Il giorno dopo di scuola iniziò con una strana sensazione. Era un mercoledì e avevo l'ora libera per andare nella sala e ballare. Ma ero così emotivamente confuso da quello che era successo con Phil il giorno prima che dormì pochissimo e non mi svegliai quando la sveglia iniziò a suonare. Tecnicamente andava bene perché non avrei saltato nessuna lezione, ma saltai la mia routine mattiniera di danza, mi sentii completamente giù.
Usai quell'ora per ragionare sul perché stavo cercando Phil prima che la prima campanella suonasse. Normalmente sarei su, nella sala da ballo, rivolgendo all'insegnante uno sguardo d'intesa prima che se ne andasse. Mi diede il permesso di usare lo studio quando volevo e disse che mi avrebbe coperto lei, anche se non avrei nemmeno dovuto essere a scuola se non avevo lezione.
Probabilmente pensò che fossi morto in un incidente stradale mentre venivo a scuola o qualcosa del genere perché non saltavo mai una mattinata la dentro. Ma qualcosa diventò un pochino più importante che tutto quello: stava nel mio zaino, e mi rese così nervoso che quasi pensai di vomitare.
Non avevo mai visto la scuola così di mattina. I ragazzi stavano tra di loro e parlavano in gruppetti, facevano colazione o facevano qualche compito all'ultimo minuto. Deglutii, non avevo idea di dove avrebbe potuto essere Phil. Controllai tutto il bar, poi lo studio dove stava la band della scuola, la palestra e anche la biblioteca. Ma non lo vidi da nessuna parte.
Ero sul punto di mollare quando sentii una forte e familiare risata provenire da dietro di me. Mi girai, ecco dov'era. Stava vicino all'entrata, rideva e parlava con delle persone che non avevo mai visto prima. Oddio, aveva altri amici. Non so perché ci avevo mai pensato. Presumevo di essere l'unica persona di questo mondo. Ma con una personalità come la mia, non c'era da meravigliarsi se lo pensavo. In ogni caso, era fuori discussione che sarei andato a parlargli mentre c'erano altre persone. Mi voltai immediatamente e iniziai a camminare più veloce che potevo verso il mio posto sicuro, la sala da ballo. Mi rimproverai mentalmente per esser stato così stupido. Non potevo far a meno che sentire come se tutti gli occhi fossero puntati verso di me, e che sapevano cosa avevo fatto e mi stavano giudicando in silenzio per quello. Ogni piccola risata o commento, sembrava fosse diretta a me. Dannazione, ecco perché non uscivo mai dallo studio.
"Danny!"
Ignorare la voce fu la mia prima reazione, semplicemente perché nessuno mi chiamava mai nei corridoi. Solo dopo alcuni secondi realizzai che era la voce di Phil. Fui per metà sollevato, per metà mortificato. Lo sentivo come una safety zone, ma aveva gridato il mio nome e forse attirato molta attenzione.
Mi girai, strinsi forte le cinghie del mio zaino sembrando del tutto terrificato. Tutto ciò era completamente al di fuori di quello che ritenevo sopportabile.
Phil mi vide, il suo sguardo cambiò da vivace a preoccupato in mezzo secondo. Si affrettò in avanti, mise le mani sulle mie braccia. "Che succede? Stai bene? È successo qualcosa?" Mi bombardò di domande, mi avvicinò di più a se stesso, come se potesse proteggermi da tutto quello che stavo passando. Non glielo dissi, ma mi sentii molto più al sicuro.
"Nulla, nulla." Sospirai, "Ti stavo solo cercando per-"
La prima campanella suonò. Emisi un piccolo lamento. "Dio, n-non importa. Ti parlerò dopo." Lo guardai più attentamente per la prima volta, ora ero io ad essere preoccupato. Era bianchissimo e sembrava come se si fosse imbottito di medicine per venire a scuola. "Ma che cazzo Phil? Sei ammalato?"
Phil rise un pochino, si allontanò da me. "Oh, si, scusa. Non avrei dovuto avvicinarmi così tanto. Non è nulla, solo raffreddore o qualcosa del genere. Non volevo saltare la lezione di storia, quindi sono venuto comunque. Però ho fatto la giustifica per saltare educazione fisica! Nel giorno in cui si fanno i giri di campo!" Non riuscivo a capire come poteva essere felice quando sembrava che potesse collassare sul pavimento da un momento all'altro.
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STARLIGHT (Phan) [Italian Translation]
Fiksi RemajaIsolato. Proprio come piace a Dan. Nella sala da ballo del suo liceo. Circondato solo dalla musica che gli pervade il corpo, che parla per lui. Nulla lo può toccare lì. Fino a quando Phil attraversa la porta. °°° Originale di: listentomeimcool su ao...