videochiamata.

Gli feci segno che non mi andava di essere ripresa e che era tutto ok.

Raccontalo a qualcun'altro.
Non puoi fingere che vada tutto bene.
Perché qui non va bene niente!

Oh perfetto, pensai. Ora ho anche il mio inconscio che mi da contro.

#pov'snicco
Migno e cami decisero di chiamare vale per complimentarsi del test. Cami si mise in una posizione in cui riusciva a prenderci tutti.

Io ero quasi infondo vicino a mig e pecco. Accettò la chiamata e subito vidi che era con lei.

Era sorridente, quel sorriso che mi ha colpito fin da subito. Ma la vidi rattristarsi quasi subito. Forse mi aveva visto.

Fissai i suoi occhi sullo schermo come per scrutare le sue iridi. A volte basta saper leggere negli occhi.

Vidi quegli occhi puntati nella mia direzione, anche lei stava fissando i miei. Sentii un brivido lungo la schiena, un senso di vuoto, di mancanza..

La vidi alzarsi velocemente e andarsene non so dove. Vale spostò lo sguardo dallo schermo per guardare dove stesse andando.
Non riesce nemmeno più a guardarti negli occhi. Capisci quanto schifo gli fai?!
Oh nicco ripigliati devi fare qualcosa!

N: mi devi aiutare. Non posso vederla così. Non posso e non voglio perderla.- sussurrai a mig.

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