STARLIGHT (Phan) [Italian Translation]

Capitolo Nove

[Canzoni: Asleep -The Smiths]

Più passavano i giorni, più mi innamoravo di Phil Lester. Non avevo idea di come fosse bello avere una ragione concreta per voler andare a scuola ogni giorno oltre alla danza. Voglio dire, la danza era ancora una grande priorità, ma Phil si stava man mano conquistando il primo posto, e lo faceva con un sorriso.

Veniva con me di prima mattina mentre ballavo nello studio, eravamo solo noi due per la prima mezz'ora. Mi guardava fare stretching (il che mi metteva un po' in imbarazzo) e poi chiacchierava con me mentre facevo il riscaldamento e iniziavo a ballare.

Una mattina in particolare, non so come, i Muse sono spuntati nella mia playlist di danza classica. Risi ma continuai a fare le mie piroette e a saltare leggiadro sulle gambe distese di Phil. Sbuffò e prese il mio iPod. "Non puoi ballare danza classica sui Muse." Disse mentre scorreva la playlist per cercare un'altra canzone.

Mi fermai, lo guardai in faccia. "Si che si può! Si può ballare danza classica su qualsiasi pezzo se ci si prova."

"Non credo che funzioni proprio così, dolcezza."

"Scusi signore, chi balla da più tempo qui?" sbuffai. Abbandonai la danza e mi sedetti sulle sue gambe guardandolo in faccia. Sorrise e mise le mani sulle mie cosce, si avvicinò per un bacio veloce.

"Quello che non sai è che sono segretamente il ballerino di danza classica più bravo al mondo, e sono venuto qui solo per farti entrare nel mio gruppo di ballo." Mentre le mani di Phil accarezzavano le mie gambe, misi le mie braccia attorno al suo collo. "Vedi? Io so perfettamente che è impossibile fare danza classica con i Muse."

Alzai gli occhi al cielo. "Beh, questo vorrà dire che dovrò farlo ora, solo per dimostrarti che sono perfetto per far parte del tuo gruppo. Ora zitto e baciami."

Phil non obbiettava mai su questo. Le nostre labbra si incontrarono senza esitazione. Mi strinse forte a se, le sue mani sui miei fianchi prima di passare sulle mie gambe. Si fermò, e lo notai mentre mi stava baciando. Mi staccai, lo guardai con l'aria un po' preoccupata. "C'è qualcosa che non va?"

Ci fu un attimo di silenzio, poi scoppiamo a ridere insieme. Mi ero dimenticato di quello, e credo che lo avesse sentito in quel momento dato che stavo indossando i miei shorts. "Um, si" risi, "Le mie gambe devono essere belle per le performance. E, mi piacciono. Le gambe lisce sono le migliori."

Aggrottò le sopracciglia. "Lo sono? Posso sentire?" Prima che potessi rispondere, la sua mano andò verso la caviglia, poi di nuovo su. Mi stavano per venire i brividi, all'improvviso iniziò a farmi solletico alla coscia. Urlai un pochino e mi spinsi via da lui. Phil non poté far altro che scoppiare a ridere appoggiando la testa contro il muro.

Portai le gambe al petto mettendo il broncio. "Vai a cagare! Non ti lascerò più toccare le mie bellissime gambe!". Mi girai e mi alzai in piedi, voltai lo sguardo verso di lui. Mi stava guardando, sorrideva con uno sguardo un po' distante. Avevo scoperto che lo faceva abbastanza spesso, si incantava guardandomi. Non sapevo se esserne onorato o preoccupato. Non sembrava mai triste, però volevo che stesse concentrato. Non solo su me, ma su di noi in generale. Volevo che vivesse tutto questo insieme a me. Aveva fatto uscire il ragazzo più riservato della scuola dal suo guscio, e io mi stavo comportando in modi che non sapevo neanche di poter fare. Magari non capiva quanto fosse spaventoso tutto questo per me, mostrare un lato più veritiero di quanto non mi aspettassi e avere lui che guardava questo cambiamento.

Tornai verso di lui, mi accovacciai di fronte al suo viso e piegai la testa. "A cosa stai pensando?"

Sbatté le palpebre. "Te."

"Sono qui" dissi dolcemente, mi sedetti sulle ginocchia.

"Sei anche qui," Indicò la sua testa, e poi il suo cuore "E qui."