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2 giorni dopo
"Cameron io vado con Jeson al parco! Vuoi venire?"
"Mi stai invitando a venire con te al parco dove trovi bambini che corrono urlano e fanno pipì? Credo la mia risposta sia sottintesa"disse buttandosi sul divano
"Scemo!"dissi ridendo
"Succede"disse mettendo in bocca un pó di patatine
"Torno fra un ora, se quando torno sei ancora sul divano ti faccio pulire tutto il salotto con la lingua"
"Ricevuto, mi sposteró dal divano al letto del piano di sopra"
"Che grande sforzo fisico! Decisamente molto meglio dell'altro weekend che dal divano sei passato alla poltrona in cucina"
"Già" scossi la testa e sorrisi
"Pronti?"dissi guardando Jeson che cercava di mettersi la sciarpa
"Quasi"disse cercando di togliersela
Mi abbassai,gli tolsi la sciarpa,e gliela misi bene
"Ora sei pronto"sorrisi e gli diedi un bacietto
"E a me???"disse Cam girandosi verso di me
"Io non do baci al divano mi dispiace"
"Perfida!"disse buttandosi in bocca un' altra manciata di patatine
Aprii la porta
"Ciao amore!"urlai,uscendo di casa per mano a Jeson
"Allora...cosa vuoi? Torta o gelato?"
"Ehm... tutte e due"
"E sia torta gelato"sorrisi
"Yeeeee"
"Peró prima andiamo al parco"
"Siiiii"urló saltellando. Arrivammo al parco
"Allora io ti lascio giocare dove vuoi ma non allontanarti troppo, daccordo?"
"Si mamma"sorrisi
"Va bene vai!" Jeson inizió a correre,tenni gli occhi fissi su di lui,poi mi suonó il telefono,presi la borsa e lo presi
"Pronto?"
"Sono l'agenzia di lavoro interinale,abbiamo trovato un lavoro per lei"
"Davvero?"
"Si,lei sa cucinare?"
"Si certo"
"Bene è una professionista o principiante"
"Sono una principiante,ma imparo in fretta"
"O ma non serve,un bar a appena aperto e cercano dipendenti,vuole che le dia il suo numero per maggiori informazioni?"
"Si certo,assolutamente si"
"Perfetto le faremo sapere fra qualche settimana"
"Grazie mille arrivederci"
"Arrivederci"riattaccai il cellulare,alzai lo sguardo e non vidi più Jeson,scattai in piedi,lo cercai ma niente,non lo trovai
"Jeson!"urlai,mi stavo preoccupando il cuore mi batteva a mille,poi sentii un frenata di una macchina,poi urla di persone,mi girai e vidi un mucchio di persone vicino ad una macchina,corsi verso di loro,entrai ne mucchio di persone spingendo,vidi un bambino per terra,non riesco a capire chi è ha una ferita in faccia e il sangue gli copre il piccolo viso,mi avvicino,il cuore mi batte forte che quasi mi scoppia,mi avvicinai sempre di più, gli girai la faccia per vederla meglio,non poteva essere vero
"Jeson? Jeson! No ti prego svegliati Jeson!"urlai
"Chiamate un ambulanza vi prego! Aiutatemi! Non morire ti prego!"urlai presi Jeson in braccio mi accasciai per terra
"Vedrai che ti sentirai maglio,ora apri i tuoi occhietti,dai Jeson,dai...."sentii le sirene arrivare,il suo respiro era così lento,forzato,stava per cedere
Subito dopo arrivarono dei dottori
"Signora ci lasci lavorare"
Mi allonai,intanto vidi i dottori tirare fuori un defribbilatore
"È debole"urló il dottore
"Ce la deve fare"urló un altro gli misero una mascherina
"Portate la barella!"urló una dottoressa
Gliela portarono,sollevarono con delicatezza il piccolo corpicino delicato,su quella maledetta barella
"È la madre"chiese un dottore,io non risposi continuaia a guardare mio figlio in fin di vita che combatte per la propria vita
"Signora..."
