Lunedì. Di solito non temevo nessun giorno della settimana, ma sentivo tutti parlare di quanto fosse terribile il lunedì. È l'inizio della settimana. Si torna a scuola. Si ritorna alla vita reale. Me ne stavo sempre in disparte e pensavo a quanto fosse patetico che la gente avesse paura talmente tanto di una settimana che stessero a lamentarsi un giorno intero su ogni cosa che andasse male. Eliminai quel pensiero ancor prima che potesse spuntare, lo feci trovando qualcosa che amavo fare ogni giorno della settimana. Il lunedì non era l'inizio di un lungo lasso di tempo che mi separava dal weekend. Era solo un altro giorno in cui avevo la fortuna di alzarmi e andare a ballare. Lo amavo.
Tuttavia quel lunedì sembrò un po' più spaventoso. Era come se stessi ridando il quel biglietto a Phil. Tutto era strano e folle. Saltai la lezione mattutina di danza per cercarlo, di nuovo. Ma non riuscii a trovarlo da nessuna parte. Andai anche nel posto dove l'avevo trovato la volta scorsa, ma trovai solo il suo gruppo di amici. Stavo quasi per andare verso di loro e chiedere dove fosse, ma non riuscì a farlo. Erano quelli popolari, lo sapevo anche io. Non che mi interessassero molto le loro opinioni, ma avrebbero potuto rivoltare l'intera scuola contro di me in due secondi se gli avessi guardati male. Un po' di ragazzi che mi attaccavano non era nulla, ma non ero sicuro dello stesso per l'intera scuola.
Mi stavo per girare e andarmene quando uno di loro attirò la mia attenzione. Era un ragazzo alto con tanti ricci scuri e un sorriso che accecherebbe ogni passante. Sorrise quando incrociammo gli sguardi, mi bloccai. Si scusò con il resto del gruppo, poi si diresse verso di me. "Hey! Danny, giusto?" chiese allegro.
"Solo Dan" dissi, la mia voce diventò più sottile dalla paura. Afferrai la cinghia dello zaino e deglutii. "Chi sei?"
Sorrise ancora, i denti bianchi scintillavano. Ero indeciso se pregarlo di darmeli o romperli con un solo pugno. "Oh, scusa, Dan. Sono PJ. Probabilmente sei qui per cercare Phil, huh? Non l'ho visto sta mattina. Sai, sei sempre benvenuto ad uscire con noi, anche se non è qui. Ogni amico di Phil è un mio amico." Lo stava dicendo come se fosse una fantastica proposta da farmi.
Forzai un sorriso in ritorno ma all'interno stavo morendo. "Oh, um, grazie. Ma di solito ballo al mattino, quindi..."
"Oh giusto! Phil me lo ha detto. Parla molto di te. Non che mi dia fastidio. Sembri un'ottima persona. O almeno, da quello che mi ha detto lui. Io ti ho sempre viso nei corridoi come se volessi strangolare ogni persona accanto a te." Dio, era proprio come Phil. Non stava mai zitto. "Ma avrei potuto capre che sei un bravo ragazzo."
Ridacchiai un po'. "Um, già. Penso. Credo che abbia rimosso la parte dove abbiamo litigato di recente."
PJ parve preoccupato. "Oh, non dirmelo. Parla ancora di quanto sei fantastico. Mi dispiace." Mi sembrava abbastanza confuso, "Chissà perché non me lo ha detto."
"Probabilmente non mi vuole far sembrare una brutta persona ai vostri occhi. Penso che sia innamorato di me." feci un'altra risata ma mi fermai quanto vidi completa confusione sul volto di PJ.
"Phil è... gay?" chiese piegando la testa.
Oh, cazzo. Non avevo idea che non avesse ancora fatto coming out. Ma importava davvero se lo dicevo solo a PJ? Sembravano essere buoni amici. "Penso di si," alzai le spalle, "Mi ha baciato, quindi spero."
PJ aggrottò le sopracciglia e annuì pensieroso. "Hm. Okay. Come gli pare, non sono nessuno per giudicare. Solo, mi chiedo perché non me lo abbia detto. Beh, buon per voi. Spero che risolviate le cose." Sorrise e mi diede un pugno sulla spalla. "Ci si vede in giro, Dan!"
Lo salutai e si voltò tornando dal gruppo, si inserì subito nella conversazione che gli altri stavano avendo. Chiusi gli occhi e mi girai, mi incamminai verso la mia prima lezione. Questa fu la prima interazione umana andata a buon fine che abbia mai avuto, a parte Phil anche se anche parlare con lui a volte risultava difficile. Una parte di me era orgogliosa, l'altra era spaventata da quanto rapidamente stavano cambiando le cose. I punti fissi che avevo nella vita erano tutti scompigliati, e non potevo sistemarli. Non con quell'idiota dai capelli neri nella mia vita.
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STARLIGHT (Phan) [Italian Translation]
Novela JuvenilIsolato. Proprio come piace a Dan. Nella sala da ballo del suo liceo. Circondato solo dalla musica che gli pervade il corpo, che parla per lui. Nulla lo può toccare lì. Fino a quando Phil attraversa la porta. °°° Originale di: listentomeimcool su ao...