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Preparammo le valigie e scendemmo dall'hotel.
Trent mi prese per mano e uscimmo dalla struttura. Mi venne la nausea solo a pensare che dovrei ritornare in quella casa.
"Trent..."
Lui si girò e la sua espressione era dolcissima.
"Dimmi Hurricane"
Tossì e mi girai verso di lui avanzando di poco, lui mi guardò e il suo sguardo si posò sulle mie labbra.
"Io ti..insomma...vor..vorrei ringraziarti.."
Lasciai la frase in sospeso perché lui posò le valigie per terra e mi abbracciò con una stretta salda, forte,spettacolare.
Inspirai il suo profumo o meglio acqua di colonia e mi vennero i brividi.
"Non devi dirmi grazie, e riguardo la scommessa poi la rivincita  te la darò appena torneremo..."
Abbassai lo sguardo e dissi.
"Non voglio i soldi, stavo scherzando."
Lui rise e disse.
"Io no però, le scommesse sono scommesse."
Risi flebilmente e ci dirigemmo verso l'auto.

****
È stato un viaggio molto stressante, ero stanca, confusa. Non parlai quasi mai in macchina. E Trent l'aveva di sicuro capito.
Pov's Trent
Era strana, e la guardavo di sott'occhio per vedere cosa stesse facendo.
Vedevo che guardava fuori dal finestrino con area spaesata, triste. Di nuovo.
Non volevo che una volta tornata si lasciasse andare.
Mi feci forza e dissi.
"Hurricane qualunque cosa io sono di fronte okay?"
Lei mi guardò e annuì incerta.
Aveva gli occhi lucidi e mi accostai sull'autostrada.
Lei mi guardò confusa.
"Dimmi che hai!"
Lei abbassò lo sguardo e disse.
"Niente.."
Gli toccai la mano e dissi serio.
"Cos'hai Scarlett,dimmi cos'hai"
Lei alzò lo sguardo e disse..
"Trent, non è niente. Ti prego parti"
Strinsi le mani sul volante e serrai la mascella.
"Non vado da nessuna parte finché non mi dici che cos'hai"
Lei sospirò e disse.
"Ho paura"
Il mio cuore sobbalzò.
"Di..di...cosa..hai..paura"
Era la prima volta che avevo delle pause mentre parlavo.
"Lascia stare."
Alzai di poco la voce e dissi.
"Niente lascia stare, dimmi che cos'hai"
Lei mi guardò e prese le mie mani piangendo silenziosamente.
Odiavo vederla così.
"Prometti che non dovrai fingere con me. Prometti che non ti preoccuperai di me. Promettimi di starmi lontana ti prego."
Singhiozzó a ogni pausa che faceva e il mio cuore sprofondava a ogni parola detta. Mi sentivo distrutto, lei ha  paura che io fingo con lei, lei ha paura che mi affezziono troppo.
"Scarlett io ci sono per te e non ti posso lasciare sola."
Lei pianse ancora di più e disse.
"Ti darò solo sofferenze Trent, io non posso essere tua amica. E so che è incoerente da parte mia ma...ma..devi lasciarmi stare. Vivi la tua vita,non pensarmi più. Prometti che dopo questa sera non mi cercherai più. Ti prego"
No!no..
Non posso mai farlo. Non posso lasciarla. Non così. Non ora.
Mi sistemai meglio e presi di nuovo le sue mani.
"Non posso prometterti niente. Non posso. Non voglio. Voglio..."
Lei pianse e si appoggiò al finestrino.
"Non cercarmi Trent, ti prego, ti supplico."
I miei occhi divennero lucidi. Non potevo piangere. Io non posso piangere.
"No."
Lei mi guardò e tirò un calcio.
Sussultai e lei mi guardò dicendo.
"Non puoi sprecare la tua vita. Tu...non meriti me. Tu ti meriti di una persona capace di farti sorridere e divertire. Meriti altro, e di più"
Scossi la testa e alzai il tono di voce dicendo.
"Io non sto sprecando la mia vita, e per la milionesima vota, Scarlett io non ti potrò mai abbandonare, tu sei entrata dentro me, e mi stai cambiando..."
Lei singhiozzò e mi rispose.
"Lasciami in pace Trent, non cercarmi più. Non mi chiamare, non fare niente. Non voglio che tu....Non cercarmi e non proteggermi più."