"Si,è mio figlio"dissi secca
"Allora deve venire con noi"annui e salii sull ambulanza,accanto a me c'era Jeson sdraiato che respirava affannosamente,gli presi un mano e gliela strinsi
"Ehi,piccolo sono la mamma,senti ora devi fare una cosa,non devi addormentarti okay? Fra poco sarà tutto finito"poi sentii la macchinetta fare un rumore assordante
"Lo stiamo perdendo"
"No, amore guardami,guarda la mamma,sono qui"
"Siamo arrivati signora"si fermarono aprirono la porta,Jeson si agitó
"Amore sta tranquillo,loro ti aiuteranno"fecero scendere la barella,io li seguii,corremmo fino ad arrivare davanti a una porta
"Lei adesso non puó entrare"feci un passo indietro
Appena entrarono,mi accasciai per terra ed iniziai a piangere disperatamente,poi sentii un mano poggiarsi sulla mia spalla
"È tutto okay"disse una signora sulla settantina
"Dai su vieni con me"disse facendomi alzare
"Mio figlio...mio figlio"
"Shhh,sta tranquilla"mi fece sedere su una di quelle sedie di plastica che cigolano
"C-chi sei tu?"balbettai
"Io sono Jennifer Sittle"
"Zoe Ginelli"dissi asciugandomi una lacrima
"Lei perchè è qui?"
"In verità io non dovrei essere qui"
"Come?"
"Mio marito è morto 2 anni fa,ed è morto qui in questo ospedale,e non riesco a lasciarlo andare,ormai vengo qui tutti i giorni,i dottori ci hanno provato a farmi agire ma non ci sono riusciti"disse con gli occhi lucidi
"Io-"mi bloccai ed iniziai a piangere
Lei mi abbracció
"Devo chiamare mio marito"dissi cercando il telefono,ma poi mi ricordai di averlo lasciato al parco
"Tieni"disse passandomi il suo cellulare
"Grazie" digitai velocemente il numero
Cam's pov
Sentii il telefono squillare,mi alzai faticosamente dal mil bellissimo divano
"Pronto"
"Cam sono Zoe"
"Di chi è questo numero?"
"Non ha importanza,amore devi venire in ospedale"
"Perche? Che è successo?"dissi preoccupato
"Tu.." non parló più,inizió a piangere
"Zoe!"
"Ti prego vieni e basta"riattaccai mi misi le scarpe e velocemente uscii di casa,entrai in auto,provai ad accenderla ma mi resi conto che non c'era la benzina scesi e corsi verso l'ospedale.
Arrivai,e con il fiatone chiesi ad un dottore che passava di li
"Scusi,è urgente, cerco mia moglie, Zoe Ginelli"
"Ah si, è al secondo piano,mi spiace per suo figlio"
"Che cosa? Che è successo?"
"Suo figlio è stato investito da un'auto,ora sta facendo un operazione con urgenza,ci sono scarse possibilità,mi dispiace"
"No,no,non è possibile"
"Mi dispiace"
Continuai a camminare lungo il corridoio,mi appoggiai al muro,provai a camminare ma le mie forze non c'erano,non riesco a essere forte,mio figlio rischia di morire, ed io non sono riuscito a proteggerlo,mi accasciai per terra,dei dottori arrivarono e si misero attorno a me
"Sta bene?"
"Che è successo?"
"Sta bene?"
Tutti parlarono insieme io non riuscii a rispondergli ero a terra senza forze
"Che succede qui?"disse una ragazza
non vidi il suo viso,vidi tutto sfocato
"Cam!andate via"disse
"Zoe?"
"Si amore,sono qui"
Si avvicinó e mi fece alzare
"Sono qui,sta tranquillo,starà bene"
"Jeson, e l'auto e il dottore"
"No schhh stará bene,tranquillo"
"È colpa mia,è tutta colpa mia"
"No! Questo non è vero!"dissi,lo feci sedere
"Come è successo?"
"Ero al parco,poi mi suonó il telefono risposi,quando riattaccai alzai lo sguardo e lui non c'era,poi vidi un mucchio di persone e lui era li"
"Amore..."
"Io non ce la faccio"inizió a piangere io la abbracciai,i suoi singhiozzi si mischiarono con i miei,rimanemmo li seduti abbracciati,con quell'abbraccio pieno di speranza e paura.

Voglio essere libera |Cameron Dallas|(completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora