// diciassette //

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Amy's pov

Dopo aver aperto la porta ad Harry, mi misi a sedere sul divano a fissare la parete bianca senza neanche pensare a qualcosa. Mi spostai alla finestra che era vicina al divano. Presi una sedia e mi sedetti di fronte alla finestra per ammirare il panorama. 

Tutto ciò che stavo facendo, fu guardare le strade, le macchine che passavano, le stelle e il cielo blu scuro e le luci della città. C'era silenzio e nessun rumore in giro, fatta eccezione per i clacson delle macchine. 

Ero stanza, ma non riuscivo a dormire perchè sapevo che non ci sarei andata. La mia mente era piena di pensieri, ma cosa avrei potuto fare? Nel momento esatto in cui pensavo di essere andata avanti, mi stavo sbagliando del tutto. 

Sentii Harry uscire dalla sua stanza perchè il rumore della porta riempì l'aria, poi sentii i suoi passi. Non mi mossi neanche di un centimetro per guardarlo, ma notai che aveva preso una sedia per poi sedersi di fianco a me. 

"Stai bene?" sussurrò delicatamente. "Amy per favore." parlava con un tono calmo e gentile, come se la sua voce mi potesse rompere se fosse stata più alta. Non risposi, volevo rimanere muta per sempre. Era come se volessi congelare quel momento, ma non eravamo riusciti ad avere ciò che volevamo. 

"Ti scongiuro, dì qualcosa." disse dopo un lungo silenzio ed io non dissi nulla. "Me lo merito, comunque. Sappi solo... ti amo, Amy. Sempre." si alzò e mi baciò la fronte. Quando chiusi gli occhi una lacrima scivolò sulla mia guancia sinistra. 

Faceva così male. Avrei voluto dirglielo anche io. 

Ti ho amato così tanto, Harry.

_____

"Amy, parla? Per favore?!" Niall mi pregò facendomi sorridere. 

"Cosa vuoi Nialler?" sospirai e lui sorrise dopo aver ottenuto una risposta. 

"Finalmente, hai detto qualcosa oltre a 'ciao, cosa vuoi da bere?' 'buona giornata.' e 'buongiorno.'." risi. Era vero, erano passate tre settimane da quella notte. La peggior notte della mia vita. 

Non parlavo per nulla, come aveva detto lui, tranne per quelle frasi. Harry non si era ancora arreso e cercava di parlarmi o di farmi parlare, ma tutto ciò che riusciva ad ottenere era un cenno con la testa, una scrollata di spalle o una risposta breve alle sue domande. Solo per essere educata. Non sapevo neanche se ci stessimo ancora frequentando o no. 

Forse? Non lo sapevo, ma lui stava cercando di comportarsi come se andasse tutto bene. Baciava la mia guancia e la fronte, mi preparava la colazione. Mi chiedeva se volessi qualcosa ed era strano, io rispondevo solamente alle sue domande. 

Sapevo che lo infastidisse perchè era lo stesso per me, ma se lo meritava. Mi era sembrato che quando tutto stava andando bene, la sua ex Chelsea, era piombata e aveva rovinato tutto. Era un'esperta nel rovinare le nostre vite. 

"Amy!" Niall urlò di modo che sentissi, lo guardai sollevando le sopracciglia. "Stai sognando ad occhi aperti?" io scossi la testa. "Allora, cosa esattamente?" chiese ancora, io indicai la mia testa. 

"Pensando." lui annuì. 

"Dovresti smetterla prima di impazzire." io risi. "Il tuo turno è finito comunque, puoi andare se vuoi." io sospirai e lui si allontanò. Stavo per arrivare alla porta per uscire, ma mi fermai quando venne aperta per rivelare l'ultima persona che avrei voluto vedere. 

"Amy? Cosa ci fai qui?" Chelsea disse e per la prima volta mi sentii davvero male per Harry ogni volta in cui la vedevo. La sua voce era dannatamente fastidiosa, come aveva fatto a tollerarla tutto il tempo? Non riuscivo io neanche per un minuto. "Aspetta, lavori qui?" sorrise compiaciuta. Io roteai gli occhi e mi diressi alla porta, ma lei mi fermò ancora. 

"Quindi, come state tu ed Harry? Non mi ha chiamato dopo quella not-" 

"Sai cosa, mi sono rotta di avere a che fare con la tua merda! Basta, ok! Vaffanculo." sembrò colta alla sprovvista e ottenemmo l'attenzione dei clienti. "Harry ed io ti odiamo! A dir la verità, stiamo molto bene e stiamo ancora assieme." ne avevo abbastanza. "E, qualsiasi cazzo di gioco stai facendo, non mi interessa, noi non ne facciamo parte. Perchè giuro che se giocassi a quella merda, vedresti una nuova parte di me che non vuoi vedere per nulla. Quindi, lasciaci in pace!" 

Mi sfogai e me ne sentii sollevata. Mi sentivo bene, le tre settimane appena passate avevo aspettato il giusto momento per lasciare andare le parole. 

Vidi Niall correre verso di me con un'espressione di shock simile a quella delle persone che ci stavano guardando. Gli occhi di entrambi mi superarono, poi sentii due mani sulle spalle. 

"Rilassati. Va tutto bene, Amy." sapevo chi fosse. Quella voce apparteneva ad Harry, mi aveva sentito e sembrava una festa. Tutti e tre eravamo qui. Sembrò che nessuno si aspettasse questa parte di me. Andai oltre Harry, uscendo dalla porta. 

"Amy! Aspetta!" mi fermai quando sentii Harry, mi voltai a guardarlo e lui accelerò il passo. "Ignorala, mi dispiace che sia sempre tra i pied-" 

"Come faceva a sapere che lavoro qui?" lui scrollò le spalle. "L'hai portata tu?" 

"No, no! Non sono stato io, sono venuto da solo! Perchè avrei dovuto portarla io?!" i suoi occhi si spalancarono, ma di nuovo, come faceva a saperlo? Dopo essere entrata, lui era dietro di me. Questo voleva dire che l'aveva portata lui. "Giuro di non averla portata io. Voglio dire, sapeva dove abitiamo e mi ha rubato le chiavi. Quindi, cosa ti fa pensare che fosse difficile per lei sapere dove lavori?" aveva ragione. 

"Ok, ti credo." lui fece un sospiro di sollievo. "Sono solo arrabbiata. Scusa." 

"Non ti scusare. Sono io ad essere dispiaciuto. Per tutto." io sospirai. "Quindi, dovevo farti arrabbiare per farti parlare?" inarcò le sopracciglia sorridendo malizioso. Io roteai gli occhi, poi mi voltai e ricominciai a camminare. 

"Amy?" mi seguì mentre io lo guardai, sembrava nervoso. "Stiamo ancora uscendo? Stiamo ancora assieme?" dopo un lungo momento di riflessione, sapevo di sbagliare, ma decisi di insegnarli una lezione. Doveva smetterla di mentire e di fare casini. 

Lui sospirò ancora. Amavo il modo in cui stava cercando in tutti i modi di conquistarmi o di farmi parlare. Mi fece realizzare quanto mi amasse. O almeno era quello che pensavo. 

Speravo solo che non si sarebbe arreso ancora, e che rimanesse forte fino alla fine. 

Roommates [Harry Styles] ITALIAN TRANSLATIONWhere stories live. Discover now