Chiusi gli occhi e mi scese una lacrima  poi due poi tre.
Lei non se ne accorse e per fortuna me le asciugai in tempo.
Ero rotto in due. Mi sentivo perso. Mi sento come se qualcuno mi avesse tolto una parte di me.
"Se...se è questo che vuoi..."
Lei si girò e disse.
"Si è questo che voglio."
Pov's Scarlett.
Lo stavo lasciando andare, ed era la cosa giusta da fare. Il mio cuore non cessava di battere. Lo guardai sott'occhio​ e vedevo che la sua espressione era triste, distrutta. Mi sentì male e mi scesero delle lacrime, lacrime solitarie, lacrime silenziose, lacrime calme.
Arrivammo e mi slacciai la cintura lui mi guardò e i suoi occhi ghiaccio erano spenti, grigi, bui. Stava per parlare ma si girò e andò a prendere il bagaglio, me lo porse e ci fu un momento preciso che i nostri sguardi si incontrarono e non volevano perdere il contatto. Si stava avvicinando ma io mi scostai dicendo.
"No...ti prego."
Presi la mia valigia e mi diressi verso casa.
Aprì la porta  e mi girai,vidi lui dare un calcio sulla macchina. Le mie lacrime scesero incontrollabilmente e lui si girò guardandomi. Chiusi la porta.
"Addio Trent"
Buttai la valigia per terra e mi accasciai sul divano soffocando le  lacrime.
Urlai silenziosamente. Niente quella sera mi avrebbe fatto ritornare il sorriso. Ed eccomi alla normalità.
Pov's Trent.
Aprì la porta e la chiusi rumorosamente. Adam tornava domani dall'ospedale quindi salì velocemente le scale e mi buttai sul letto. Mi tartassavo le labbra mordendole, ero nervoso,strano, triste.
Non avevo mai pianto in vita mia a parte per la morte della mia famiglia, ma questo Dio se faceva male.
Mi scesero le lacrime e non potei farci niente sono un essere umano.
Singhiozzai rumorosamente ripensando a Scarlett. Se gli succedeva qualcosa io..io..
La amo, la amo da morire. Eppure è da una settimana che è entrata nella mia vita e...puff succede questo.
È così bella, così dolce, così...non ho parole.
Solo ora so come ci si sente ad essere innamorati, di quell'amore che ti consuma. Perché il mio amore per lei ha il potere di farmi a pezzi, ma anche ti completarmi.
Ma sapevo anche che quest'amore non è ricambiato, e ci sto male, malissimo perché Dio ho bisogno di Scarlett Jenner nella mia vita più di qualunque altra persona al mondo.
Guardai fuori dalla finestra e il tempo scorreva e ripensavo alla notte che ho passato insieme a lei, e pagherei oro per averla stretta a me a fare gli scemi. La stavo cambiando, non la stavo più vedendo triste, ma ora...ora è scomparso tutto.
"Che vita di merda"
Dissi queste 3 parole che descrissero la mia giornata.
Scesi giù ormai erano le 8:00  e il mio sguardo  cadde subito sulla finestra di casa sua. Vedevo lei con capelli disordinati e un pigiamone largo con una camomilla tenuta fra le mani. Vedevo da metri di distanza che era strana, distrutta e il mio umore peggiorò ancora di più.
Pov's Scarlett.
Stavo sul divano a guardare Hunger Games. Non ero molto attenta perché stavo pensando a Trent e a quanto stesse male per la parole che gli ho riferito oggi.
No non piangere!
Mi alzai dal divano e spensi la Tv per andare fuori. Mi sedetti sulla panchina e pensai, ma mi addormentai.

****
La mattina mi svegliai di soprassalto, avevo passato la notte fuori.
Ma mi trovai qualcosa di caldo addosso, era una coperta.
"Trent..."
Sussurrai questo nome e delle lacrime amare inondarono il mio viso.
Inspirai l'odore della coperta e me lo strinsi al petto.
Cavoli mi mancava!
Entrai dentro e sapevo che avevo fatto la prima grande e unica cazzata dell'anno.



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